La geografia del Perù: i confini
27 Gennaio 2019L’avanzata del cristianesimo e il problema dei lapsi
27 Gennaio 2019L’economia peruviana, che è la settima più grande dell’America Latina, ha subito un cambiamento strutturale negli ultimi tre decenni.
Attualmente, il settore dei servizi è il principale contributore al PIL del paese, con quasi il 60% del PIL derivante da questo settore. Telecomunicazioni e servizi finanziari sono i principali rami del settore dei servizi; insieme rappresentano quasi il 40% del PIL. Tuttavia, il Paese ha ancora molta strada da fare verso la modernizzazione e la competitività dei suoi settori dei servizi. L’industria, che rappresenta circa il 35% del PIL, ha subito un processo di modernizzazione, che si è tradotto in un aumento dell’occupazione nelle principali aree industriali del Paese.
Dal momento che il PIL ha decelerato bruscamente nel 2009, l’economia si è costruita su solidi fondamentali di crescita. La domanda interna è stata il principale motore della crescita poiché un miglioramento generale della fiducia nell’economia ha stimolato i consumi interni e gli investimenti. Inoltre, il costante risanamento di bilancio che ha portato a una serie di eccedenze di bilancio nell’ultimo decennio ha accresciuto la fiducia nelle finanze pubbliche e ha consentito una spesa pubblica produttiva. Un periodo di inflazione relativamente stabile e il progressivo apprezzamento della valuta nazionale, il sol, hanno aiutato l’economia a superare periodi di volatilità nominale. Sebbene il contributo del settore esterno alla crescita economica sia diminuito, le esportazioni sono rimaste forti. La principale penalizzazione del contributo del settore estero alla crescita è derivata dall’aumento delle importazioni, sebbene le importazioni di beni capitali siano rimaste su livelli sani, il che fa ben sperare per la capacità produttiva, la crescita economica e l’occupazione del Paese nei prossimi anni.
La combinazione di modernizzazione economica, abbondanza di risorse naturali e continui miglioramenti nella governance economica e nella stabilità politica stanno aiutando il Perù a emergere come una delle economie più stabili dell’America Latina.
Storia economica del Perù
Come molti paesi dell’America Latina, il Perù ha subito un processo intenzionale di industrializzazione guidata dallo stato a metà del XX secolo, ma il paese non è uscito da questo periodo con un tessuto industriale competitivo. Negli anni ’80, il Perù e le sue controparti nella regione sono stati fortemente colpiti dalla crisi del debito regionale. La crisi, accompagnata da forti divisioni politiche e conflitti armati interni, spinse il Paese a chiedere l’intervento del Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel 1988.
Negli anni ’90, sotto il governo di Alberto Fujimori e sostenuto dal forte andamento degli investimenti pubblici e dagli afflussi di investimenti diretti esteri, il Paese ha perseguito forti politiche di risanamento fiscale e riforme strutturali e istituzionali per fermare il processo inflazionistico avvenuto dopo la crisi del debito. Tuttavia, è stato solo negli anni 2000 che si sono verificati stabilità politica e progresso democratico. Tuttavia, la trasparenza istituzionale è stata ancora irta di numerosi casi di corruzione durante questo periodo.
Nell’ultimo decennio, sotto gli ultimi due presidenti Alan García (2006-2011) e Ollanta Humala (2011-2016), l’attività economica ha beneficiato di un contesto internazionale favorevole, in particolare del miglioramento delle ragioni di scambio. L’espansione dell’attività economica ha notevolmente aumentato le risorse dello Stato, ha stimolato politiche di coesione sociale e ha aperto la strada a più progetti di investimento pubblico. Inoltre, l’espansione del settore esterno ha continuato a fornire maggiori risorse allo Stato peruviano, che, a sua volta, hanno permesso al Paese di trovare un equilibrato percorso di crescita con una maggiore inclusione sociale.
Bilancia dei pagamenti del Perù
Nell’ultimo decennio, il Perù ha cambiato la sua posizione sull’estero da creditore internazionale netto a debitore netto. Tuttavia, la sua posizione esterna rimane solida. Dopo aver registrato eccedenze tra il 2004 e il 2007, da allora il saldo delle partite correnti ha accumulato disavanzi. Questo cambiamento è dovuto al progressivo restringimento degli avanzi della bilancia commerciale in vigore dal 2002. Mentre i saldi dei servizi e dei redditi dei fattori sono rimasti sostanzialmente stabili, il saldo dei trasferimenti, che rappresenta principalmente le rimesse internazionali, è è rimasta in eccedenza, anche se negli ultimi anni si è ridotta.
I corrispondenti afflussi di capitali beneficiano del forte contributo degli Investimenti Diretti Esteri (IDE), che hanno registrato ottime performance nell’ultimo decennio con un record di afflussi di USD 12,2 miliardi nel 2012. Tra i paesi che investono di più in Perù ci sono la Spagna, gli Stati Uniti Regno e Stati Uniti. Quasi un quarto degli IDE totali è attratto dal settore minerario e quasi la metà è suddivisa tra i settori finanziario, delle comunicazioni e dell’industria.
4. ECONOMIA < RISORSE, SFRUTTAMENTO DEL TERRITORIO E SETTORI PRINCIPALI >
RISORSE:
– PESCA – 9.250.000 TONNELLATE DI PESCATO ALL’ANNO
– ALLEVAMENTO – 13.600.000 PECORE, 4.700.000 BOVINI, 2.500.000 MAIALI E 2.000.000 CAPRE
– PETROLIO – 380.866.000.000 BARILI (RISERVA), 124.290 BARILI AL GIORNO
– MINERALI & COMBUSTIBILI – PETROLIO, CARBONE, PIOMBO, ZINCO, FERRO, ARGENTO, ORO E RAME.
Settore primario
L’AGRICOLTURA E’ PRATICATA SOPRATTUTTO ALLE PENDICI DELLE ANDE E NELLE FORESTE DEL PERU’ CENTRALE. LE MAGGIORI COLTIVAZIONI SONO QUELLE DI CANNA DA ZUCCHERO, CAFFE’ E COTONE.
Settore secondario
PER QUANTO RIGUARDA LE INDUSTRIE SONO SVILUPPATE SOPRATTUTTO QUELLA TESSILE E QUELLA MANIFATTURIERA DELLE CITTÀ’ COSTIERE.