In principio era Dylan
28 Dicembre 2019Purgatorio XXI vv. 130-136 e XXIV vv. 1-51
28 Dicembre 2019“Donna, Donna” è una canzone classica del repertorio folk, resa celebre da Joan Baez e scritta originariamente in yiddish da Sholom Secunda e Aaron Zeitlin per il musical yiddish Esterke negli anni ’40.
La versione inglese che conosciamo, con il titolo Donna Donna (a volte scritto Dona Dona), è stata tradotta da Arthur Kevess e Teddi Schwartz.
Introduzione
“Donna, Donna” è una ballata che utilizza una metafora animale per riflettere su temi profondamente umani, come la libertà, il destino e la schiavitù. Attraverso l’immagine di un vitello legato su un carro diretto al mercato, la canzone parla della mancanza di libertà e della sottomissione, contrapposta alla figura della rondine, simbolo di indipendenza e libertà. Il contrasto tra il vitello condannato e la rondine libera fa emergere una critica alla passività e un elogio alla ricerca della libertà, non solo fisica ma anche spirituale.
Analisi
1. Il vitello e la rondine: simboli di prigionia e libertà
Nella prima strofa, la scena si apre con un vitello legato su un carro diretto al mercato, descritto con “occhi tristi”. Questa immagine rappresenta la passività e la rassegnazione di fronte al destino. Il vitello non ha il controllo sul proprio destino e sembra accettare senza resistenza il suo tragico destino, la macellazione. Al di sopra di lui, una rondine vola liberamente nel cielo, rappresentando l’opposto del vitello: la libertà e l’indipendenza.
Il contrasto tra la terra e il cielo è evidente: mentre il vitello è fisicamente legato e costretto, la rondine rappresenta un ideale di libertà e di possibilità di fuggire dalle costrizioni. La rondine diventa una metafora della capacità di volare via, di sfuggire al destino prestabilito, se si è disposti a cercare la libertà.
2. Il ridere del vento: l’indifferenza della natura
Il vento che “ride” è un elemento che si ripete più volte nella canzone. L’idea che i venti “ridano con tutte le loro forze” suggerisce una certa indifferenza della natura verso il destino del vitello. Mentre il vitello è legato, e l’uomo è soggetto a forze che non può controllare, la natura continua il suo corso, impassibile e senza pietà.
La risata del vento può essere interpretata anche come una metafora del cinismo della vita: spesso le persone sono legate a destini infausti, mentre il mondo esterno sembra continuare indifferente, come se ignorasse le tragedie umane.
3. La lezione del contadino: accettare il proprio destino?
Il contadino nella seconda strofa dice al vitello: “Smetti di lamentarti”, come se accettare il proprio destino fosse l’unica opzione possibile per il vitello, che è nato per essere legato e condotto al macello. Il contadino chiede al vitello perché non abbia ali come la rondine, ma implicitamente afferma che il vitello non può sfuggire al suo destino perché semplicemente non ha ali per volare.
Questo passaggio riflette una visione fatalista della vita: alcuni sono destinati a essere legati e sacrificati, mentre altri, come la rondine, sono destinati a essere liberi. Tuttavia, la canzone non accetta questa visione con passività. Invece, suggerisce che chiunque può imparare a volare come la rondine, se valorizza abbastanza la libertà.
4. Il messaggio di libertà: imparare a volare
La terza strofa offre il messaggio centrale della canzone: i vitelli vengono legati e macellati senza sapere il perché, ma coloro che apprezzano e valorizzano la libertà, come la rondine, possono “imparare a volare”. Questa strofa non è solo una riflessione sulla libertà fisica, ma anche su una libertà più profonda: la libertà di pensiero, la capacità di scegliere il proprio destino, anche in un mondo che può sembrare predeterminato.
Il vitello rappresenta chi accetta passivamente le imposizioni della società e delle circostanze, mentre la rondine rappresenta chi, invece, si ribella e cerca di trovare la propria strada. È una critica alla rassegnazione e un invito a cercare la propria libertà, anche se sembra impossibile.
Commento
“Donna, Donna” è una canzone semplice ma profonda, che riesce a veicolare un messaggio universale di libertà, destino e scelta attraverso una metafora animale. Il vitello e la rondine sono archetipi che rappresentano due diversi approcci alla vita: uno di passività e accettazione, l’altro di resistenza e desiderio di libertà. La canzone invita a non essere come il vitello, che accetta senza comprendere il suo destino, ma piuttosto a imparare a “volare” come la rondine, ad abbracciare la libertà e a sfuggire alle catene imposte dalle circostanze o dalla società.
La ripetizione del ritornello “Donna, Donna” crea un effetto ipnotico, che amplifica il messaggio della canzone e il contrasto tra la tristezza della situazione del vitello e la risata del vento e la leggerezza della rondine. Anche il canto stesso sembra voler spingere chi ascolta a riflettere sulla propria condizione, sulla possibilità di sfuggire a destini apparentemente ineluttabili.
Rapporti intertestuali ed extratestuali
Intertestualità
- Il destino e la libertà nella tradizione letteraria: Il tema del destino contro la libertà è uno dei grandi temi della letteratura. In Donna Donna, il vitello rappresenta coloro che sono condannati a un destino apparentemente ineluttabile, un tema che ricorda figure tragiche come quelle descritte da Sofocle (pensiamo a Edipo, intrappolato nel suo destino). La rondine, invece, rappresenta chi è capace di sfuggire a questo destino, un tema che si ritrova anche nel Romanticismo, dove l’individuo spesso cerca di liberarsi dalle costrizioni sociali e materiali.
- Il simbolismo degli animali: Il vitello e la rondine non sono figure scelte a caso. Nella tradizione letteraria, il vitello è spesso associato al sacrificio, alla passività e alla vittimizzazione. D’altro canto, la rondine è simbolo di libertà, velocità e capacità di muoversi oltre le costrizioni. Questi simboli sono usati in modo simile nella poesia e nella narrativa per sottolineare la contrapposizione tra vittima e ribelle, tra chi accetta il proprio destino e chi cerca di superarlo.
Extratestualità
- Contesto storico e sociale: Donna Donna fu resa celebre negli anni ’60, durante un periodo in cui la lotta per i diritti civili e le libertà individuali era particolarmente sentita, soprattutto negli Stati Uniti. In questo contesto, la canzone divenne un simbolo per coloro che si battevano contro l’oppressione, fosse essa di tipo politico, sociale o culturale. La metafora della canzone poteva essere facilmente applicata ai movimenti di liberazione, in particolare quelli legati ai diritti civili e alla libertà di espressione.
- Contesto culturale e popolare: La canzone è diventata un inno folk grazie a Joan Baez e si è inserita in un contesto culturale di protesta e resistenza contro l’oppressione. Anche se originariamente scritta per un musical yiddish, la versione inglese della canzone ha trovato risonanza in una cultura più ampia che si confrontava con questioni di giustizia sociale, individualità e libertà.
Conclusione
“Donna, Donna” è molto più di una semplice canzone popolare: è una riflessione universale sulla libertà e il destino, rappresentata attraverso una metafora animale che richiama concetti profondi legati alla condizione umana. La ripetizione del ritornello “Donna, Donna” accentua l’effetto ipnotico e simbolico della canzone, spingendo chi ascolta a riflettere sulla propria condizione e sulla possibilità di sfuggire a un destino che sembra prestabilito.
Testo della canzone:
There’s a calf with a mournful eye
High above him there’s a swallow
Winging swiftly through the skyHow the winds are laughing
They laugh with all their might
Laugh and laugh the whole day through
And half the summer’s night
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-
“Stop complaining”, said the farmer
“Who told you a calf to be?”
“Why don’t you have wings to fly with
Like the swallow so proud and free?”
How the winds are laughing
They laugh with all their might
Laugh and laugh the whole day through
And half the summer’s night
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-
Calves are easily bound and slaughtered
Never knowing the reason why
But whoever treasures freedom
Like the swallow has learned to fly
How the winds are laughing
They laugh with all their might
Laugh and laugh the whole day through
And half the summer’s night
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-
Donna, Donna, Donna, Donna
Donna, Donna, Donna, Don-