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27 Gennaio 2019Storia dell’Ottocento
27 Gennaio 2019La Guerra Fredda fu un lungo periodo di tensione politico-ideologica, militare ed economica tra le due principali superpotenze del mondo, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, dal 1947 (dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale) fino al 1991 (con la dissoluzione dell’URSS).
Questo confronto non si tradusse mai in uno scontro armato diretto su vasta scala tra le due potenze, ma fu caratterizzato da una serie di guerre per procura, crisi diplomatiche e una pericolosa corsa agli armamenti, soprattutto nucleari.
Origini della Guerra Fredda
La Guerra Fredda emerse immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’alleanza tra Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica cominciò a sgretolarsi. I fattori che portarono alla Guerra Fredda includono:
- Differenze ideologiche: Gli Stati Uniti rappresentavano il modello capitalista e democratico, mentre l’Unione Sovietica era una dittatura comunista che promuoveva l’espansione del socialismo a livello globale.
- Divisione dell’Europa: La fine della Seconda Guerra Mondiale lasciò l’Europa divisa. L’Europa orientale cadde sotto l’influenza sovietica e divenne un blocco di stati comunisti, mentre l’Europa occidentale rimase sotto l’influenza americana e adottò un modello capitalistico. La divisione della Germania e la costruzione del Muro di Berlino (1961) simboleggiarono questa frattura.
- Dottrina Truman e il contenimento: Nel 1947, il presidente americano Harry S. Truman annunciò la sua dottrina di contenimento, volta a impedire l’espansione del comunismo nel mondo. Questo approccio caratterizzò la politica estera americana per tutta la Guerra Fredda.
- Piano Marshall: Il Piano Marshall (1948) fu l’iniziativa degli Stati Uniti per la ricostruzione economica dell’Europa occidentale, vista come fondamentale per fermare l’espansione comunista. L’Unione Sovietica rifiutò il piano e impose il proprio modello economico nei paesi sotto il suo controllo.
Fasi della Guerra Fredda
La Guerra Fredda attraversò diverse fasi, segnate da crisi diplomatiche, conflitti indiretti e momenti di tensione acuta:
1. L’inizio (1947-1962):
- Blocco di Berlino (1948-1949): L’Unione Sovietica bloccò l’accesso a Berlino Ovest, un’enclave capitalista nella Germania orientale. Gli Stati Uniti risposero con il Ponte aereo di Berlino, fornendo rifornimenti alla città per quasi un anno.
- Guerra di Corea (1950-1953): Una guerra tra la Corea del Nord (comunista, sostenuta dall’URSS e dalla Cina) e la Corea del Sud (sostenuta dagli USA) che finì con un armistizio e la divisione del paese lungo il 38° parallelo.
- Crisi di Suez (1956): Una crisi geopolitica in cui si intrecciarono gli interessi delle potenze occidentali e dell’Unione Sovietica, che in seguito si risolse diplomaticamente.
- Crisi dei missili di Cuba (1962): Uno dei momenti più critici della Guerra Fredda, quando l’URSS cercò di installare missili nucleari a Cuba, a pochi chilometri dagli Stati Uniti. La crisi si risolse grazie a un accordo segreto tra Kennedy e Krusciov, evitando una guerra nucleare.
2. Détente e distensione (1962-1979):
- Dopo la crisi dei missili di Cuba, entrambe le superpotenze cercarono di evitare una guerra nucleare diretta. Questo periodo, chiamato détente, vide la firma di importanti accordi di controllo degli armamenti, come il Trattato di non proliferazione nucleare (1968) e gli accordi SALT I (1972), che limitarono lo sviluppo di missili balistici intercontinentali.
- Tuttavia, durante la Guerra del Vietnam (1955-1975), gli Stati Uniti si trovarono coinvolti in un conflitto lungo e impopolare, cercando di impedire la diffusione del comunismo in Asia.
3. La nuova guerra fredda (1979-1985):
- La fine degli anni ’70 vide un ritorno delle tensioni. L’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979, per sostenere un regime comunista locale, provocò una dura reazione americana, con l’embargo del grano e il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca del 1980.
- L’ascesa di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti nel 1981 segnò un ritorno a una politica più aggressiva nei confronti dell’Unione Sovietica, definita da Reagan come l’“Impero del Male”. Gli Stati Uniti investirono pesantemente nel programma di difesa noto come Iniziativa di Difesa Strategica (SDI o “Star Wars”).
4. La fine della Guerra Fredda (1985-1991):
- L’arrivo al potere di Michail Gorbaciov nel 1985 portò a riforme significative in Unione Sovietica, come la glasnost (trasparenza politica) e la perestrojka (ristrutturazione economica). Gorbaciov cercò di migliorare le relazioni con l’Occidente e di ridurre la spesa militare.
- La caduta dei regimi comunisti in Europa orientale nel 1989, culminata con la caduta del Muro di Berlino, fu un segnale evidente che il blocco sovietico stava crollando.
- Nel 1991, l’Unione Sovietica si dissolse, segnando la fine della Guerra Fredda e lasciando gli Stati Uniti come l’unica superpotenza mondiale.
Conseguenze della Guerra Fredda
La fine della Guerra Fredda portò a una serie di trasformazioni politiche e globali:
- Dissoluzione dell’URSS: La caduta dell’Unione Sovietica portò alla nascita di 15 nuove repubbliche indipendenti, tra cui la Russia, che ereditò gran parte del potere nucleare e della forza militare sovietica.
- Fine del mondo bipolare: Il sistema internazionale passò da un ordine bipolare (dominato dagli Stati Uniti e dall’URSS) a un mondo unipolare, con gli Stati Uniti che emersero come l’unica superpotenza globale.
- Globalizzazione e nuove sfide: Con la fine del confronto ideologico tra comunismo e capitalismo, gli anni ’90 videro un’accelerazione della globalizzazione economica e della diffusione della democrazia, ma anche nuove sfide geopolitiche, come la rinascita della Russia sotto Vladimir Putin e l’ascesa economica della Cina.
- Transizione dell’Europa orientale: Molti paesi dell’Europa orientale passarono dalla dittatura comunista alla democrazia e si integrarono nell’Unione Europea e nella NATO, spostando definitivamente la loro sfera d’influenza verso l’Occidente.
Guerra Fredda e Guerra per procura
Anche se non ci fu mai un conflitto nucleare diretto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, la Guerra Fredda fu caratterizzata da una serie di guerre per procura, in cui le superpotenze sostennero regimi o movimenti alleati nei confronti di regimi nemici. Alcuni esempi includono:
- Guerra di Corea (1950-1953)
- Guerra del Vietnam (1955-1975)
- Crisi dei missili di Cuba (1962)
- Guerra civile in Angola (1975-2002)
- Invasione sovietica dell’Afghanistan (1979-1989)
Questi conflitti, spesso lunghi e devastanti, avevano lo scopo di evitare uno scontro diretto tra le superpotenze, ma causavano enormi sofferenze alle popolazioni coinvolte.
Corsa agli armamenti e MAD (Mutua Distruzione Assicurata)
Un altro aspetto cruciale della Guerra Fredda fu la corsa agli armamenti, soprattutto nucleari. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica accumularono migliaia di testate nucleari, garantendosi la possibilità di distruggersi reciprocamente in caso di guerra. Questo portò al principio della Mutua Distruzione Assicurata (MAD), secondo cui un conflitto nucleare avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per entrambe le superpotenze, dissuadendole dall’iniziare una guerra.
Conclusione
La Guerra Fredda ha lasciato un’eredità duratura nel sistema internazionale. Anche dopo il suo termine ufficiale con la caduta dell’Unione Sovietica, molte delle sue dinamiche continuano a influenzare la geopolitica attuale, in particolare nelle relazioni tra Russia e Occidente, la competizione tra Stati Uniti e Cina, e il ruolo delle armi nucleari nel garantire la sicurezza globale. Il periodo della Guerra Fredda ha modellato profondamente il mondo moderno, creando divisioni e alleanze che hanno influenzato le relazioni internazionali fino ai giorni nostri.
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La libertà di stampa – di John Fitzgerald Kennedy – 27 aprile 1961
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USA e URRS, la Guerra Fredda dalla tesina Galileo Galilei di Serena Colombo – terza media (Bernareggio – MB)
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