Basilica di San Clemente a Roma
23 Dicembre 2024Sviluppi della filosofia inglese da Hobbes a Locke e Hume
24 Dicembre 2024Digitalizzare è un verbo che porta con sé molteplici vantaggi nella vita quotidiana. I tempi di attesa si accorciano, gli appuntamenti si prenotano più velocemente e le informazioni preziose si ottengono in pochi secondi, grazie ad assistenti virtuali come Siri o Alexa.
Capita anche che, con l’intensificarsi del rapporto tra uomo e tecnologia, la privacy sia talvolta a rischio, i rapporti possano nascere e finire con un semplice click e che il pensiero critico ceda il passo a forme di persuasione non sempre benevole.
Abbiamo la fortuna di vivere vite semplificate e più agiate rispetto al passato, grazie ai progressi tecnologici. Ma questa fortuna ha anche un’altra faccia della medaglia: la responsabilità di ricordarci che siamo esseri coscienti, non macchine.
Questo tema viene approfondito dall’inventore della tecnologia che, 50 anni fa, rese possibile la creazione dei microprocessori, Federico Faggin, nel suo nuovo libro “Oltre l’invisibile”. La sua riflessione è particolarmente significativa in un momento storico in cui lo sviluppo tecnologico sta compiendo passi da gigante, grazie anche all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella vita di tutti.
Siamo “programmati” per eseguire un compito per volta (lo dice la scienza), eppure viviamo in una società sempre più connessa. Un recente studio di Data Never Sleeps ci mostra quante cose accadono in un solo minuto nel mondo:
Con tutti questi stimoli che sperimentiamo da anni, mi sono chiesto a voce alta: qual è stata la data che ha segnato simbolicamente un cambio di marcia? Il 30 novembre 2022: il giorno del rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI.
Ma come siamo arrivati a ChatGPT? Cosa è cambiato dopo la sua uscita? Quali scoperte e quali rischi comporta?
Sono domande più che legittime: il dubbio, infatti, è l’unità di misura del pensiero critico.
In questo articolo proveremo a fornirti alcune risposte (e nuovi stimoli), raccontandoti diversi esempi e applicazioni di Intelligenza Artificiale, utili come base per la tua tesina o per un tema sull’argomento.
Per mostrarti quanto un sistema intelligente sia versatile e impatti settori davvero eterogenei, ti presenterò una serie di casi che spaziano dalla medicina alla scuola, passando per la ricerca archeologica, la sicurezza stradale, il commercio elettronico e molto altro.
La diversità di questi esempi potrebbe sorprenderti, ma il filo rosso che li unisce è uno solo: l’IA è uno strumento in grado di risolvere problemi e trasformare radicalmente il nostro modo di vivere e di percepire il mondo.
Cominciamo!
Che cos’è l’intelligenza artificiale
Nel 1943 nacque il primo computer moderno, il primo calcolatore programmabile.
Sette anni dopo, il matematico Alan Turing, in un articolo intitolato “Computing Machinery and Intelligence”, offrì una nuova prospettiva: invece di concentrarci esclusivamente sul meccanismo interno, valutiamo l’intelligenza di una macchina osservandone il suo comportamento esterno.
Se una macchina fosse capace di esprimersi in modo simile e confondibile a quello di un essere umano, allora si potrebbe ritenere intelligente.
Da qui il titolo del film “The Imitation Game”. Guardalo, ne vale la pena!
Oggi possiamo definire l’Intelligenza Artificiale come una tecnologia che rende le macchine in grado di imitare il ragionamento umano, consentendo loro di svolgere compiti complessi (come calcoli, risoluzione di problemi e simulazione dell’apprendimento) grazie a una memoria artificiale.
Le IA apprendono dai dati che ricevono, per poi trarre conclusioni in base all’analisi dei dati acquisiti. Più dati hanno, più precise saranno le loro risposte.
Cosa dire sull’intelligenza artificiale?
Se c’è una cosa che l’uomo non ha mai smesso di fare da quando è nato, è il porsi delle domande.
Questa forse è la prima caratteristica che ci differenzia da qualunque altro essere vivente sul pianeta.
Questa curiosità, questa fame di sapere ha portato l’uomo a desiderare un aiutante con le sue stesse capacità in grado di amplificare questa aspirazione.
Prendo in prestito le parole dell’ex ministro (nonché fisico) Roberto Cingolani, che nel suo libro L’altra specie (Il Mulino, 2019) scrive:
“La società moderna ha raggiunto grandi risultati anche grazie all’informatizzazione e alla digitalizzazione, quindi a mio parere il bilancio è assolutamente positivo. Basti pensare al controllo del traffico aereo, ai modelli previsionali meteorologici, alla manifattura, alla sanità, all’istruzione… È difficile pensare a un qualsiasi ambito in cui il computer non sia intervenuto con un suo contributo positivo.”
Da qui partiamo con un sacco di storie sull’intelligenza artificiale. Alcune ti sorprenderanno, alcune ti faranno sorridere, altre ancora ti lasceranno l’amaro in bocca.
Sei pronto a scoprire come l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo, e forse anche il tuo futuro?
L’obiettivo principale di queste storie è ispirarti nuove domande ed approfondire o persino progettare un nuovo uso futuro utile dell’intelligenza artificiale.
Buona esplorazione.
Halicina: l’intelligenza artificiale in medicina
L’antibiotico-resistenza è un problema sempre più preoccupante: esistono batteri così resistenti che nessun antibiotico riesce a sconfiggerli, ed è una situazione molto pericolosa. Trovare nuovi antibiotici richiede anni di lavoro, molti investimenti e talvolta anche un pizzico di fortuna.
Nel 2020, al M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) si sono chiesti: “e se chiedessimo aiuto all’Intelligenza Artificiale?”
Così hanno addestrato un’IA fornendole inizialmente 2.000 molecole, per identificare quali avessero proprietà antibatteriche. Una volta “imparato”, l’IA ha elaborato un secondo set più grande, composto da 61.000 molecole.
Il risultato? Ha individuato una molecola mai scoperta prima, capace di uccidere batteri resistenti senza causare ulteriori problemi.
Questa molecola è stata chiamata Halicina, in onore di HAL 9000, il computer di 2001: Odissea nello spazio. La scoperta è stata un successo incredibile perché l’IA ha trovato collegamenti che gli scienziati non avevano visto.
Curiosità ulteriore: anche con i risultati alla mano, i ricercatori non riuscivano a capire esattamente come l’IA fosse arrivata alla soluzione. Questo ha spinto la comunità scientifica a un cambio di prospettiva: non basta sapere che una cosa funziona, ma è fondamentale comprenderne il processo per fare scienza in modo nuovo.
Affascinante, vero?
AlphaZero: un sistema basato su reti neurali campione di scacchi
Nel 1997, Garry Kasparov, uno dei più grandi campioni di scacchi di tutti i tempi, venne sconfitto da Deep Blue, un supercomputer progettato da IBM per giocare a scacchi.
Fu un momento storico: per la prima volta, una macchina batté un campione del mondo in una partita ufficiale.
Da allora, l’Intelligenza Artificiale ha continuato a evolversi, portando gli scacchi a livelli prima impensabili. Nel 2017, Google ha sviluppato un sistema chiamato AlphaZero, specializzato negli scacchi.
AlphaZero utilizza un approccio rivoluzionario: non segue regole preimpostate ma apprende giocando contro sé stesso milioni di volte.
Quando AlphaZero sfidò Stockfish, il programma considerato fino a quel momento il migliore al mondo, i risultati furono sorprendenti: su 1.000 partite, AlphaZero ne vinse 175, ne perse solo 6 e pareggiò le restanti.
Con questa performance straordinaria, AlphaZero si affermò come il miglior programma di scacchi mai creato.
Lo stesso Kasparov, che aveva fronteggiato Deep Blue, ha riconosciuto l’impatto di AlphaZero, dichiarando: “Il gioco degli scacchi è stato rivoluzionato da AlphaZero”.
Willow: il chip quantistico di Google
Nel dicembre 2024, Google ha fatto parlare di sé con una svolta nel campo del calcolo quantistico: il lancio del chip Willow.
Questo processore è stato creato per risolvere uno dei principali limiti dei computer quantistici: la correzione degli errori. Una sfida enorme, superata — come riportato sulla rivista Nature — riducendo gli errori anche all’aumentare del numero di qubit.
Willow ha stupito la comunità scientifica: è riuscito a completare un calcolo in meno di cinque minuti, mentre i supercomputer più avanzati di oggi avrebbero impiegato oltre 10 settilioni di anni (10.000.000.000.000.000.000.000.000 anni!), un tempo di gran lunga superiore all’età dell’universo.
Per raggiungere questi risultati, Google ha costruito un laboratorio speciale dotato di cryostat, ambienti estremamente freddi che mantengono i qubit stabili durante le operazioni.
Al momento, Willow non ha applicazioni pratiche immediate ma rappresenta un ulteriore passo in avanti verso scoperte rivoluzionarie. Potrà favorire lo sviluppo di nuovi farmaci, batterie super efficienti e sistemi di IA ancora più evoluti.
Willow, più che un chip, è il trailer di ciò che il calcolo quantistico potrà offrirci in un futuro non così lontano.
Avvocato condannato
Nel 2023, Steven Schwartz, un avvocato di New York, si è trovato in una situazione piuttosto imbarazzante: ha utilizzato ChatGPT per cercare casi legali a sostegno di una causa contro una compagnia aerea. Il problema? ChatGPT aveva inventato di sana pianta sei casi, con tanto di citazioni.
Questi errori sono noti come “allucinazioni” dell’IA.
Schwartz, convinto della validità di quei precedenti, li ha inseriti nella memoria legale presentata al tribunale federale. Quando i giudici e gli avvocati della controparte ne hanno verificato la fondatezza, la sorpresa: quei precedenti non esistevano.
Dopo un iniziale tentativo di difesa, Schwartz ha ammesso di aver usato ChatGPT come scorciatoia, ignorando la necessità di verificare le fonti. Ha poi dichiarato: “Non avevo idea che ChatGPT potesse inventare casi e citazioni”.
L’avvocato si è scusato ma non ha potuto evitare una multa di 5.000 dollari e una pessima figura internazionale.
La lezione? I testi generati dall’IA, per quanto convincenti, devono sempre essere controllati. La tecnologia può aiutare, ma non deve mai sostituire il buon senso e il giudizio umano.
HAPS e generative AI
Hai mai sentito parlare degli HAPS (High Altitude Platform Stations)?
Si tratta di piattaforme che volano ad altissima quota, intorno ai 20 km di altezza, rivoluzionando il modo in cui osserviamo il pianeta e comunichiamo.
Nel 2024, gli Emirati Arabi Uniti hanno completato i primi voli di prova di questi straordinari velivoli, lanciati dall’isola di Abu Al Abyad.
Cosa rende gli HAPS così speciali? Volano nella stratosfera e possono rimanere in quota per settimane o mesi, immobili nel medesimo punto, grazie a pannelli solari ad alta efficienza.
Permettono un monitoraggio continuo della superficie terrestre, supportando anche le comunicazioni in aree remote.
Secondo il World Economic Forum, gli HAPS sono tra le 10 tecnologie emergenti più promettenti. Questa nuova frontiera di osservazione, potenziata dall’Intelligenza Artificiale, pone gli Emirati Arabi tra i protagonisti dell’innovazione spaziale.
Con aziende come Mira Aerospace e la piattaforma di IA generativa gIQ, il futuro appare ricco di opportunità. L’obiettivo è creare un mondo più connesso e sostenibile, in cui la tecnologia semplifichi la vita e contribuisca alla salvaguardia del pianeta.
Ercolano ha molto da raccontare, ancora.
Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo a Ercolano, vicino Napoli.
È il 24 ottobre del 79 d.C. Il Vesuvio esplode con una colonna eruttiva alta 25 km, accompagnata da forti terremoti. Una catastrofe che distrugge Pompei, Stabia, Oplontis ed Ercolano.
A Ercolano si trova una villa che potrebbe essere appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare. Al suo interno, una vasta biblioteca viene sommersa dalla lava. I papiri, carbonizzati, rimangono sepolti e inaccessibili per secoli.
Nel 1750, un contadino che scava un pozzo scopre la villa. Oltre a statue e affreschi meravigliosi, emergono centinaia di rotoli. Ogni tentativo di srotolarli fallisce: i papiri si sgretolano al minimo contatto.
Poi, nel 2023, arriva la svolta: l’Università del Kentucky lancia la Vesuvius Challenge, un progetto che utilizza raggi X ad alta risoluzione e IA per “leggere” i rotoli senza srotolarli. Il risultato? Sono stati decodificati oltre 2.000 caratteri in greco antico, probabilmente testi di filosofia epicurea.
La chiave sta proprio nell’IA: individua minuscole variazioni di spessore, dove è presente l’inchiostro, un compito impossibile per l’occhio umano.
Se ti va, puoi saperne di più direttamente sul sito e se te la senti, puoi anche candidarti e vincere riconoscimenti in denaro.
Una telecamera allunga la vita
Ogni anno, 50 milioni di persone sono coinvolte in incidenti stradali nel mondo. Di queste, 1,3 milioni perdono la vita. E le cause?
- Eccesso di velocità,
- distrazione (magari controllando lo smartphone),
- mancato uso delle cinture di sicurezza,
- sonnolenza,
- uso di alcolici o droghe.
Acusensus è un’azienda australiana all’avanguardia nella sicurezza stradale che ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale per prevenire incidenti e salvare vite.
Nella città di Sydney, nello stato del New South Wales, ha lanciato un programma che ha ridotto di sei volte l’uso del cellulare alla guida, rendendo questa regione una delle più sicure in termini di incidenti stradali in tutta l’Australia.
Ora Acusensus ha deciso di ampliare la sua azione nel Regno Unito con un nuovo progetto chiamato “Heads-Up”, per ora in Cornovaglia. Si tratta di telecamere potenziate con algoritmi intelligenti in grado di individuare guidatori sotto l’effetto di alcol o droghe. A corredo, rileva anche l’uso del telefono e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza.
Come funziona? Quando la telecamera rileva un comportamento sospetto, invia un segnale alla pattuglia più vicina. Gli agenti fermano il veicolo e controllano eventuali irregolarità.
I risultati sono evidenti. In 72 ore, a luglio, 117 persone sono state immortalate mentre guidavano con il cellulare. Altre 130 sono state sorprese senza cinture di sicurezza.
Pensa a questo: un guidatore sotto l’effetto di alcol o droghe ha sei volte più probabilità di causare un incidente mortale. La tecnologia AI può aiutare a sensibilizzare rispetto all’educazione stradale e salvare vite. E ricordati: quando sei al volante, non sei solo.
Ogni tua decisione può fare la differenza per te e per chi ti circonda.
L’intelligenza artificiale in classe
L’AI generativa e l’istruzione sono oggetto di accesi dibattiti. Da un lato, esiste la possibilità di creare percorsi personalizzati e potenziare l’efficacia didattica, migliorando i risultati per ciascuno studente.
Dall’altro, emergono preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati, alle potenziali “allucinazioni” dell’IA, all’impatto sulla socialità (soprattutto in età scolare) e al timore che molti posti di lavoro, anche tra i docenti, possano essere a rischio.
Il David Game College di Londra ha raccolto la sfida, lanciando il programma Sabrewing: un percorso di un anno che elimina la figura del docente tradizionale. Gli studenti sono supportati da coach per lo sviluppo delle soft skill, mentre materie come matematica e scienze sono seguite da agenti intelligenti.
Questi strumenti di IA analizzano le risposte degli studenti per identificare lacune e personalizzare i percorsi di studio, alleggerendo il carico nelle aree già ben comprese.
Il programma, della durata di un anno, è finalizzato al conseguimento del GCSE (General Certificate of Secondary Education), la certificazione rilasciata al termine della scuola dell’obbligo in Inghilterra intorno ai 16 anni.
Si tratta di un percorso di studi personalizzato o di alienazione? Il dibattito è aperto. Per saperne di più, puoi visitare il sito del college davidgamecollege.com
L’intelligenza artificiale nelle auto
Hai mai preso un taxi… senza autista?
In alcuni Paesi, le auto a guida autonoma sono una realtà in rapida diffusione. Waymo, parte del gruppo Alphabet (Google), testa i suoi robotaxi dal 2017.
Immagina di aprire un’app, prenotare una corsa come faresti su Uber, ma senza autista al volante.
Questo servizio è già attivo in città americane come San Francisco e Los Angeles, e presto sbarcherà anche a Tokyo, affrontando il traffico di una delle metropoli più congestionate al mondo.
Perché se ne parla tanto? Non capita tutti i giorni di vedere un veicolo che guida meglio di un essere umano. Secondo Waymo, i loro robotaxi hanno registrato il 73% in meno di incidenti rispetto ai conducenti umani.
L’interesse per questa tecnologia è così elevato che Waymo ha recentemente ottenuto un finanziamento da 5,6 miliardi di dollari. Non tutto, però, fila liscio: ad Austin, alcuni cittadini lamentano veicoli che non gestiscono bene il traffico o ignorano i segnali della polizia. Insomma, c’è ancora strada da fare.
Waymo sta anche collaborando con Uber per integrare i suoi robotaxi nell’app più famosa per la mobilità urbana, rendendo questa tecnologia sempre più accessibile.
Come sempre, rimangono aperti i dibattiti su sicurezza, efficienza e impatto sociale.
Se l’industria dell’automotive ti affascina, dai un’occhiata qui: https://builtin.com/artificial-intelligence/artificial-intelligence-automotive-industry
Intelligenza artificiale nel commercio elettronico
Hai mai notato che Amazon sembra leggerti nel pensiero? Ti suggerisce il prodotto che stavi cercando, ancor prima di digitare l’intera parola, e mostra articoli davvero interessanti. Non è magia, è Intelligenza Artificiale.
L’IA sta rivoluzionando l’e-commerce, trasformando lo shopping in un’esperienza più personalizzata e smart.
Cosa fa di speciale l’IA?
- Ti conosce meglio di chiunque altro. Amazon, per esempio, sfrutta l’IA per analizzare cosa cerchi, cosa compri e quanto tempo trascorri sulle schede prodotto, suggerendoti esattamente ciò di cui potresti aver bisogno.
- Risponde ai tuoi dubbi. Chatbot intelligenti operano 24/7 per chiarire ogni domanda su disponibilità, spedizioni o caratteristiche dei prodotti.
- Ricerca intelligente. Hai una foto di un oggetto che vuoi comprare? Con sistemi di ricerca visiva basati sull’IA, non serve nemmeno sapere il nome.
- Gestione delle scorte. L’IA non aiuta solo i clienti: per i negozi online, è uno strumento fondamentale per prevedere la domanda e ottimizzare l’inventario.
Perché l’IA è il futuro dello shopping online?
Entro il 2027 il mercato globale dell’e-commerce supererà gli 8 mila miliardi di dollari.
L’IA è uno dei motori di questa crescita poiché rende tutto più semplice, veloce e personalizzato.
E per noi significa trovare ciò che vogliamo, quando lo vogliamo, senza perderci tra mille pagine. Anche qui, le possibilità di specializzarti in questo mondo sono ampie e variegate.
In conclusione
Questi esempi di Intelligenza Artificiale sono solo un assaggio di ciò che sta accadendo intorno a noi. Si sta delineando una nuova forma di relazione tra esseri umani e IA: i primi espongono un problema, i secondi — operando su un raggio d’azione che supera le nostre facoltà — individuano la soluzione ottimale.
A mio parere, resta fondamentale coltivare la scintilla creativa che abita in ognuno di noi. Va bene usare l’IA, ma senza dipenderne ciecamente. Va bene cercare nuove prospettive, senza però lasciare all’IA il controllo totale. Mantieni sempre viva la curiosità, compagna di quell’effervescenza mentale che non dobbiamo mai perdere.
Mi chiamo Francesco Turriani e, insieme a Liborio Fedele, ho fondato Ingigni, agenzia di marketing e branding. Oltre a progettare e valorizzare brand nel digitale, condividiamo sapere ed esperienze sul nostro sito e sul nostro canale Instagram, dove trovi molte risorse utili se ti interessa il mondo del digital marketing e dell’intelligenza artificiale.
Siamo anche su Substack con “Metasema”, la nostra newsletter mensile. Se hai qualche dubbio o desideri approfondire certi temi, scrivici pure: sarà un piacere darti un consiglio.