Mondo o mondi?
27 Gennaio 2019Geometria descrittiva
27 Gennaio 2019
testo di: Elio Fragassi
“Studia prima la scienza e poi seguita la pratica nata da essa scienza” Leonardo da Vinci, Trattato, cap. VII
“La creatività si identifica in gran parte con il coraggio di ragionare” Albert Einstein
Con la riforma della scuola media superiore, anche il Liceo Artistico subisce una sostanziale e profonda trasformazione sia nel monte ore totale che nell’articolazione oraria delle diverse discipline.
Molte discipline specifiche e caratterizzanti il vecchio corso quadriennale vengono completamente eliminate dal piano di studio, mentre altre vengono fortemente ridimensionate nell’impegno orario, e quindi anche nei contenuti programmatici, nelle conoscenze e nelle competenze da acquisire.
Come gli altri licei anche il Liceo Artistico, nei suoi tre indirizzi previsti dalla riforma (Arti figurative, Architettura design ambiente, Audiovisivo multimediale), si caratterizza articolato in due bienni ed un quinto anno conclusivo.
Il liceo perde la fisionomia d’istituto superiore fondamentalmente operativo per caratterizzarsi come scuola superiore ove lo studio si qualifica principalmente per l’aspetto teorico. La “licealizzazione”, intesa come scuola che favorisce lo studio teorico e la concettualizzazione supera, quindi, la vecchia impostazione del fare artistico inteso, in buona sostanza, come fare manuale.
Vorrei ricordare, a tal riguardo, che Leonardo da Vinci aveva già a suo tempo annotato che l’arte andava trasmessa per “scienza” intesa come “Il risultato delle operazioni del pensiero, specialmente in quanto oggetto di codificazione sul piano teorico e di applicazione sul piano pratico” 1 e non per “conoscenza” intesa come “Nozione, acquisizione sul piano logico o dell’esperienza” 2.
Da questa considerazione, fatta mia fin dall’inizio della professione di insegnante, ha preso avvio, e si è poi ampliata, una ricerca condotta nel corso della carriera scolastica che ha cercato di evolvere in aderenza alle mutanti necessità della società. Essa è stata affinata nel corso degli anni con l’aiuto degli studenti e si è conclusa (in parte) con la stampa e la pubblicazione dei seguenti due volumi
Vol. 1: Definizione insiemistica, dinamica e descrittiva degli elementi primitivi. 3
Vol. 2: Rappresentazione geometrico-descrittiva e tipologia degli elementi primitivi. 4
raccolti sotto il titolo generale:
“Geometria descrittiva dinamica: Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge “.
Ho insegnato questa disciplina fin dal 1978 approfondendo sempre più alcuni aspetti legati alla contemporaneità della rappresentazione geometrica ed alla sua collocazione all’interno delle tecnologie informatiche e digitali della comunicazione grafica, che hanno fatto sviluppare e dato consistenza ai programmi di grafica assistita dal computer.
Fin dall’inizio della carriera ho intrapreso questa ricerca integrando le conoscenze della rappresentazione descrittiva con gli interessi che coltivavo nell’uso del software come supporto didattico. In questo lavoro di ricerca sono stato sempre sorretto dalla disponibilità degli studenti che hanno trovato in questo metodo una novità aderente al loro tempo ed hanno condiviso con me laffinamento di questa metodologia che pone al centro della didattica non tanto il “disegno come strumento grafico” quanto il “disegno come pensiero” e, quindi, come linguaggio scientifico della comunicazione iconica e della rappresentazione geometrico-descrittiva intesa come messaggio.
Dal 1995, dedicandomi esclusivamente all’insegnamento, e su sollecitazione di molti studenti che sentivano la mancanza di un testo dappoggio alle lezioni sviluppate in classe, ho iniziato a raccogliere, sistemare ed organizzare sotto forma di dispense, fascicoli ecc. gli approfondimenti di “Geometria descrittiva dinamica” che trattavo nelle lezioni. Contemporaneamente, anche grazie all’esperienza derivante dall’esercizio della libera professione, avevo maturato la necessità di un adeguamento nell’insegnamento della materia ai nuovi e differenti caratteri della società basati, principalmente, sull’immagine e sulla comunicazione. Questo modo di intendere il disegno, ed in particolare le discipline geometriche, è stato sintetizzato dalla seguente asserzione: “Se il disegno è, com’è, un pensiero, prima dinsegnare a fare è necessario educare a pensare”, che è stata alla base del lavoro didattico di ricerca. Queste mie necessità erano confermate, inoltre, dalle diverse esigenze che emergevano dai vari programmi sperimentali (Progetto Brocca, Progetto Leonardo, Progetto Michelangelo) che investivano l’istruzione artistica in quel periodo. Tutti i progetti facevano leva, infatti, su un maggiore apporto teorico e culturale delle discipline di settore per affrancare il “disegno” da quell’immagine di sola “manualità” e adeguare l’area dell’istruzione artistica ai nuovi bisogni della società della comunicazione.
Da questa necessità ha iniziato a prendere consistenza la raccolta di “Geometria descrittiva dinamica ” intesa come ricerca di un modo diverso di porre la materia, non solo ed esclusivamente con il suo carattere grafico, ma anche, e forse principalmente, come supporto concettuale propedeutico alla rappresentazione geometrica in forma digitale, cercando inoltre un approccio interdisciplinare con le materie scientifiche. Per questo motivo il titolo si completa con il sottotitolo “Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge “. Il concetto guida si basa sia sul recupero dellelementarità degli elementi fondamentali della geometria sia sull’aspetto dinamico della costruzione dell’immagine intendendo con “elementare” non ciò che è semplice, ma ciò che permette, pur nella sua semplicità, la costruzione graduale e dinamica di una complessità applicando precise leggi geometriche, sviluppando processi e definendo percorsi e procedure, applicando operazioni e sequenze codificate acquisite in forma teorica, idonee alla trasposizione grafica dei concetti descrittivi.
La ricerca contempla la materia “Discipline geometriche”, quindi anche la Geometria descrittiva, come comunicazione grafica mediata dallo strumento informatico in grado di dare concretezza alla cosiddetta “convergenza digitale”, cioè a quell’operare con un unico dispositivo e su un unico strumento pur in presenza di cose solitamente diverse e distinte. Lo schermo, infatti, diventa il foglio da disegno (a scelta lucido od opaco, bianco, nero o colorato) e il mouse, di volta in volta, con il supporto di specifici programmi diventa squadra, compasso, riga, matita, gomma, retino, normografo, ecc. ecc.
Il disegno in generale e quello geometrico in particolare non sono più, quindi, un’espressione diretta della manualità, ma diventano principalmente una comunicazione iconica mediata dallo strumento informatico con il quale interagire mediante conoscenze specifiche sia della disciplina sia dello strumento mediatore.
Se il disegno, come manifestazione immediata sul foglio, può essere paragonato ad un “monologo interiore”, il disegno assistito dal computer deve essere considerato come un “colloquio” (lo strumento, infatti, esegue tutto quello che gli viene detto di fare). Poiché il disegno assume, pertanto, l’aspetto di un linguaggio, è necessario che lo studente acquisisca le conoscenze teoriche e concettuali unitamente alle competenze concernenti le regole e le leggi insieme con le procedure, le sequenze e le operazioni grafiche della rappresentazione. Il metodo, considerando l’immagine costituita da un insieme di molteplici elementi geometrici semplici (punto, linea, superficie), indaga anzitutto le caratteristiche insiemistiche, geometriche e descrittive degli elementi primitivi, poi precisa ed analizza le leggi che regolano i reciproci rapporti (appartenenza, contenenza, parallelismo, ortogonalità), per indagare, al termine, l’aspetto applicativo con le “operazioni geometriche” (intersezioni, sezioni, compenetrazioni, ribaltamenti, questioni metriche ed angolari).
Ecco quindi che le “Discipline geometriche” ridotte ad un orario di sole due ore settimanali, necessitano di acquisire questa nuova fisionomia divenendo una materia con caratteri principalmente teorici dove le elaborazioni grafiche diventano, solamente, momenti di verifica dellacquisito.
I due volumi pubblicati, gli altri tre in corso di definizione ed i testi in corso di preparazione costituiscono unità di apprendimento autonome delle “Proiezioni ortogonali” riconducibili al momento dell”Analisi” della “Geometria descrittiva dinamica” dello schema generale della ricerca didattica condotta in questi anni consultabile nel sito personale al seguente indirizzo
“Nessuna cosa si può amare né odiare se prima non si ha cognizione di quella” Leonardo da Vinci.
I primi due volumi, infine, sono stati completamente riversati in formato digitale ed adattati in forma di presentazione con l’uso di un programma specifico (Power Point) per sperimentare, in via provvisoria, anche il nuovo metodo didattico delle-book. Nel corrente anno scolastico, infatti, diverse trattazioni sono state sviluppate integrando le lezioni frontali con presentazioni digitali, studio teorico su testo cartaceo con esercitazioni grafiche su idoneo supporto opaco. Tale sperimentazione ha avuto un riscontro positivo, tanto che gli studenti hanno mostrato particolare interesse per questa metodologia didattica che integra le potenzialità delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione (linguaggio e strumenti vicini ai giovani) con gli strumenti classici dello studio scolastico a conferma che:
“Quelli che s’innamoran di pratica sanza scientia son come ‘l nocchiere ch’entra in navil’io sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada” Leonardo da Vinci
1 G. Devoto- G.C. Oli, Il dizionario della lingua italiana su CD-Rom, Casa editrice Le Monnier , Firenze, Edizione 2000- 2001
2 G. Devoto – G. C. Oli, op. cit.
3 Fragassi E., Geometria descrittiva dinamica, Vol. 1, Casa editrice Amaltea, Raiano 2004
4 Fragassi E., Geometria descrittiva dinamica, Vol. 2, Casa editrice Amaltea, Raiano 2004