Il tema della pazzia in letteratura italiana
27 Gennaio 2019PENA DI MORTE
27 Gennaio 2019Charles Robert Darwin (1809-1882)
La comprensione della vita e dell’opere di Darrwin è strettamente legate a quelle del nonno.
Erasmus Darwin era nato il 12 dicembre 1731 a Helston Hall (Nottingham). Figlio di un avvocato, fu un grande personaggio e le sue opere ebbero notevole influenza sul nipote Charles. Dopo aver studiato a Cambridge e a Edimburgo, si laureò nel 1756 in medicina; lo stesso anno si trasferì a Lichfield e vi iniziò l’attività di medico. Erasmus conobbe numerosi protagonisti di questi progressi e insieme a loro organizzò il club Lunar Society nel quale venivano dibattuti problemi sociali e scientifici.
Nel 1758 nacque Charles Darwin senior. Laureatosi brillantemente in medicina a Edimburgo, scrisse alcuni saggi, accolti con grande favore dai pubblico scientifico dell’epoca. Morì però giovanissimo di infezione. Il secondo figlio, Erasmus, era di tutt’altro carattere; nato nel 1759 morì suicida a quarant’anni. Il terzo figlio, Robert Warning, nacque nel 1766. Nel 1780 Erasmus si sposò in seconde nozze con Elisabeth Chandos Pole e si trasferì e Derby.
Sette anni dopo Robert Warning ottenne la laurea in medicina e si stabilì a Shrewsbury. Il dottor Erasmus Darwin pubblicò nel 1789 la sua prima opera intitolata Gli amori delle piante sul sistema sessuale delle piante. L’opera ottenne un grande successo. Nel 1784 Erasmus pubblicò la suo secondo opera, La zoonomía o leggi della vita organica, su problemi generali di psicologia, biologia, patologia. In essa si incontrano e scontrano le teorie delle correnti illuministiche e romantiche. Quest’opera fu accolta da molti con grande favore, ma venne anche combattuta sul piano scientifico e sul piano teorico. Erasmus Darwin morì nel 1802 a Derby quando aveva poco più di settant’anni.
Robert Darwin studiò medicina e la praticò con successo, diventando anche molto ricco. Stabilitosi a Shrewsbury, sposò Susannah Wedgwood dalla quale ebbe sette figli di cui due maschi: Erasmus Alvey, nato nel 1804, e Charles Robert, nato nel 1809.
Charles Darwin trascorse l’infanzia dorata dei figlio di una facoltosa famiglia di Shrewsbury, nella grande e lussuosa casa fatta costruire dal padre sul colle Frankwell. A sedici anni fu mandato all’università di Edimburgo dove già studiava il fratello maggiore Erasmus. Questa università era la migliore della Gran Bretagna per gli studi scientifici, ma Charles ebbe una brutta impressione dell’insegnamento e provò ripugnanza per la medicina. Il padre gli propose allora di lasciare la medicina e di intraprendere la carriera ecclesiastica (1828). Charles si interrogò sulla propria vocazione religiosa e decise definitivamente di frequentare l’università di Cambridge per studiare teologia. A Cambridge nel 1829 conobbe il reverendo Henslow, giovane botanico e il reverendo Sedgwick, professore di geologia; si appassionò alle scienze naturali e alla Natural Theology del Paley. Alla fine del 1831 partecipò come naturalista alla spedizione dei capitano Fitzroy per compiere il rilevamento idrografico delle coste e dei canali delle Terre dei Fuoco in Sud-America. Il suo compito consisteva nel riportare notizie sui prodotti utili o preziosi delle terre esplorate.
‘La spedizione salpò il 27 Dicembre 1831 a bordo della Beagle, nave già usata dal capitano King in una spedizione precedente con scopi simili. Tra tensioni tra l’equipaggio e quarantene dovute a malattie, la spedizione si guadagnò comunque i meriti per l’efficienza e la qualità del lavoro svolto. Nonostante avesse un bagaglio di nozioni scientifiche limitato, Charles Darwin riuscì a compiere un ottimo lavoro; questa esperienza di rilevamento della flora, della fauna e geologico di tanti paesi nuovi e remoti risultò molto positiva.
Charles era dotato di una eccellente capacità di osservazione e si dedicò all’analisi di tutto quanto veniva trovato, dalla formazione di certe concrezioni minerali al movimento degli stami dei cactus, dal lampeggiare degli insetti luminosi all’orogenesi delle Ande, dallo sviluppo del senso dell’olfatto nei condor al ruolo svolto dalle gigantesche alghe Macrocystis come substrato di una fiorente fauna. Darwin aveva ereditato sicuramente queste doti dal padre ma anche del nonno Erasmus. Sorprendente fu il suo sforzo metodico di fornire spiegazioni attraverso un paziente lavoro induttivo e una vasta tessitura di ipotesi. La Beagle rientrò in patria nel 1836 e trovò il paese profondamente rinnovato: il sistema elettorale era stato riformato, erano state emanate le leggi sulle fabbriche e sui poveri, era nata anche l’università di Londra. Nel 1839 Darwin sposò la cugina Emma Wedgwood, donna schiva e gentile che si dedicò esclusivamente alla famiglia. Dopo sei anni di soggiorno a Londra Darwin lasciò la capitale rinunciando a molte cariche e si ritirò a Down nel Kent (1842) per condurre una vita di gentiluomo di compagna. Nel 1837 aveva formulato appunti ricchi di elementi nuovi e personali sulla teoria dell’evoluzione; prese in considerazione la variabilità della specie considerando la ripercussione nella trasformazione della specie stessa. Darwin arrivò a concludere che l’agente della selezione era la mortalità differenziato; a completamento della teoria cercò di spiegare anche la divisione in entità separate della specie stessa.
Il l0 luglio 1858 Darwin lesse alla Linneon Society una nota sull’evoluzione mediante selezione naturale e presentò una nota con analogo contenuto speditagli da Alfred Wallace dall’Indonesia. Dopo questo episodio Darwin si decise a redigere l’opera l’Origine della specie che venne pubblicata il 26 novembre 1859. Darwin dovette far fronte e una violenta e inaspettata reazione dei naturalisti delusi e del clero anglicano e, trovandosi impreparato, attese che la situazione si attenuasse da sola.
Successivamente Darwin si dedicò agli studi di botanica e alla fecondazione delle orchidee; arrivò a spiegare i legami tra fiori e insetti dal punto di vista dell’impoll’inazione. Nel 1862 pubblicò I diversi apparecchi coi mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate”. Nel 1864 gli fu conferita la Copley Medal, il più alto riconoscimento ai meriti scientifici in Gran Bretagna. Darwin indagò sull’origine e sulle basi della variabilità, come logiche conseguenze della sua teoria evolutiva. Nel 1871 Darwin decise di rompere il silenzio mantenuto per prudenza sul tema relativo all’origine dell’uomo e pubblicò I’Origine dell’ uomo e la scelta in rapporto al sesso L’opera fu un successo grazie alle capacità di osservazione dell’autore che sviluppò nuove idee sulla posizione dell’uomo nell’ordine dei Primati. In quest’opera Darwin inserì alcune considerazioni sulla mimica. Queste idee successivamente rielaborate furono alla base di u n altro volume: L’Espressione delle emozioni negli uomini e negli animali (1872). Durante gli ultimi anni di vita Darwin seppe rinnovarsi e cominciò a trattare i problemi del movimento e della sessualità nei vegetali mettendo a punto un tipo di logica induttivo-deduttiva sperimentata solo occasionalmente. La sua ultima opera La formazione della terra vegetale per l’azione dei lombrichi fu pubblicato nel 1881. Darwin morì il 19 aprile 1882. La società vittoriana in cui visse gli aveva attribuito i massimi onori. Una rappresentanza parlamentare propose la sepoltura nell’abbazia di Westminster: qui fu sepolto il 26 aprile accanto ai grandi artefici del pensiero moderno: Faraday, Lyell, Newton.
E’ da dire però che l’idea che gli animali e le specie non fossero qualcosa di immutabile era già presente nel 18′ secolo. A quell’epoca in cui scienza e religione non erano ancore ben differenziate, le verità scientifiche non potevano contraddire quelle religiose e quindi le scienze naturali, come tante altre, venivano rette da idee derivate da pensieri religiosi. Successe quello che si era visto con Galileo: quest’ultimo, che aveva basato il metodo scientifico sull’osservazione e sulla sperimentazione e non sulle sacre scritture, sconvolse la società con le sue scoperte.
Scienziati come de Maupertuise (1698-1759) e filosofi come Diderot (1713-1784) partendo dallo studio dell’ereditarietà dei caratteri, avevano intuito una spiegazione che rovesciava le credenze dell’epoca.
Negli stessi anni de Buffon (1707-1788), nella sua imponente Storia Naturale in 36 volumi, descriveva gli animali accentuandone la trasformabilità.
Agli inizi dell’ottocento, Jean B. LaMarck (1744-1829) formulava alcune teorie sulla trasformazione e sull’evoluzione degli animali molto più articolate. Secondo lui le specie si sarebbero evolute grazie alla tendenza interna di un organismo di modificarsi secondo gli stimoli dell’ambiente e anche grazie all’ereditarietà dei caratteri acquisiti. L’esempio classico che si riporta è quello delle giraffe: nello sforzo continuo di raggiungere le foglie più alte avrebbero allungato il collo, trasmettendo questa caratteristica alla discendenza che, a suo volta, avrebbe continuato ad oltranza questo meccanismo fino a generare la specie attuale.
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torma all’indice della tesina multidisciplinare Evoluzionismo e creazionismo esame di stato 2007 – liceo scientifico teconologico – di Eros Tomasoni