Il respiro della terra – di Laura Alberico
26 Agosto 2016VITTORIO SERENI – La pietà ingiusta: introduzione e analisi
27 Agosto 2016Raboni, Figure nel parco (da Le case della Vetra, 1965)
Ha andamento tono molto diversi
- Situazione enunciativa:
Poesia lirica: l’io parla in prima persona
Osservatore miope -> l’occhio è l’organo percettivo deputato alla visione della realtà, da sempre cantato dai poeti in modo simbolico; qui la qualità maggiore del poeta (soprattutto moderno) che è colui che sa vedere, è fallata. E’ un soggetto che in quanto titolare di uno sguardo sul mondo si presenta danneggiato non nella pienezza delle sue facoltà delle sue funzioni
- Situazione rappresentata:
Testo un po’ anomalo -> gioca su due livelli:
- Dimensione realistica di partenza
-> attacco apparentemente realistico: deittico questi viali, descrive in prima persona dove si trova
- Dimensione allucinatoria, visionaria
-> lo slittamento avviene in modo progressivo
Luogo: grazie al titolo e alcuni elementi di descrizione spaziale lo identifichiamo come parco ma
-> l’osservatore non lo nomina mai in modo chiaro
Chi sono le figure: il soggetto dà accenni descrittivi del luogo in cui si trova, e sembra tormentato da timori e angoscia rispetto a presenze di vario genere inquietanti che emergono di sorpresa in modi ambigui
-> questa serie di immagini di figure evocate nel titolo non identificate bene si manifestano cogliendo di
sorpresa il soggetto nascondendosi e poi presentandosi all’improvviso
-> descrizione delle figure: prima descritte secondo un paradigma realistico un po’ paranoico forse, ma realistico
(cauti, silenziosi, la cravatta annodata con cura), poi improvvisamente rispetto a queste immagini realistiche
ci sono attributi che sviano nell’ambito dell’illusione, immaginario, accoppiano elementi umani ed animaleschi
(le corna piene di muschio, a coda bassa) -> opponendoli ai comuni passanti dice che loro non sono comuni
-> ha più a che fare con l’incuboche una visione in senso proprio.
Cosa succede: il testo si costruisce come una serie di immagini giustappostequasi per montaggio in una sequenza che evoca vicenda senza raccontarla in modo organico
-> al centro vicenda ci sono due personaggi e un luogo che li lega, questa serie di figure e personaggi che il
soggetto vede sbucare ruotano attorno ad uno stagno che è epicentro della scena: intorno allo stagno sta la
figura maschile, l’immagine stagno chiude le strofe I, II, IV -> dinamica di ricorrenzache sigilla tutti gli
elementi figurativi che il poeta ha
-> Povera strega: capiamo che non sono parole della voce ma di una personaggio che la voce sta riportando,
sono parole altrui -> discorso diretto ma non incorniciato da segni diacritici che ci permettono di distinguere
dominio di pertinenza della voce e quella dei personaggi, dà confusione -> immagine del personaggio
maschile presentato anzitutto con trascrizione di una sua battuta
-> c’è questo personaggio maschile che sta sulla panchina compie una serie di gesti muove una serie di oggetti,
sembra l’immagine di un barbone, un senza tetto che vive portandosi oggetti inutili, compie oggetti meccanici
e ripetitivi -> immagine di soggettività disturbata e inquietante
Secondo personaggio: la figura maschile introduce un personaggio femminile, centro della IV strofa
-> personaggio analogo al primo dal pdv della fisionomia e del comportamento: compie gesti inspiegabili
-> evento che li lega = un incidente, forse violento (il personaggio femminile rotola nello stagno)
-> la dinamica di interazione dei personaggi non è chiarita né approfondita: in che misura il maschio è colpevole
dell’atto? -> nella strofa finale è chiamato assassino
Ma il senso che emerge non è tanto una storia una vicenda compiuta, chiarita nei nessi sintattici, ma un’atmosfera caratterizzata da elementi inquietanti per il soggetto
-> angoscia di un delitto che sta per compiersi o che si è compiuto
Il finale accentua tasso di visionarieta anche da parte della voce, testo che parte da situazione realistica e sempre più si carica di eventi visionari allucinatori, individui ambigui accomunati da estraneità rispetto a logiche che guidano società cioè guadagno e profitto. Caratterizzati da violenza conflitto.
- Metrica:
Metrica e discorso spiccatamente informali
-> si rintraccia qualche misura tradizionale (primo verso settenario, secondo endecasillabo)
-> altri versi sono però irriconoscibili
-> davanti a versi così contare le sillabe è un controsenso, non è questa misura che li definisce e tuttavia non è
semplice risalire a principio che esibisce tratto di forte in formalità