Paul Valéry
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16 Agosto 2022Nell’immaginario collettivo l’eroe è colui il quale agisce in nome di valori alti e nobili. Egli lotta per i propri ideali affrontando con dignità anche le avversità
L’eroe
Nell’immaginario collettivo l’eroe è colui il quale agisce in nome di valori alti e nobili.
Egli lotta per i propri ideali affrontando con dignità anche le avversità. Il coraggio è il contrassegno distintivo dell’eroe. Egli è il modello da seguire e ciò che tutti noi vorremmo essere, ciò con cui vorremmo identificarci.
L’antieroe
L’antieroe non ha un codice morale né certezze. È un personaggio azzerato, grigio, meschino. Nessuno vorrebbe essere un antieroe. Questi è tale perché non sta bene nella propria società, che per alcuni è sana ma in realtà è malata. Infatti, spesso, i lettori si identificano proprio con questi personaggi, che a differenza dei presunti sani hanno capito come va la realtà, anche se non sanno tradurre in azione il pensiero.
Odisseo e Tersite
Nel mondo classico greco l’eroe è presente sin dai poemi omerici. In particolare si fronteggiano all’inizio dell’Iliade Odisseo, modello di eroe, e Tersite, modello di antieroe. In seguito, Odisseo e Diomede incontrano di notte il vile guerriero troiano Dolone
Eschilo: Oreste
Spesso il protagonista del dramma tragico è un eroe e presenta diverse sfaccettature nelle opere dei tre più grandi tragediografi: Eschilo, Sofocle, Euripide.
Il primo si concentra più che altro sul rapporto conflittuale tra uomo e divinità e sul concetto dell’ereditarietà della colpa.
Sofocle: Edipo
Con Sofocle la fisionomia dell’eroe viene messa in primo piano. Egli si concentra sulla figura dell’uomo tragico, che è libero di autodeterminarsi e dare al destino la propria impronta attraverso la libera scelta. L’eroe non indietreggia nemmeno quando questa libertà lo porta ad un processo di autodistruzione.
Sofocle: Eteocle, Polinice e Antigone
L’eroina tragica per eccellenza è Antigone, protagonista dell’omonimo dramma sofocleo. Ella, come Creonte, appare caratterizzata da un’inflessibile volontà di agire e di modificare il corso degli eventi. La vicenda della tragedia riguarda il rifiuto della sepoltura. Il re di Tebe Creonte emette un bando secondo cui Polinice, mosso in armi contro la patria, non potrà essere sepolto al contrario del nemico e fratello Eteocle che ha difeso la città.
Sofocle: Antigone
Antigone, sorella di entrambi, non accetta di sottomettersi agli ordini del nuovo sovrano. Il momento di maggiore intensità della tragedia si raggiunge nel dialogo fra Antigone e Creonte, l’una forte della validità morale del gesto di simbolica sepoltura del fratello in obbedienza alle leggi divine, l’altro espressione dell’inviolabilità dei decreti dello Stato.
L’eroe nell’epica omerica ed ellenistica
Notiamo che nel mondo classico sia latino che greco la figura dell’eroe è rappresentata, oltre che nelle tragedia, anche nel mito e nell’epica, come detto all’inizio riferendoci ai poemi omerici, ma anche, in epoca ellenistica, nelle Argonautiche.
L’antieroe nella letteratura latina
Tuttavia ci sono testimonianze anche della figura dell’antieroe. Nel periodo neroniano a Roma attraverso i generi letterari della satira (Persio, Orazio, Giovenale) e del romanzo (Petronio) ci viene presentata una galleria di uomini qualunque, mediocri, anonimi. Si ha la rappresentazione della società nella sua normalità e quotidianità.
Cesare nella Pharsalia
L’eroismo viene demistificato anche nella storiografia: Lucano nella “Pharsalia” ci presenta quello che un tempo era il divo Giulio come un eroe del male.