Ragazzi in concerto – di Angelica
14 Giugno 2018“Fuga da Reuma Park” – di Davide
14 Giugno 2018
Insieme ad
alcuni alunni della nostra scuola, faccio parte del Coro Voci
Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un coro tanto famoso quanto impegnativo:
infatti per entrare a farvi parte, si sostengono degli esami in cui
si tiene conto dell’intonazione (che deve essere perfetta), del ritmo,
della capacità di fare solfeggio ma soprattutto dell’impegno, poiché le opere
cantate possiedono una difficoltà davvero notevole. Fra i noti ed interessanti
pezzi che abbiamo studiato o che stiamo preparando, vi sono: lo “Stabat Mater”
di Pergolesi, il “Laudario di Cortona” , la “Fede, Speranza, Carità” di
Gioacchino Rossini, il “Coro dei Monelli” di Carmen Bizet, i “Carmina Burana”
di Carl Orff, il “Gloria” di Antonio Vivaldi, il “Laudate Pueri” di Felix
Mendelsshon e il “Re Ruggero” di Karol Szymanowski. Adesso, insieme al nostro
direttore del coro e con Antonio Pappano (uno dei principali direttori dell’accademia),
la grande violinista Kyung Wha Chung e la soprano Nadine Sierra, stiamo
preparando uno dei concerti più importanti e più attesi dell’anno: il “Kaddish”
di Leonard Bernstein. Quest’opera è la sua terza sinfonia ed è stata scritta
nel 1963, si chiama Kaddish poiché si riferisce alla preghiera ebraica recitata
o cantata in ogni sinagoga per i morti, anche se in essa non si menziona mai la
parola morte. Trovo che l’esperienza del coro sia un’occasione che non capiti
tutti i giorni, poiché grazie ad essa si può conoscere a fondo il mondo della
musica. Puoi imparare la storia dei musicisti e approfondire la loro vita, puoi
cantare davanti ad un pubblico immenso, trasmettendo quella passione che
provi tu stesso. Cantando, si fa veramente rivivere la musica.
alcuni alunni della nostra scuola, faccio parte del Coro Voci
Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un coro tanto famoso quanto impegnativo:
infatti per entrare a farvi parte, si sostengono degli esami in cui
si tiene conto dell’intonazione (che deve essere perfetta), del ritmo,
della capacità di fare solfeggio ma soprattutto dell’impegno, poiché le opere
cantate possiedono una difficoltà davvero notevole. Fra i noti ed interessanti
pezzi che abbiamo studiato o che stiamo preparando, vi sono: lo “Stabat Mater”
di Pergolesi, il “Laudario di Cortona” , la “Fede, Speranza, Carità” di
Gioacchino Rossini, il “Coro dei Monelli” di Carmen Bizet, i “Carmina Burana”
di Carl Orff, il “Gloria” di Antonio Vivaldi, il “Laudate Pueri” di Felix
Mendelsshon e il “Re Ruggero” di Karol Szymanowski. Adesso, insieme al nostro
direttore del coro e con Antonio Pappano (uno dei principali direttori dell’accademia),
la grande violinista Kyung Wha Chung e la soprano Nadine Sierra, stiamo
preparando uno dei concerti più importanti e più attesi dell’anno: il “Kaddish”
di Leonard Bernstein. Quest’opera è la sua terza sinfonia ed è stata scritta
nel 1963, si chiama Kaddish poiché si riferisce alla preghiera ebraica recitata
o cantata in ogni sinagoga per i morti, anche se in essa non si menziona mai la
parola morte. Trovo che l’esperienza del coro sia un’occasione che non capiti
tutti i giorni, poiché grazie ad essa si può conoscere a fondo il mondo della
musica. Puoi imparare la storia dei musicisti e approfondire la loro vita, puoi
cantare davanti ad un pubblico immenso, trasmettendo quella passione che
provi tu stesso. Cantando, si fa veramente rivivere la musica.
ELISABETTA
CLASSE SECONDA
A SCUOLA SINOPOLI FERRINI DI ROMA
A SCUOLA SINOPOLI FERRINI DI ROMA