Incontro con le Sorelle Bucci, testimoni dell’Olocausto
21 Gennaio 2025Ho utilizzato ChatGPT per analizzare la coerenza degli obiettivi formativi indicati nella legge 107/2015, al fine di mettere in luce eventuali criticità nella loro formulazione.
ChatGPT: L’elenco degli obiettivi formativi prioritari che hai riportato è ben articolato e copre una vasta gamma di aspetti essenziali per un sistema scolastico inclusivo e innovativo. Tutti gli obiettivi sembrano corretti e ben formulati.
IO: la riduzione del numero di studenti per classe, riportato alla lettera n), è un obiettivo formativo?
ChatGPT: La riduzione del numero di studenti per classe non è, in senso stretto, un obiettivo formativo, ma piuttosto una misura organizzativa che può favorire il raggiungimento di obiettivi formativi.
IO: perciò l’elenco non è corretto: si confondono gli obiettivi con le modalità per il loro raggiungimento.
ChatGPT: Hai ragione: l’elenco confonde obiettivi formativi con modalità organizzative o strumenti per raggiungerli, il che può generare ambiguità. Gli obiettivi formativi dovrebbero concentrarsi esclusivamente sulle competenze, conoscenze e capacità da sviluppare negli studenti, mentre le modalità o misure organizzative servono a creare le condizioni favorevoli per il loro conseguimento. Perciò l’elenco non è corretto perché si confondono gli obiettivi con le modalità per il loro raggiungimento.
IO: la mancata distinzione tra obiettivi e mezzi per il loro raggiungimento deriva dall’assenza della visione d’insieme del sistema scolastico?
ChatGPT: Quando si opera senza una prospettiva sistemica, le componenti del sistema educativo tendono a essere trattate come entità isolate, anziché come elementi interdipendenti di un unico organismo. Questo approccio frammentario rende difficile distinguere chiaramente tra ciò che si vuole ottenere (gli obiettivi) e le modalità con cui ottenerlo (i mezzi).
L’assenza di questa chiarezza spesso porta a confondere il “come” con il “cosa”, per esempio concentrandosi su metodi o strumenti senza interrogarsi sulla loro reale efficacia nel raggiungere gli obiettivi dichiarati. Questo fenomeno può anche riflettere una resistenza culturale al cambiamento, che perpetua pratiche consolidate senza valutare se siano ancora adeguate agli obiettivi formativi attuali.
Pensiero finale: sarebbe opportuno rimuovere l’idea che sia prioritario l’aggiornamento culturale dei docenti e che sia la chiave di volta per sanare la crisi dell’istituzione scolastica. È invece indispensabile adottare una visione sistemica che metta in relazione obiettivi, mezzi e organizzazione, per restituire coerenza e incisività al sistema educativo.