De Vita Solitaria di Francesco Petrarca – Carlo Zacco
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2 Agosto 2022I re di Francia nel 1100, ancora grandi signori feudali più che sovrani assoluti, riuscirono, se pur a fatica, a limitare il potere dei grandi vassalli, per cui il processo di accentramento del potere appare graduale, ma costante. Nello stesso secolo in Inghilterra, dove i baroni sono ancora molto potenti, lo scettro passò dalla dinastia dei Normanni a quella dei Plantageneti.
La Francia nel XII secolo
Luigi VI (1108-1137), con l’appoggio della Chiesa, rafforza il potere regio contro i cavalieri e grandi feudatari, sostenendo anche la formazione dei comuni.
Il figlio Luigi VII (1137-1180) compie un ulteriore progresso sposando Eleonora, erede del ducato di Aquitania.
Il matrimonio però fallisce ed è annullato.
I Plantageneti (pianta di ginestra)
Eleonora va in sposa al re di Inghilterra Enrico II (1154-1189), figlio dell’ultima erede del ducato di Normandia e del feudatario francese Goffredo D’Angiò.
Con la nuova dinastia dei Plantageneti, il re di Inghilterra è signore della maggior parte del territorio francese.
Il dominio del re di Francia su questo suo vassallo è solo teorico.
I re normanni in Inghilterra
Dopo il Conquistatore († 1087) regnarono Gugliemo II († 1100) e il fratello Enrico I che riunificò Inghilterra e Normandia.
Alla sua morte (1135) la nobiltà scelse il nipote Stefano di Blois contro la figlia Matilde, sposa di Goffredo Plantageneto.
Si aprì un periodo di lotte intestine che consentì alla nobiltà ampliare il potere e di usurpare diritti regi (1135-1154).
Enrico II Plantageneto
Restaura il potere regio, eliminando gli abusi e riappropriandosi delle regalie:
- Riforma gli organi di governo secondo la tendenza accentratrice normanna;
- Introduce il servizio militare riprendendo la tradizione sassone.
- Controlla le elezioni episcopali e con le Costituzioni di Clarendon (1164) limita l’autonomia della Chiesa.
Reazioni
- Tommaso Becket arcivescovo di Canterbury († 1170), difende la Chiesa dall’ingerenza del re ed è ucciso da sicari.
Nel 1173 si sollevano contro di lui la nobiltà e i figli Riccardo e Giovanni con l’appoggio dei re di Francia e di Scozia.
I nemici sono rapidamente sconfitti e costretti a sottomettersi (1174).
La morte di Becket non fu un vantaggio per Enrico. I cristiani riconobbero in lui un martire. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi e il papa lo canonizzò dopo soli tre anni. Il re fu costretto ad una pubblica penitenza.