UNA TESTIMONIANZA DA AUSCHWITZ
27 Gennaio 2019Celebrazioni del 25 aprile 2011
27 Gennaio 2019di Salvatore Longo
fonte: http://www.gufetto.it/teatro/1006-e-bello-vivere-liberiteatroverdimi.html
E’ bello vivere liberi! è l’ultima frase – come dice Marta Cuscunà nelle sue note di regia – che Ondina Peteani scrisse poche settimane prima di morire aderendo alla richiesta del medico che le chiedeva di esprimere il primo pensiero che le veniva in mente.
Vivere liberi è stato il filo conduttore di Ondina (classe 1925) da quando diciassettenne aderì in piena dittatura fascista al partito comunista clandestino prima e alla lotta partigiana poi. Scelte che pagò a caro prezzo con un lungo periodo di internamento ad Auschwitz cui riuscì a sopravvivere rimanendone peraltro profondamente segnata.
La pièce scritta, diretta e interpretata da Marta Cuscunà, racconta il maturare dell’impegno sociale e politico di Ondina – che continuò per tutta la vita con una militanza attiva nel Pci e successivamente nel Pds – da quando giovane operaia venne avvicinata a un passaggio a livello dagli antifascisti.
La Cuscunà rende con grande bravura e sensibilità le reazioni inizialmente perplesse e timorose della ragazza e ne fa vivere speranze, ansie, timori, delusioni e gioie.
Tra le note più interessanti il rapporto tra Italiani e Sloveni (nella zona di Gorizia) che clandestinamente proseguiva nonostante i divieti del regime fascista e che si concretizzò in un’adesione anticipata – rispetto al resto dell’Italia – alla lotta partigiana, prima nelle formazioni slovene e poi in quelle italiane.
E’ bello vivere liberi! sottolinea l’apporto delle donne della Resistenza all’emancipazione femminile, i sogni di libertà, gli ideali di pace e di rinnovamento politico e sociale, la solidarietà fino al sacrificio e la certezza di lottare per un mondo migliore che caratterizzò una generazione di giovani a cui noi tutti dobbiamo ancora oggi dire grazie.
In un periodo in cui sembra prevalere l’individualismo più sfrenato, la solidarietà sociale è sempre più messa in discussione e gli Ideali e i Valori troppo spesso sono in secondo piano rispetto al denaro, è una nota di speranza vedere un lavoro che va controcorrente raccontando ed esaltando storie e sentimenti che sono alla base della nostra democrazia e della nostra libertà.
Lo spettacolo è una splendida celebrazione della Resistenza fatta vivere al di fuori di ogni retorica attraverso la narrazione di piccoli gesti quotidiani e di stupori e speranze giovanili che furono l’essenza e la forza di un movimento nato dal popolo.
Che dire della Cuscunà come regista e attrice? Dire bravissima è poco per come fa rivivere la giovane Ondina, per come coinvolge lo spettatore con una interpretazione sempre misurata nellallegria come nella tragedia. Eccellente anche come burattinaia nei due episodi raccontati con questantica formula teatrale: il secondo materializza la tragedia e la violenza dei lager nazisti in modo molto più drammatico di qualsiasi discorso.
Meritatissima la vittoria nel ‘Premio Scenario per Ustica 2009 riservato ai giovani artisti: finché vi saranno giovani come la Cuscunà il Teatro ha un futuro, nonostante tutto.
Spettacolo di chiusura dell’ottima stagione del Teatro Verdi (una delle realtà più interessanti nel pur ricco panorama milanese) E’ bello vivere liberi! lascia il rimpianto della brevità della programmazione e l’auspicio che possa essere portato tra i giovani per far conoscere senza retorica una delle più belle pagine della nostra storia.