Storia e culto dei morti degli Egizi
28 Dicembre 2019Canto notturno di un pastore errante dell’Asia seconda parte vv. 87-143
28 Dicembre 2019All’interno del dialogo fra l’eroe greco Diomede e il troiano Glauco si inserisce una digressione sulla storia di Bellerofonte, che svela un legame fra i due guerrieri in camp.
128 | ei dé tis athanátōn ge kat’ ouranoû eilḗlouthas, | Se invece sei uno degli immortali sceso dal cielo, |
129 | ouk àn égōge theoîsin epouraníoisi makhoímēn. | non ho intenzione di lottare con gli dèi celesti. |
130 | oudè gàr oudè Drýantos huiòs krateròs Lykóorgos | Neppure il figlio di Drýas, il robusto Lykoûrgos, |
131 | dḕn en, hós rha theoîsin epouraníoisin érizen; | visse a lungo, dopo aver combattuto con gli dèi |
132 | hós pote mainoménoio Diōnýsoio tithḗnas | e aver inseguito sul sacro monte Nŷsa |
133 | seûe kat’ ēgátheon Nysḗïon; haì d’ háma pâsai | le nutrici del folle Diónysos. Ed esse |
134 | thýsthla khamaì katékheuan hyp’ androphónoio Lykoúrgou | gettavano a terra i thýsthla, percosse com’erano dall’ascia |
135 | theinómenai bouplegi; Diṓnysos dè phobētheìs | di Lykoûrgos assassino. E Diónysos atterrito |
136 | dýseth’ halòs katà kŷma, Thétis d’ hypedéxato kólpōı | si immerse nell’onda del mare. L’accolse Thétis nel suo seno: |
137 | deidióta; krateròs gàr ékhe trómos andròs homokloı. | impaurito, tremava per le urla di quell’uomo. |
138 | toı mèn épeit’ odýsanto theoì rheîa zṓontes, | Per questo gli dèi che hanno facile vita si adirarono con lui |
139 | kaí min typhlòn éthēke Krónou páïs; oud’ ár’ éti dḕn | e il figlio di Krónos lo rese cieco. E neppure visse a lungo, |
140 | on, epeì athanátoisin apḗkhtheto pâsi theoîsin; | poiché era venuto in odio a tutti gli immortali. |
141 | oud’ àn egṑ makáressi theoîs ethéloimi mákhesthai. | Così neanch’io voglio battermi con gli dèi beati. |
142 | ei dé tís essi broton hoì aroúrēs karpòn édousin, | Se invece sei uno dei mortali che mangiano il frutto della terra, |
143 | âsson íth’ hṓs ken thâsson oléthrou peírath’ híkēai. | fatti sotto! Incapperai ben presto nei lacci della morte”. |
144 | Tòn d’ aûth’ Hippolókhoio prosēúda phaídimos huiós; | E così disse lo splendido figlio di Hippolókhos: |
145 | Tydeḯdē megáthyme tí ḕ geneḕn ereeíneis? | “Magnanimo Tydeḯdēs, perché mi domandi della mia stirpe? |
146 | hoíē per phýllōn geneḕ toíē dè kaì andrn. | Come la stirpe delle foglie, così sono anche quelle degli uomini. |
147 | phýlla tà mén t’ ánemos khamádis khéei, álla dé th’ hýlē | Il vento sparge a terra le foglie, altre ne genera la selva |
148 | tēlethóōsa phýei, éaros d’ epigígnetai hṓrē; | fiorendo, quando viene il tempo della primavera; |
149 | hṑs andron geneḕ hḕ mèn phýei hḕ d’ apolḗgei. | così le generazioni degli uomini: una cresce e l’altra declina. |
150 | ei d’ ethéleis kaì taûta daḗmenai óphr’ eǜ eidoıs | Ma se tu vuoi sapere, potrai conoscere bene |
151 | hēmetérēn geneḗn, polloì dé min ándres ísasin; | la mia stirpe: molta gente la conosce. |
152 | ésti pólis Ephýrē mykhoı Árgeos hippobótoio, | Vi è una città, Ephýrē, alle spalle di Árgos ricca di cavalli. |
153 | éntha dè Sísyphos ésken, hò kérdistos génet’ andron, | E là viveva Sísyphos, che fu il più scaltro degli uomini; |
154 | Sísyphos Aiolídēs; hò d’ ára Glaûkon téketh’ huión, | Sísyphos era figlio di Aíolos ed ebbe un erede di nome Glaûkos. |
155 | autàr Glaûkos tíkten amýmona Bellerophóntēn; | Glaûkos poi generò il grande Bellerophóntēs, |
156 | toı dè theoì kállós te kaì ēnoréēn erateinḕn | cui gli dèi diedero bellezza invidiabile coraggio. |
157 | ṓpasan; autár hoi Proîtos kakà mḗsato thymoı, | Ma Proîtos tramava contro di lui |
158 | hós rh’ ek dḗmou élassen, epeì polỳ phérteros oen, | e lo cacciò (era molto più potente) dal paese |
159 | Argeíōn; Zeùs gár hoi hypò skḗptrōı edámasse. | degli Argeîoi, che Zeús aveva posto sotto il suo scettro. |
160 | toı dè gynḕ Proítou epemḗnato dî’ Ánteia | La moglie di Proîtos, la divina Ánteia, desiderava pazzamente |
161 | kryptadíēı philótēti migḗmenai; allà tòn oú ti | unirsi con lui in amore, di nascosto; ma non riuscì |
162 | peîth’ agathà phronéonta daḯphrona Bellerophóntēn. | a convincere il prode Bellerophóntēs dagli onesti pensieri. |
163 | hḕ dè pseusaménē Proîton basilea prosēúda; | E allora lei inventava una menzogna e diceva al re Proîtos: |
164 | tethnaíēs, ḕ Proît’, ḕ káktane Bellerophóntēn, | ʻProîtos, o muori o uccidi subito Bellerophóntēs, |
165 | hós m’ éthelen philótēti migḗmenai ouk etheloúsēı. | che ha tentato di fare l’amore con me contro la mia volontàʼ. |
166 | hṑs pháto, tòn dè ánakta khólos láben hoîon ákouse; | Così disse e il sovrano venne preso dalla collera, nel sentire ciò: |
167 | kteînai mén rh’ aléeine, sebássato gàr tó ge thymoı, | ma si trattenne dall’ucciderlo, ebbe degli scrupoli. |
168 | pémpe dé min Lykíēn dé, póren d’ hó ge sḗmata lygrà | Lo inviò in Lykía e gli affidò un messaggio funesto |
169 | grápsas en pínaki ptyktoı thymophthóra pollá, | su una tavoletta ripiegata (erano parole in grado di dare la morte): |
170 | deîxai d’ ēnṓgein hoı pentheroı óphr’ apóloito. | gli ordinava di mostrarla a suo suocero, perché lo uccidesse. |
171 | autàr ho b Lykíēn dè theon hyp’ amýmoni pomppı. | E lui andò in Lykía sotto la scorta sicura degli dèi. |
172 | all’ hóte dḕ Lykíēn hîxe Xánthón te rhéonta, | E appena giunse in quella terra sulle rive dello Xánthos, |
173 | prophronéōs min tîen ánax Lykíēs eureíēs; | il signore della vasta Lykía lo accolse volentieri: |
174 | ennmar xeínisse kaì ennéa boûs hiéreusen. | per nove giorni lo tenne ospite e ogni giorno sacrificava un bue. |
175 | all’ hóte dḕ dekátē ephánē v Ēṑs | Ma quando al decimo giorno apparve Ēṓs dalle dita rosee, |
176 | kaì tóte min eréeine kaì ḗıtee sma idésthai | allora gli domandò chi era e di mostrare il messaggio, |
177 | hóttí rhá hoi gambroîo pára Proítoio phéroito. | quello che gli portava da parte del genero Proîtos. |
Analisi del Testo
Continuazione del Discorso di Diomede
Diomede ribadisce che non intende combattere con gli dèi, ricordando la storia di Licurgo, il quale, avendo sfidato gli dèi, subì una punizione severa. Questa sezione enfatizza il rispetto e il timore degli eroi omerici verso il divino.
Risposta di Glauco
Glauco risponde alla richiesta di Diomede di identificarsi, iniziando con un commento sulla natura effimera della vita umana: “Come la stirpe delle foglie, così sono anche quelle degli uomini”. Questo simile alla condizione umana a quella delle foglie che cadono in autunno e rinascono in primavera, evidenzia la fugacità della vita umana e il ciclo continuo di nascita e morte.
Narrazione Genealogica
Glauco procede a narrare la sua genealogia, dimostrando l’importanza del lignaggio e della famiglia nell’epoca omerica. Descrive la sua discendenza da Sisifo, noto per la sua astuzia, e da Bellerofonte, un eroe famoso per il suo coraggio e la sua bellezza.
Storia di Bellerofonte
La storia di Bellerofonte è ricca di dettagli epici e morali. Bellerofonte, pur essendo virtuoso e coraggioso, si trova vittima di calunnie. La moglie di Preto, Anteia, innamorata di Bellerofonte, non riuscendo a sedurlo, lo accusa falsamente di aver tentato di sedurla. Questa menzogna porta Preto a inviare Bellerofonte in Lidia con un messaggio fatale.
Ospitalità e Tradizione
Bellerofonte viene accolto con grande ospitalità dal re della Lidia, il quale, ignaro del contenuto del messaggio, lo tratta con grande rispetto per nove giorni, sacrificando un bue ogni giorno. Questo episodio sottolinea l’importanza della xenia (ospitalità) nella cultura greca antica.
Commento
Tematiche Principali
- Rispetto per il Divino e la Condizione Umana: La riluttanza di Diomede a combattere con gli dèi e il richiamo alla storia di Licurgo sottolineano il rispetto per il divino e la consapevolezza dei limiti umani. Questa consapevolezza è ulteriormente rafforzata dalla riflessione di Glauco sulla natura effimera della vita umana.
- Valore della Genealogia: La narrazione della genealogia di Glauco riflette l’importanza del lignaggio e della discendenza nella cultura greca antica. Gli eroi sono definiti non solo dalle loro azioni ma anche dalle loro origini familiari.
- Xenia (Ospitalità): L’ospitalità ricevuta da Bellerofonte nel suo viaggio in Lidia è un esempio significativo del valore della xenia. Questo concetto è fondamentale nella società omerica e rappresenta un obbligo sacro di accogliere e proteggere gli ospiti.
- Virtù e Calunnia: La storia di Bellerofonte mette in luce la vulnerabilità anche degli eroi più virtuosi alle calunnie e agli inganni. Nonostante la sua integrità, Bellerofonte deve affrontare ingiuste accuse e pericoli, riflettendo la complessità della vita umana e le sue ingiustizie.
Conclusione
Questo dialogo tra Glauco e Diomede arricchisce il racconto epico dell’Iliade con riflessioni profonde sulla natura umana, il rispetto per il divino, l’importanza della genealogia e della virtù. La narrazione di Glauco aggiunge uno strato di complessità alla sua caratterizzazione, rendendolo non solo un guerriero ma anche un eroe con una ricca storia familiare e un profondo senso della propria mortalità.
Audio Lezioni sull’ Iliade del prof. Gaudio