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3 Novembre 2022Luigi Orione nacque a Pontecurone, diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. A tredici anni entrò nel Convento Francescano di Voghera (Pavia), ma dopo un anno se ne andò a causa delle cattive condizioni di salute.
Dal 1886 al 1889 fu allievo di San Giovanni Bosco presso l’Oratorio Valdocco (Centro Giovanile) di Torino.
Il 16 ottobre 1889 entra nel seminario diocesano di Tortona. Da giovane seminarista si dedicò alla cura degli altri diventando membro sia della Società San Marziano di Mutuo Soccorso che della Società San Vincenzo de’ Paoli. Il 3 luglio 1892 aprì a Tortona il primo Oratorio per provvedere alla formazione cristiana dei ragazzi. L’anno successivo, il 15 ottobre 1893, Luigi Orione, allora seminarista di ventuno anni, avviò un collegio per ragazzi poveri, nella tenuta di San Bernardino.
Il 13 aprile 1895 Luigi Orione fu ordinato sacerdote e, in quell’occasione, il Vescovo concesse l’abito clericale a sei alunni del convitto. In breve tempo Don Orione aprì nuove case a Mornico Losana (Pavia), Noto – in Sicilia, Sanremo e Roma.
Attorno al giovane Fondatore crebbero seminaristi e sacerdoti che costituirono il primo nucleo della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Nel 1899 fondò il ramo degli Eremiti della Divina Provvidenza. Il Vescovo di Tortona, Mons. Igino Bandi, con Decreto del 21 marzo 1903, emanava l’approvazione canonica dei Figli della Divina Provvidenza (sacerdoti, confratelli ed eremiti) – Congregazione maschile della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Ha lo scopo di «cooperare per portare i piccoli, i poveri e il popolo alla Chiesa e al Papa, mediante le opere di carità», e professa un quarto voto di speciale «fedeltà al Papa» . Nelle prime Costituzioni del 1904, tra gli scopi della nuova Congregazione, compare quello di operare per «raggiungere l’unione delle Chiese separate».
Ispirato da un profondo amore per la Chiesa e per la salvezza delle Anime, si interessò attivamente ai nuovi problemi del suo tempo, come la libertà e l’unità della Chiesa, la questione romana, il modernismo, il socialismo e l’evangelizzazione cristiana dell’industria lavoratori.
Si precipitò ad assistere le vittime dei terremoti di Reggio e Messina (1908) e della Marsica (1915). Per nomina di San Pio X fu nominato per tre anni Vicario generale della diocesi di Messina.
Il 29 giugno 1915, a vent’anni dalla fondazione dei Figli della Divina Provvidenza, aggiunse all’«albero unico dai tanti rami» la Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità, che si ispirano allo stesso carisma fondativo. Accanto a loro ha posto le Suore Cieche, Adoratrici del Santissimo Sacramento. Successivamente furono fondate anche le Suore Contemplative di Gesù Crocifisso.
Per i laici ha costituito le associazioni delle «Signore della Divina Provvidenza», degli «Ex Allievi», e degli «Amici». Più recentemente sono nati l’Istituto Secolare Don Orione e il Movimento Laicale Don Orione.
Dopo la prima guerra mondiale (1914-1918) aumentò il numero di scuole, pensioni, agrarie, opere caritative e assistenziali. Tra le sue opere più intraprendenti e originali, allestì i “Piccoli Cottolengo”, per la cura dei sofferenti e abbandonati, che venivano costruiti solitamente nelle periferie delle grandi città per fungere da “nuovi pulpiti” da cui parlare di Cristo e della Chiesa – «veri fari di fede e di civiltà».
Lo zelo missionario di don Orione, che si era manifestato già nel 1913 quando inviò i suoi primi religiosi in Brasile, si estese successivamente in Argentina e Uruguay (1921), Palestina (1921), Polonia (1923), Rodi (1925), USA (1934 ), Inghilterra (1935), Albania (1936). Dal 1921 al 1922 e dal 1934 al 1937 compie egli stesso due viaggi missionari in America Latina: in Argentina, Brasile e Uruguay, fino al Cile.
Godeva del rispetto personale dei Papi e delle Autorità della Santa Sede, che gli affidavano compiti riservati di dirimere i problemi e di sanare le ferite sia all’interno della Chiesa che nei rapporti con la società. Fu predicatore, confessore e instancabile organizzatore di pellegrinaggi, missioni, processioni, presepi viventi e altre manifestazioni popolari e celebrazioni della fede. Amò profondamente la Madonna e ne promosse con ogni mezzo la devozione e, attraverso il lavoro manuale dei suoi seminaristi, costruì i santuari della Madonna della Custodia a Tortona e della Madonna del Caravaggio a Fumo. Nell’inverno del 1940, con l’intenzione di alleviare i disturbi al cuore e ai polmoni che lo affliggevano, si recò a casa Sanremo, anche se, come disse, «non è tra le palme che vorrei morire , ma tra i poveri che sono Gesù Cristo». Solo tre giorni dopo, il 12 marzo 1940, circondato dall’amore dei confratelli, don Orione morì, sospirando «Gesù, Gesù! Vado».
Il suo corpo è stato trovato intatto alla sua prima esumazione nel 1965. È stato esposto alla venerazione dei fedeli nel Santuario della Madonna della Custodia a Tortona sin dal 26 ottobre 1980, giorno in cui Papa Giovanni Paolo II ha iscritto don Luigi Orione nel Libro della Beata.