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27 Gennaio 2019Vita e poetica di Guillaume Apollinaire, il corifeo delle avanguardie e lo sperimentatore poetico dei calligrammi
Guillaume Apollinaire (1880 – 1918)
La vita di Guillaume Apollinaire
Guillelmus Apollinaris Albertus de Kostrowitzky è nato a Roma. Sua madre, una nobildonna polacca in esilio, vive alla giornata e cambia domicilio tutte le volte che il suo amante; suo padre è un ufficiale italo-svizzero che non accetterà mai di riconoscerlo.
“Conosco il vecchio e il nuovo tanto quanto un solo uomo potrebbe sapere di entrambi”, scrive Apollinaire. Questo semplice verso riassume perfettamente la cultura di un poeta che ha segnato il passaggio dalla tradizione dell’Ottocento alle avanguardie del Novecento.
Dopo un’infanzia e un’adolescenza nomade trascorse nel Sud, il futuro poeta si trasferì a Parigi nel 1899.
Ha inventato uno pseudonimo traducendo due dei suoi nomi; tuttavia, continuerà ad attraversare l’Europa in lungo e in largo.
Tornato a Parigi, frequenta i circoli d’avanguardia di cui è appassionato animatore.
Per guadagnarsi da vivere scrive romanzi pornografici che pubblica senza nome d’autore o con le iniziali G.A.
Contribuisce a lanciare un pittore autodidatta, il Douanier Rousseau, collabora a numerose riviste letterarie.
L’allegro “Kostro” ha partecipato allo sviluppo del cubismo che lo ha ispirato a scrivere una raccolta di articoli nel 1913.
Fu in questo periodo che apparve Alcools, una sorta di manifesto della poesia contemporanea.
Si arruolò come volontario nel novembre 1914; due mesi prima aveva conosciuto Louise de Coligny-Châtillon.
Ferito gravemente alla testa, dovette rientrare a Parigi dove riprese la sua attività letteraria.
Compose il primo dramma surrealista, Les Mamelles de Tirésias, la cui singola rappresentazione scandalizzò gli spettatori e sconcertò la critica.
Nel 1918 pubblicò una nuova raccolta, Calligrammes, e morì poco dopo per le conseguenze dell’influenza spagnola.
L’arte di Apollinaire
Iniziatore dell’avanguardia, Apollinaire si è evoluto dal simbolismo che ancora caratterizzava i suoi primi poemi verso le novità, figurative (cubismo) o letterarie (Marinetti ei futuristi italiani), che agitavano Parigi prima della prima guerra mondiale.
Sensibile a tutto ciò che lo circonda, prova quasi tutte le forme di espressione. Egli scrive versi ma collabora anche ad a moltitudine di riviste per le quali scrive periodici, notizie, articoli critici
e romanzi erotici.
Apollinaire fu il primo a dare dignità artistica a una realtà urbana in piena trasformazione e fatta di automobili, sirene e aerei.
Tutto è materia per la poesia nel poesie di Alcoli: memoria, amore, il passare del tempo, il viaggio, la città,
progresso tecnologico. Il titolo indica uno stato di ebbrezza che corrisponde a l’alta fantasia del poeta.
Apollinaire intende applicare ai suoi versi i principi della pittura cubista, in particolare nella disposizione del volume che non segue alcun ordine cronologico o tematico: la realtà è piuttosto scomposta in aspetti o punti di vista.
Calligrammi
La parola calligramma deriva da un’espressione greca che significa “bella lettera”; designa un testo in cui la disposizione tipografica riproduce la forma dell’oggetto evocato.
Calligrammi
Facendo poesie-disegni, Apollinaire compie una scelta che è insieme antica (perché lo è innestata su una tradizione classica, riproposta nel Rinascimento) e moderna (perché il poeta pensa certamente al Coup de dés di Mallarmé che, per la prima volta, non ha sollevato un oggetto gesto statico, ma dinamico, attraverso la disposizione delle parole sulla pagina).
Mettere in discussione la linearità del testo implica una lettura più libera. meno orientata,
il lettore può far emergere i significati multipli (polisemia) di ciò che l’autore chiama “ideogrammi lirici”.
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