Visita della Basilica di San Giovanni In Laterano
31 Dicembre 2024I Dintorni della Basilica di San Giovanni in Laterano
31 Dicembre 2024La Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma e cuore della cristianità, è un capolavoro d’arte e spiritualità.
Questo articolo esplora l’imponente architettura esterna e la ricchezza decorativa degli interni, raccontando la storia e i dettagli di un luogo simbolico.
Esterno:
La facciata, progettata da Alessandro Galilei nel 1735, fonde elementi classici e barocchi.
Cinque grandi portali in basso e una loggia centrale in alto danno un senso di accoglienza.
L’iscrizione latina ai lati della porta centrale definisce la Basilica come “madre e capo” di tutte le chiese.
La balaustra è ornata da 15 statue, tra cui il Redentore, Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.
Il portico, con soffitto a cassettoni e pavimento marmoreo, presenta bassorilievi dedicati a San Giovanni Battista.
La Porta Bronzea, un tempo accesso alla Curia Julia, fu adattata da Borromini nel XVII secolo.
La Porta Santa, aperta durante gli anni santi, fu realizzata da Floriano Bodini nel 2000.
Interno: Navata Centrale, Transetto e Abside della Basilica di San Giovanni in Laterano
L’interno, trasformato da Borromini nel XVII secolo, presenta un soffitto a cassettoni, statue degli Apostoli, bassorilievi e dipinti.
Il pavimento a mosaico risale al 1421 e mostra lo stemma di Papa Martino V.
Il soffitto in legno dorato, iniziato nel 1562, presenta stemmi papali e simboli liturgici.
La confessione, sotto l’altare papale, ospita la tomba di Papa Martino V.
Il Ciborio gotico, del 1371, custodisce le reliquie di San Pietro e San Paolo.
I busti d’argento, realizzati nel 1804, sostituiscono i reliquiari originali fusi per pagare l’indennità di guerra a Napoleone.
L’altare papale, modificato nel 1851, presenta lo stemma di Pio IX.
Tuttavia, gli elementi iconografici più importanti le 12 splendide statue degli Apostoli create all’inizio del ‘700, e gli affreschi della vita di Costantino nel transetto, realizzati nel Seicento.
Le Statue degli Apostoli
Gli affreschi della vita di Costantino rievocano il legame della Basilica con l’imperatore romano che ne volle la costruzione. Le statue degli Apostoli, invece, ricordano le fondamenta della Chiesa di Roma, poste sulla prima predicazione apostolica.
Inizio della Visita
Iniziamo la nostra visita dalla navata centrale, ammirando le ricche pareti laterali dominate dalle statue degli Apostoli. Borromini aveva predisposto sui nuovi pilastri delle profonde nicchie incorniciate da colonne verdi, recuperate dalle antiche navate laterali. Queste nicchie erano coronate da un timpano di marmo nero con lo stemma di Papa Innocenzo X Pamphili, una colomba che porta un rametto di ulivo. Tuttavia, per varie ragioni, queste nicchie rimasero vuote per decenni.
Le Statue degli Apostoli
Solo verso la fine del 1702, Papa Clemente XI decise di commissionare 12 statue degli Apostoli. La realizzazione delle statue fu sponsorizzata da vari membri della nobiltà romana. Agli scultori prescelti furono consegnati gli schizzi eseguiti da Carlo Maratta, il pittore preferito dal Papa, come traccia per le loro realizzazioni. Ogni Apostolo è raffigurato insieme a un elemento che ricorda il suo ruolo nella storia della salvezza o il martirio subito. Ogni statua è posta nella cornice di una porta in marmo che evoca le 12 porte della Gerusalemme Celeste, richiamate nell’Apocalisse di Giovanni.
Sopra le Nicchie degli Apostoli
Sopra le nicchie vennero collocati 12 rilievi in stucco eseguiti dal 1648 al 1649 con storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, realizzati da diversi artisti. Ancora più in alto, negli ovali tra le finestre, tra festoni di palme, vennero eseguiti 12 dipinti ad olio su tela con le figure dei Profeti, ciascuno con in mano un breve testo ispirato al Cristo, il vero Messia annunciato.
APOSTOLI: Parete Destra della Navata Centrale
Iniziamo il nostro percorso dalla parete destra, partendo dal portale principale in direzione del transetto.
- Giuda Taddeo: La prima nicchia è dedicata a Giuda Taddeo, raffigurato con una lancia, simbolo del suo martirio nel Caucaso con Simone. Il bassorilievo sovrastante è dedicato alla risurrezione di Cristo, e il dipinto raffigura il profeta minore Nahum.
- Matteo: Nella seconda nicchia troviamo Matteo, raffigurato con il suo Vangelo. Con il piede calpesta le monete simbolo del superamento del suo mestiere di esattore delle tasse, e del suo attaccamento al denaro. Il bassorilievo sovrastante rappresenta Cristo nel limbo. Il dipinto raffigura il profeta Giona, il quale rimase tre giorni tre notti nel ventre di una balena per poi partire per predicare gli abitanti di Ninive in Assiria. È proprio nel Vangelo di Matteo che troviamo le parole di Cristo “Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il figlio dell’uomo resterà tre giorni tre notti nel cuore della terra.
- Filippo: La terza nicchia è dedicata a Filippo, raffigurato con un drago sotto il piede. Secondo la tradizione proprio durante quella missione oltre il Caucaso, Filippo, richiesto di compiere un sacrificio davanti a una statua di Marte, si rifiuta e da quella statua esce un drago che uccide molte persone presenti, ma l’apostolo blocca la bestia e ridà la vita alle vittime. Filippo fu martirizzato alcuni anni dopo nella città di Ierapoli (Hierapolis) in Turchia.
Il bassorilievo sovrastante rappresenta l’arresto di Cristo nel Getsemani, e il dipinto raffigura il profeta Amos. - Tommaso: Nella quarta nicchia troviamo Tommaso, raffigurato con il dito che tocca le piaghe di Cristo. Infatti Cristo gli permise di toccare con quel dito le proprie piaghe nell’apparizione da risorto, per vincere la sua incredulità. Fatto che porta Tommaso a riconoscerlo con le parole “Mio signore e mio Dio”.
Il bassorilievo sovrastante rappresenta la salita al Calvario di Cristo, e il dipinto raffigura il profeta Osea. - Giacomo Maggiore: La quinta nicchia è dedicata a Giacomo Maggiore, raffigurato con il bordone, il bastone dei pellegrini. Il bassorilievo sovrastante rappresenta il battesimo di Cristo nel Giordano, e il dipinto raffigura il profeta Ezechiele.
- San Paolo: Nella sesta e ultima nicchia di questo lato troviamo San Paolo, raffigurato con un libro (simbolo delle sue lettere) e una spada (simbolo della parola di Dio da lui proprio amata e così da lui definita in un passo dalla Lettera agli Ebrei “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio”. Il bassorilievo sovrastante rappresenta la crocifissione di Cristo, e il dipinto raffigura il profeta Geremia.
APOSTOLI: Parete Sinistra della Navata Centrale
Riprendiamo il percorso sul lato opposto, andando in senso contrario dal transetto verso la controfacciata.
- San Pietro: La prima nicchia è dedicata a San Pietro, raffigurato con le chiavi del Regno dei Cieli, simbolo della missione a lui affidatagli da Cristo dopo la sua straordinaria confessione di Fede “Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli Inferi non prevarranno su di essa”. Il bassorilievo sovrastante rappresenta Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre, e il dipinto raffigura il profeta Isaia, che profetizzò con dettagli impressionanti la figura di Cristo, la sua passione, resurrezione e la sua missione salvifica per l’umanità.
- Andrea: La seconda nicchia è dedicata ad Andrea, raffigurato con una croce decussata, cioè incrociata a X, sulla quale secondo la tradizione fu martirizzato a Patrasso in Grecia intorno al 60 dopo Cristo. Il bassorilievo sovrastante rappresenta il diluvio universale, con una iconografia originale, cioè un groviglio di uomini di donne scampati dall’ira divina, ma fortemente provati dalla catastrofe atmosferica, che vengono accolti da Noè nell’arca. Forte il richiamo simbolico alla chiesa che accoglie e protegge gli uomini provati e sofferenti. Il dipinto raffigura il profeta Baruc, testimone con Geremia dell’assedio babilonese di Gerusalemme del 586 a.C. e della distruzione del tempio, e della successiva deportazione del Popolo a Babilonia.
- Giovanni Evangelista: La terza nicchia è dedicata a Giovanni Evangelista, raffigurato con un’aquila ai piedi. sarebbe morto in tarda età Efeso Ultimo sopravvissuto dei Dodici Apostoli alla sua ispirata penna abbiamo il quarto Vangelo le tre lettere e l’apocalisse per la profondità speculativa dei suoi scritti è stato tradizionalmente indicato come il teologo per antonomasia, raffigurato artisticamente, ovviamente col simbolo dell’Aquila che vede dall’alto, che vediamo ai piedi della sua statua.
Il bassorilievo sovrastante è dedicato al sacrificio di Isacco, la massima prova di Fede richiesta ad Abramo, che qui vediamo nel momento in cui l’angelo ferma la sua mano pronta a sacrificare il suo figlio diletto.
Sopra troviamo il dipinto del profeta Daniele, di nobile famiglia giudea. Daniele, da adolescente, viene deportata in Babilonia, ma per la sua saggezza conquista la fiducia del re Nabucodonosor II (secondo) e diventa funzionario di corte e interprete dei sogni del re. La sua reputazione gli permette di continuare la sua attività anche dopo la conquista di Babilonia da parte dei Persiani avvenuta da 539. Ma questo non impedisce ad un certo punto che il re persiano Dario, istigato dai nemici di Daniele, ordini di gettarlo in pasto ai leoni, ma il profeta ne esce miracolosamente salvo. Per questo nella sua iconografia è spesso affiancato dai leoni. - Giacomo il Minore: La quarta nicchia è dedicata a Giacomo il Minore, raffigurato con un legno. Giacomo, figlio di Alfeo, viene detto il minore per distinguerlo da Giacomo il maggiore, fratello di Giovanni. Giacomo il minore era chiamato giusto per l’integrità severa della sua vita, l’anno 42 diviene capo della comunità Cristiana di Gerusalemme e scrive una delle prime lettere cattoliche del Nuovo Testamento. Nell’anno 62 viene condannato a morte dalle autorità ebraiche, ma, gettato giù dal Pinnacolo del tempio, sopravvive. Poi, però, viene lapidato e quindi finito da un lavandaio con il legno usato per battere i panni. Questo legno è così diventato il simbolo del suo martirio, e lo rivediamo anche qui nella sua statua.
Il bassorilievo sovrastante rappresenta Giuseppe venduto dai fratelli.
Straordinaria la vicenda di Giuseppe, figlio di Giacobbe, che arriverà ad essere Vicerè d’Egitto e riuscirà a salvare la propria famiglia e il suo popolo dalla carestia.
Il dipinto sopra raffigura il profeta Gioele, vissuto all’inizio del quinto secolo avanti Cristo, e ritenuto il profeta della pentecoste - Bartolomeo: La quinta nicchia è dedicata a Bartolomeo, raffigurato con la propria pelle. Indicato nel Vangelo di Giovanni con il nome di Natanaele, annunciò il Vangelo in varie regioni del Medio Oriente. Secondo la tradizione. egli venne martirizzato scuoiato della pelle. A causa del supplizio a cui è stato condannato, lo si vede spesso raffigurato mentre tiene in mano la propria pelle come in questa statua.
Il bassorilievo sovrastante rappresenta Mosè che conduce gli ebrei fuori dall’Egitto, e il dipinto raffigura il profeta Abdia, che predice la vendetta divina contro gli edomiti, un popolo nomade della Palestina meridionale ostile al popolo d’Israele, profeta piccolo per il numero dei versetti, ma non delle idee - Simone: Nell’ultima nicchia troviamo Simone, raffigurato con una sega, poiché secondo la tradizione fu martirizzato con questo strumento.
Il bassorilievo sovrastante rappresenta Giona nel ventre del pesce, e il dipinto raffigura il profeta Michea. Michea, vissuto tra l’ottavo e il settimo secolo avanti Cristo, sviluppò la sua predicazione nel solco di quella dei profeti suoi predecessori, per riportare il regno di Giuda al rapporto con Dio, ma uno dei passi più importanti del libro da lui scritto è la profezia del Messia “E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele”
Il Transetto e le decorazioni
Ora entriamo nell’ampio transetto, che interseca la basilica sin dalla sua fondazione. Il transetto, noto anche come nave Clementina, è stato rinnovato in occasione dell’anno santo del 1600 da Giacomo della Porta. Il pavimento è realizzato con marmi africani, e il soffitto di legno dorato è decorato con il busto di Cristo affiancato da San Pietro, San Paolo, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
Decorazione delle Pareti
La decorazione delle pareti del transetto è un momento unico del mosaico romano. Nella parte alta sono rappresentati gli apostoli e padri della Chiesa, mentre la fascia centrale è dedicata alla storia di Costantino e di Papa Silvestro. La parte inferiore è impreziosita da tarsie con marmi antichi e da nove altorilievi con bellissimi angeli.
Ciclo Pittorico di Costantino
Il ciclo pittorico dedicato a Costantino è composto da otto scene, ispirate dal Cardinale Cesare Baronio. Le scene rappresentano momenti significativi della vita di Costantino e della sua conversione al cristianesimo.
Altare del Santissimo Sacramento
All’estremità sinistra del transetto troviamo l’altare del Santissimo Sacramento, voluto da Clemente VIII nel 1598. L’altare è circondato da un tempietto classico formato da quattro antiche colonne di bronzo, e al centro troviamo il tabernacolo a forma di tempietto ottagonale di bronzo dorato e ornato di pietre preziose.
Cappella Colonna
Alla destra dell’altare del Sacramento troviamo la cappella Colonna, costruita intorno al 1610 da Gerolamo Rainaldi. Sull’altare troviamo una tela del Salvatore con i Santi Giovanni Battista ed Evangelista del Cavalier D’Arpino.
Monumento Sepolcrale di Leone XIII
Sulla stessa parete troviamo il grande monumento sepolcrale di Leone XIII, opera di Giulio Tadolini. La statua del pontefice si erge sopra il suo sepolcro in un gesto benedicente.
Organo Barocco
Sulla navata destra del transetto si aprono i tre accessi alla basilica dalla facciata settentrionale. Sopra la porta centrale, due angeli sorreggono lo stemma pontificale di Clemente VIII. Sopra le porte troviamo il grandioso organo barocco realizzato da Luca Blasi.
Cappella del Crocifisso
Procedendo verso sinistra troviamo la cappella del Crocifisso, già della famiglia dei notai Capitolini Ceci. Sull’altare troviamo un bel crocifisso in legno, e sulla parete destra della cappella troviamo la tomba del Cardinale Carlo Rezzonico.
Monumento di Innocenzo III
A destra della cappella troviamo il monumento con le spoglie di Innocenzo III, trasferite da Perugia nel 1891. Questo papa convocò il quarto concilio Lateranense, uno dei più importanti della storia della Chiesa.
Presbiterio e Abside
Ora ci troviamo davanti al presbiterio con la grande abside. Nicolò IV, il primo pontefice francescano, avviò una campagna di lavori per aggiornare l’abside e la zona dell’altare maggiore in forme gotiche. La decorazione a mosaico dell’abside è stata ricostruita alla fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Catino Absidale
Sulla sommità del catino absidale, in uno sfondo di blu intenso, vediamo il busto del Cristo Salvatore circondato da angeli. La tradizione vuole che il volto di Cristo riprenda l’immagine miracolosa acheropita apparsa a Papa Silvestro. Più in basso, sul fondo dorato, vediamo la croce come albero di vita, simbolo della Risurrezione.
Figure degli Apostoli
Sotto la croce, tra le finestre, troviamo le figure degli Apostoli. Sotto ancora, una striscia di mosaico blu porta l’iscrizione di Leone XIII con la dedicazione della nuova abside.
Cattedra di San Giovanni in Laterano
La cattedra di San Giovanni in Laterano, costruita originariamente sotto Niccolò IV alla fine del XIII secolo e rivisitata da Leone XIII, conserva ancora oggi l’originale basamento con quattro animali simbolo del male della morte, vinti dalla resurrezione di Cristo.
Affreschi del Coro Superiore
Nel coro superiore troviamo due grandi affreschi della fine dell’Ottocento, raffiguranti a destra l’approvazione della regola francescana e domenicale da parte di Innocenzo III, e a sinistra il progetto della nuova abside da parte di Leone XIII.
Navate laterali della Basilica di San Giovanni in Laterano
Lato destro della Basilica, navata laterale esterna:
Porta Santa: Con bassorilievo di Dio Padre, angeli e stemma di Papa Alessandro VI
Tomba di Paolo Mellini: Cittadino romano morto di peste nel 1527, con Madonna, Bambino e Crocifisso
Cappella di Santa Maria Assunta (Orsini): Affresco dell’Immacolata Concezione di Placido Costanzi
Tomba del Cardinale Giulio Acquaviva: Con statue della Prudenza e Temperanza
Cappella Torlonia: Con “Deposizione di Cristo” di Pietro Tenerani e tombe di Giovanni e Anna Torlonia
Rilievo di San Giacomo Maggiore: Parte di un altare scomparso
Cappella del Santissimo Crocifisso (Massimo): Con “Crocifissione” di Girolamo Siciolante da Sermoneta e tomba di Domenico Massimo
Monumento funebre del Cardinale Cesare Rasponi: Con statua di uomo con grano e uva e tondo con immagine del Cardinale
Porta di Borromini: Che collega la Basilica al Palazzo Lateranense, con immagine di Papa Innocenzo X
Busto del Cardinale Pietro Gasparri: Segretario di Stato di Pio XI
Monumento del Cardinale Giussano: Con mosaici e bassorilievi gotici di Deodato di Cosma
Cappellina di San Giovanni Evangelista (Inghirami): Con affresco della visione di San Giovanni a Patmos di Lazzaro Baldi
Tomba di Martinez Chavez: Cardinale del Portogallo, in stile barocco
Navata intermedia a destra:
Monumento del Cardinale Ranuccio Farnese: Attribuito al Vignola, con stemma Farnese e allegorie della Fede e Prudenza
Sepolcro di Papa Sergio I: Con busto in bassorilievo
Monumento funebre di Alessandro III Bandinelli: Fondatore della Lega Lombarda
Cenotafio di Papa Silvestro II: Con bassorilievo donato dagli ungheresi
Frammento di affresco attribuito a Giotto: Raffigurante Papa Bonifacio VIII
Lato sinistro della Basilica, navata laterale esterna:
Tomba di Riccardo degli Annibaldi: Con elementi particolari come un teschio
Cappella Corsini: Con copia in mosaico del quadro di Sant’Andrea Corsini di Guido Reni e tombe di Clemente X e Neri Corsini
Memoria di Gerardo Bianchi: Cardinale di Santa Sabina
Cappella della Dormizione della Beata Vergine Maria (Antonelli): Con affresco dell’Assunta di Giovanni Odazzi e Ignaz Stern e tombe di Nicola e Leonardo Antonelli
Tomba di Bernardo Caracciolo: Statua giacente attribuita alla scuola di Arnolfo di Cambio
Cappella della Madonna delle Grazie (San Severina): Con altare ricavato da un sarcofago, crocifisso di Stefano Maderno e quadro del Perugino
Memoria del Cardinale Giulio Santori: Allievo di Bernini
Monumento agli Zuavi Pontifici: Caduti a Mentana nel 1867
Cappella di San Francesco d’Assisi (Lancellotti): Con pala ovale di Giovan Battista Puccetti, stucchi di Filippo Carcani e tombe di Ottavio e Giuseppina Lancellotti
Memoria del Cardinale Girolamo Casanate: Fondatore della Biblioteca Casanatense
Cappella di Sant’Ilario: Con affresco di Guillaume Courtois e tomba di Pietro Duraguerra da Priverno
Navata intermedia a sinistra:
Tomba di Elena Savelli: Opera di Jacopo Del Duca
Tombe di altri dignitari: Cardinale Sasso, Alessandro Burgio, Girolamo Garimberti e Giovanni Lanciu