L’ultima cena di Leonardo. Cenacolo vinciano
3 Agosto 2022Sempre pronto!
3 Agosto 2022Nella seconda metà del dodicesimo secolo si consuma il Conflitto fra Comuni e Impero. Durante il Risorgimento questa fase della storia viene interpretata in chiave nazionalista e antigermanica. Ascolta i Lombardi alla prima crociata di Giuseppe Verdi del 1843
Guelfi e Ghibellini
Nel XII secolo lo sviluppo comunale in Italia fu ulteriormente agevolato dalle lotte per la successione imperiale tra:
–Guelfi – (da Welf) Casa di Baviera e Sassonia dalla quale proveniva l’imperatore Lotario II di Supplimburgo (1125-1137).
–Ghibellini – (da Weblingen) Casa di Svevia e Franconia che espressero l’imperatore Corrado III di Hohenstaufen (1137-1152).
Federico Barbarossa
Le lotte si interruppero con l’elezione di Federico I di Hohenstaufen (1152-1190) di padre ghibellino e madre guelfa
che tentò di ripristinare il potere imperiale:
–accordandosi con Enrico di Sassonia;
–controllando le elezioni episcopali;
–ricorrendo a funzionari regi (ministeriales);
–riprendendo l’idea di autorità imperiale propria del diritto romano, allora riscoperto.
L’intervento in Italia
Federico voleva riprendere il controllo anche sull’Italia. Nella sua prima calata (1154-1155)
–Prese le difese dei comuni minori contro l’espansione delle città più grandi (anzitutto Milano)
–Ristabilì l’autorità del papa Adriano IV contro il comune che era sorto a Roma (1143) e contro il monaco pauperista Arnaldo da Brescia. L’imperatore giustiziò l’eretico Arnaldo da Brescia, che aveva cacciato il papa dalla città, rimise sul trono il papa e si fece incoronare imperatore, tornando in Germania (1155).
La prima dieta di Roncaglia
Tornato in Italia, Federico riunì feudatari e comuni (1158) a Roncaglia (vicino a Piacenza), dove
–si fece incoronare re d’Italia
–impose il suo controllo sulle regalie e la presenza in ogni comune di funzionari imperiali (podestà e giudici) .
–proibì le leghe e le guerre tra città.
MA, i comuni non si piegarono all’imperatore
–e trovarono l’appoggio di Alessandro III (1159-81), in lotta con l’antipapa Vittore IV.
L’intervento del papa
Papa Alessandro III si schierò coi comuni perché l’imperatore, in contrasto col Concordato di Worms, voleva imporre la sua autorità anche sulla Chiesa.
–Federico I sostenne l’antipapa Vittore IV.
Alessandro III scomunicò l’imperatore e incitò i guelfi alla rivolta.
La seconda discesa in Italia
Milano distrusse la ghibellina Lodi ® Federico assediò Milano e ne ottenne la resa.
Seconda Dieta di Roncaglia: l’imperatore costrinse i comuni ad accettare al governo suoi rappresentanti.
Scoppiò la rivolta: molti comuni (tra cui Milano, Brescia, Crema, Genova) cacciarono i rappresentanti imperiali.
Vendetta di Federico I: assediò e distrusse Crema e Milano (1162).
I milanesi al cospetto di Federico Barbarossa chiedono clemenza dopo la resa della città (1162)
La lega Lombarda
Dopo la distruzione di Milano (1162) la solidarietà tra i comuni diviene più forte:
–la lega Veronese e la lega Cremonese si fusero nel 1167 a Pontida nella Lega Lombarda, con l’appoggio di Alessandro III.
–Federico tentò inutilmente di assediare Alessandria, città fondata contro di lui,
–e fu sconfitto dalla Lega a Legnano (1176), episodio che lo convinse a cambiare politica.
La vittoria dei Comuni
1167, giuramento di Pontida: i comuni formarono la Lega Lombarda.
Milano venne ricostruita e fu fondata una città fortificata in onore del papa: Alessandria (in Piemonte).
Federico I non riuscì a conquistare Alessandria e si rifugiò a Pavia.
1176, battaglia di Legnano: i milanesi, guidati, secondo la tradizione, da Alberto da Giussano, in realtà da Guido da Landriano, sconfissero (in realtà respinsero) l’esercito imperiale.
1183, Pace di Costanza: i Comuni riconoscevano l’autorità formale dell’imperatore, ma potevano esercitare liberamente le regalie.
(guarda La Battaglia di Legnano di Amos Cassioli (1860)
Alberto da Giussano
Alberto da Giussano è un personaggio leggendario del XII secolo che avrebbe partecipato, da protagonista, alla battaglia di Legnano (29 maggio 1176). In realtà, secondo gli storici, l’effettivo capo militare della Lega Lombarda nel celebre scontro militare con Federico Barbarossa fu Guido da Landriano. Analisi storiche fatte nel corso del tempo hanno infatti dimostrato che la figura di Alberto da Giussano non è mai esistita.
IL CARROCCIO
Una miniatura del XII secolo mostra il simbolo per eccellenza dei comuni medievali: il Carroccio. Si trattava di un carro trainato da buoi e difeso da cavalieri, sul quale erano issati il vessillo della città, un altare con il Crocefisso e una campana. Inventato a Milano, il Carroccio si diffuse in breve in molti comuni del Nord Italia e anche della Toscana.
Il Carroccio fu il protagonista della Battaglia di Legnano: durante gli scontri la sua campana, chiamata “Martinella”, incitava i combattenti, mentre un sacerdote diceva messa sull’altare.
Nel 1237 Carroccio fu catturato da Federico II, nipote di Federico Barbarossa, nella battaglia di Cortenuova. Venne da lui donato al papa e fu perciò trasportato a Roma.
Accordi di pace
Federico allora si accordò con Alessandro III, ponendo fine allo scisma (1177),
e nel 1183 stipulò la pace di Costanza con i comuni:
–Questi ottennero le regalie e il riconoscimento dell’autonomia ormai conquistata.
–Federico impose l’investitura imperiale per i magistrati comunali e il diritto di imporre (teoricamente) alcuni tributi.
–La sconfitta di Barbarossa ebbe conseguenze negative sulla nobiltà feudale e diede slancio all’autonomia comunale e alla classe della borghesia italiana.
Nel nome della santa ed individua Trinità. Federico, per concessione della divina clemenza, imperatore augusto dei Romani […]
La mansueta serenità della clemenza imperiale è sempre stata solita concedere ai sudditi l’elargizione del favore e della grazia […]. Perciò tutti i fedeli dell’Impero, sia quelli del nostro tempo, sia quelli che verranno nel tempo futuro, sappiano che Noi, dopo aver aperto il nostro cuore, ricco di innata pietà, col solito favore della nostra bontà, abbiamo accettato la fedeltà e la devozione dei Lombardi che un tempo offesero Noi ed il nostro impero, e li abbiamo di nuovo ricondotti, insieme alla Lega e ai suoi fautori, nella pienezza della nostra grazia. Inoltre con clemenza Noi abbiamo perdonato tutte le offese e le colpe con le quali avevano provocato la nostra indignazione e abbiamo stabilito che i Lombardi debbono essere inseriti nel numero dei nostri diletti fedeli, dai quali Noi ci aspettiamo di ricevere un fedele servizio di devozione.
Pertanto abbiamo ordinato di scrivere nel presente privilegio la nostra indulgente pace, che con clemenza abbiamo a loro concesso, e abbiamo ordinato di corroborare la pergamena col sigillo della nostra autorità.
Gli ultimi anni
Tornato in Germania, Federico Barbarossa sconfisse il cugino Enrico il Leone, capo dei guelfi.
In Italia, poi, fece sposare il figlio Enrico VI (imperatore dal 1190 al 1197) con l’erede del Regno di Sicilia, Costanza d’Altavilla ® base per la futura unificazione dei due territori.
Infatti, alla morte di Guglielmo II (1189), Enrico potè unificare Germania e Italia sotto il suo controllo.
Federico Barbarossa con i figli Enrico VI e Federico (miniatura del 1320)
Il primo figlio maschio del Barbarossa era Federico, che però morì da bambino, quindi fu suo fratello minore Enrico ad essere nominato imperatore dagli elettori.
Nel frattempo, nel 1188 Federico, anche per dimostrare la sua ortodossia e definitiva pacificazione con il potente Papa, ormai ottantenne, aveva “preso la croce” per la seconda volta: morirà nel 1190 in Asia minore, annegato durante l’attraversamento di un fiume.
Il suo progetto di ridare piena autorità all’Impero, apparentemente fallito, rivivrà attraverso il nipote, Federico II.