Le Scuole istituite da Pietro Leopoldo di Lorena in Toscana
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14 Settembre 2023La Casata degli Asburgo-Lorena governò sul Granducato di Toscana dal 1737, anno della morte dell’ultimo discendente dei Medici (Gian Gastone), fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860.
La Casata dei “Lorena” proviene dalla Francia, dalla regione della Lorena nel Nord-Est della Francia. Nel 1589 Ferdinando I de’ Medici sposa Caterina di Lorena, figlia di Carlo III Granduca di Lorena. Questo è l’inizio del lungo e duraturo legame tra la Toscana e questa importante famiglia. Nel 1737 i Lorena prendono il potere con Francesco Stefano quando muore senza eredi l’ultimo discendente della famiglia Medici, Gian Gastone.
Alla sua morte, nel 1765, la Toscana passa al figlio Pietro Leopoldo, che fu un politico illuminato. Quando divenne imperatore nel 1790, suo figlio Ferdinando III prese il potere. È costretto a lasciare il Granducato durante l’occupazione francese e a ritornarvi dopo il Congresso di Vienna del 1815. L’ultimo Granducato di Lorena è Leopoldo II. Regnerà fino al 1859, quando abdicherà a causa dell’annessione della Toscana al Regno d’Italia.
I Granduchi dei Lorena, così come i Medici, giocarono un ruolo importante nella crescita e nel successo della Toscana. Sono riconosciuti per essere governanti notevoli e famosi che si sono davvero presi cura di questa regione. Ma, soprattutto, furono anche grandi mecenati e brillanti politici, facendo della Toscana un esempio per il resto d’Europa.
Quali furono i Lorena Granduchi di Toscana
Il primo Granduca di Toscana è Francesco Stefano di Lorena, detto anche Francesco II, e assume il potere dopo la morte di Gian Gastone dei Medici nel 1737. Sposato con Maria Teresa d’Asburgo, governa la Toscana da Vienna. A lui infatti non interessa essere il Granduca poiché preferisce la corte viennese. Resta a Firenze solo per un po’ e delega i poteri ad un consiglio di rappresentanza.
Quando muore improvvisamente nel 1765, la Toscana passa al secondo figlio Pietro Leopoldo (Leopoldo II). A differenza del padre, decide di vivere a Firenze per meglio governare la Toscana. È un politico brillante, ha apportato molte riforme importanti, portando il Granducato ad un’elevata prosperità e fungendo da esempio per il resto degli stati europei. Tra le riforme più importanti da lui varate ricordiamo: l’introduzione di un sistema fiscale razionale, la riorganizzazione della pubblica amministrazione, l’abolizione della pena di morte e la realizzazione di opere pubbliche lucrative, come la bonifica della Valdichiana e della Maremma e la costruzione di nuove strade, che a loro volta diedero un forte sostegno all’agricoltura e alla liberalizzazione del commercio.
Pietro Leopoldo è un brillante amministratore e un grande mecenate. Fondò numerosi musei, scuole e accademie, come l’Accademia dei Georgofili, e rinnovò le università di Pisa e Siena.
Nel 1790 divenne imperatore del Sacro Romano Impero alla morte del fratello Giuseppe II. Abdica in favore del figlio Ferdinando III. È un momento storico molto difficile, perché siamo all’inizio della Rivoluzione francese. Nonostante cerchi di assumere una posizione neutrale, la Toscana viene invasa dalle truppe francesi nel 1799. Fugge a Vienna e torna a Firenze nel 1814 dopo la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna. Il suo ritorno è acclamato sia dai fiorentini che dal popolo toscano.
La politica di Ferdinando III è quindi improntata alla tolleranza: non accetta alcuna ritorsione contro il popolo e mantiene la maggior parte delle leggi francesi imposte durante il dominio francese. Avvia importanti opere pubbliche, come nuove strade e acquedotti, e prosegue la bonifica della Maremma e della Valdichiana, fino alla morte avvenuta nel 1824.
Il Granducato di Toscana passa poi al figlio Leopoldo II, amato dai toscani per il suo carattere mite e il suo atteggiamento informale. Dimostra di essere diverso dagli altri amministratori e di avere a cuore la Toscana e la sua gente. Infatti riduce subito la tassa sulla carne. Si impegna anche in altre grandi opere pubbliche, tra cui l’ampliamento del porto di Livorno, la bonifica della Maremma (i grossetani lo amavano tanto che gli costruirono un monumento in piazza Dante) e avvia le prime attività promozionali per incentivare i visitatori a viaggiare alla Toscana.
Leopoldo II è noto anche per la sua tolleranza nei confronti degli intellettuali e degli artisti in esilio, come Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Niccolò Tommaseo e Guerrazzi. Regnò fino al 1859 quando abdicò a causa dei numerosi moti per l’indipendenza italiana che si svolgevano in quel periodo in Italia.
La Toscana passa al figlio Ferdinando IV, che non prende mai realmente il potere. È un virtuale ed ultimo Granduca di Toscana fino al 1860 quando la Toscana viene annessa al Regno d’Italia.
Audio Lezioni di Storia medievale del prof. Gaudio
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