Decadentismo e novecento
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28 Dicembre 2019Il confronto tra gerundio e gerundivo è particolarmente significativo, poiché si tratta di due forme verbali strettamente legate, ma con usi distinti.
Il gerundio in latino
Il gerundio latino è una forma nominale del verbo usata nei casi obliqui (genitivo, dativo, accusativo e ablativo), ma mai al nominativo. Esso ha un valore attivo e si utilizza per esprimere l’idea di un’azione generica e indefinita. Il gerundio può reggere un complemento oggetto, ma in una costruzione perifrastica.
- Esempio: “Causa legendī librum” (per il fatto di leggere il libro). In questa frase, “legendī” è il gerundio genitivo del verbo legere, e “librum” è il complemento oggetto. Questa costruzione si trova soltanto nei casi obliqui, con il gerundio che regge direttamente un complemento oggetto.
Il gerundivo in latino
Il gerundivo è una forma verbale aggettivale che esprime un’idea di necessità, obbligo o dovere. Esso concorda in genere, numero e caso con il sostantivo a cui si riferisce. La sua funzione principale è quella di indicare che un’azione deve essere compiuta sul sostantivo con cui concorda.
- Esempio: “Liber legendus est” (il libro deve essere letto). Qui, “legendus” è il gerundivo di legere, concordato con “liber”, il sostantivo a cui si riferisce.
Gerundivo al posto del gerundio con oggetto
Uno degli aspetti più interessanti della grammatica latina è che, quando un gerundio regge un complemento oggetto, è preferibile sostituire questa costruzione con il gerundivo concordato. Ciò accade perché il latino predilige la concordanza dell’aggettivo (il gerundivo) con il sostantivo a cui si riferisce, invece di lasciare il complemento oggetto dipendente da una forma verbale non declinabile.
- Esempio con gerundio: “Ad legendum librum” (per leggere il libro). In questa frase, “legendum” è il gerundio accusativo con preposizione “ad”, e “librum” è il complemento oggetto.
- Sostituzione con gerundivo: “Ad librum legendum” (per la lettura del libro, per leggere il libro). Qui, il gerundivo “legendum” concorda con “librum” in genere, numero e caso (accusativo singolare), sostituendo la costruzione con gerundio e oggetto. Questa è la forma preferibile in latino classico, poiché evita l’uso di un verbo che regge direttamente un complemento oggetto.
Regola generale
In latino, quindi, quando il gerundio è seguito da un complemento oggetto, è generalmente preferibile sostituire la costruzione con un gerundivo concordato con il complemento oggetto. Questa regola viene applicata nelle costruzioni dei casi obliqui (genitivo, dativo, accusativo, ablativo), con alcune eccezioni nel caso ablativo, dove il gerundio con oggetto può ancora essere tollerato.
- Gerundio con oggetto (tollerato, ma meno frequente): “In legendo librum” (nel leggere il libro).
- Gerundivo (preferibile): “In libro legendo” (nel leggere il libro).
Gerundivo al posto del gerundio seguito da oggetto
In latino, il gerundivo è frequentemente utilizzato al posto del gerundio seguito da un complemento oggetto, per armonizzare la concordanza e favorire una costruzione sintattica più fluida. La scelta del gerundivo riflette l’economia e l’eleganza del latino classico, dove la concordanza aggettivale è preferita rispetto alla costruzione gerundiale con un oggetto diretto.
Gerundio e gerundivo in italiano
Il confronto tra gerundio e gerundivo è una questione che richiede un’accurata distinzione funzionale e formale, in quanto le due forme verbali svolgono funbzioni sintattiche diverse.
Il gerundio in italiano
Il gerundio è una forma verbale non finita che, in italiano, può esprimere vari valori, tra cui la contemporaneità, la causa, il modo o il mezzo. È una forma attiva che descrive un’azione svolta dal soggetto del verbo principale. Si distingue in gerundio presente (es. “leggendo”) e gerundio passato (es. “avendo letto”).
Un tratto caratteristico del gerundio è la sua capacità di reggere un complemento oggetto, analogamente a un verbo coniugato:
- Esempio: “Leggendo il libro, ho appreso nuovi concetti.” In questo caso, il gerundio “leggendo” governa direttamente il complemento oggetto “il libro”.
Il gerundivo: un’eredità dal latino
Il gerundivo, d’altra parte, è una forma verbale propria del latino che denota un’azione necessaria o obbligatoria. In latino, si declina e concorda con il sostantivo cui si riferisce, esprimendo un’idea di dovere o necessità associata a quel sostantivo. Un esempio celebre di uso del gerundivo in latino è la frase “Carthago delenda est” (Cartagine deve essere distrutta).
In italiano, il gerundivo non è più una forma verbale produttiva. Esso sopravvive esclusivamente in alcune locuzioni lessicalizzate o parole derivate, come ad esempio:
- “Agenda” (dal latino “agendum”, cioè “le cose da fare”).
- “Referendum” (da “referendum”, cioè “cosa da riferire”).
La struttura concettuale del gerundivo in italiano moderno è in gran parte sostituita da costrutti con preposizione, come “da + infinito”, che esprimono un’idea di obbligo o necessità:
- Esempio: “Il libro da leggere” (equivalente al gerundivo latino “liber legendus”, ovvero “libro che deve essere letto”).
Differenza funzionale tra gerundio e gerundivo
La differenza funzionale tra gerundio e gerundivo risiede principalmente nel fatto che il gerundio descrive un’azione effettivamente svolta dal soggetto, mentre il gerundivo, nel contesto latino, esprimeva un’azione che deve essere compiuta o che è considerata necessaria.
Pertanto, in risposta all’ipotetica sostituzione del gerundio con il gerundivo in italiano, si deve sottolineare che i due costrutti non sono interscambiabili. Mentre il gerundio può reggere un complemento oggetto in italiano contemporaneo, come nell’esempio “leggendo il libro”, un equivalente gerundivo sarebbe del tutto estraneo alla grammatica italiana attuale.
Per rendere ancora più chiara la distinzione:
- Gerundio: usato per esprimere azioni svolte dal soggetto, spesso contemporanee rispetto all’azione del verbo principale o utilizzate per descrivere modo o causa. Può reggere un complemento oggetto.
- Gerundivo: non utilizzato nella lingua italiana moderna; la sua funzione di esprimere obbligo o necessità è trasmessa da costrutti preposizionali come “da + infinito”.
L’italiano, quindi, ha abbandonato l’uso del gerundivo come forma morfologica produttiva, sostituendolo con costruzioni analitiche che, pur richiamando la funzione originaria del gerundivo latino, operano attraverso una sintassi completamente diversa.
In conclusione, l’uso del gerundivo al posto del gerundio seguito da un oggetto non trova corrispondenza nella grammatica italiana moderna e appare privo di senso logico nella struttura attuale della lingua. Il gerundio rimane l’unica forma attiva e produttiva in grado di reggere un complemento oggetto nella lingua contemporanea, mentre il gerundivo è confinato a locuzioni fossili o espressioni cristallizzate senza una funzione operativa.