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27 Gennaio 2019Elisabetta Marzetti
27 Gennaio 2019
OMNIS DETERMINATIO EST NEGATIO ?” (Spinoza)
Il Pensatore di Rodin
( Si apre il sipario. Un bidello in divisa riordina un tavolo allestito per una conferenza. E visibilmente trafelato, ansioso. Sopraggiunge un dirigente del personale ATA della scuola )
Raffaele – Michè, mi raccomando! Sta tutto a posto?
Michele – Tutto a posto Raffaè, nun te ne ncaricà! (Occupando il centro del palco, davanti al pubblico) Ma vui verite oggi che maveva capità! Cà già a vacante jamme buone carichi! Non basta il registro per le firme da sistemare, il campanello da suonare, la porta da aprire, le mamme chè mò portano il panino al figlio pe nun ò fà sciupà, mò le portano ò mantesino pecchè à maestra Emilia se mette a alluccà. Stamattina ci volevano pure i giudici!
Raffaele – Eh caro Michele ste maestre nun tenne proprio a che pensà! Dove dovevano portare gli alunni in gita quest’anno? ALLA CORTE COSTITUZIONALE! E mò bene ce stà! I giudici hanno pensato di ricambiarci la visita e vogliono venire qua per mettere sotto processo la nostra scuola! Ma tu ci pensi? Quelli l’hanno fatto apposta Accussì à prossima vota ve mparate! Mò ve facimme vere nui, comme ve cumbinamm!”
Michele -E a me che me ponno rice? Guarda stammatina comme me so preparato bello!
Raffaele -Che ti possono dire? E che ne saccio Michè! Certo ncuoglie a te se putesse parlà da mò fino a dimane! Ma tu fa nà cosa, approfitta della situazione, fagli capire che guadagni poco e con una famiglia da mantenere, un piccolo aumento ti farebbe proprio comodo. Magari, se volessero, potrebbero trasferirti anche a Roma!
Michele -Raffaè, ma tu veramente fai? Allora io ci provo. Questi, sò piezzi gruossi. Una loro parola e la mia vita potrebbe cambiare da così a così! (fa il gesto di rovesciare il palmo della mano). Speriamo bene!
(Su una musica per un ingresso trionfale, cominciano a comparire sulla scena cinque
giudici della Corte costituzionale).
Raffaele -Michè, sò arrivati! Vado a chiamare di corsa il Preside e la Capotosto! Mi raccomando! Fai tu gli onori di casa!
Michele -Va bene Raffaè, ma fà subito! Cà à situazione, pe me, è complicata assai!
(Sopraggiungono i giudici sulla scena, che a semicerchio si dispongono intorno al
bidello e prendono a scrutarlo dalla testa ai piedi)
1° Giudice – Buon uomo, dove possono porsi le istituzioni?
Michele – Comme?
2° Giudice – Converrete che avremmo anche diritto ad una consona scranna!
Michele – Si si, e comme no! ( rivolto al pubblico) Madonna mia, ma chi li capisce a chisti!
3° Giudice – Immagino che abbiate provveduto ad un tal semplice uffizio!
Michele – Ma certamente!! ( sempre rivolto al pubblico) Raffaele aveva ritt che faceva ampressa! Raffaè, Raffaè (in tono lamentoso)
4° Giudice – (Un po spazientito) Ordunque, ci vuole indicare il nostro ricovero?
Michele – Ma pecchè, ve sentite malamente? Aggia chiama ò spitale?
(Si guardano tutti, poi rivolti al 5° Giudice in coro)
Tutti i 4 giudici – Risolvi tu questa incresciosa questione!
5° Giudice (napoletano) – (rivolgendosi in tono perentorio a Michele) Statemi bene a sentire: Arò ciamma assettà???”
Michele – Ah, questo volevate sapere? Sissignore, ai vostri ordini! Venite da questa parte!
(Il bidello li conduce verso il tavolo, prende i cavalieri con i nomi di ciascuno incisi
sopra e non sapendoli leggere, sussurra al pubblico)
Michele –Mò vene ù bello! E comme se legge cà! ( i nomi scritti sono troppo difficili da decifrare, rivolgendosi al giudice napoletano) Scusate, signor giudice, ma ho dimenticato gli occhiali a casa. Come si legge qua?
5° Giudice – Gli occhiali a casa eh! Date qua! (Gli toglie bruscamente dalle mani i cavalieri e comincia a elencare i nomi dei suoi colleghi)
– Illustrissimo Giudice, difensore del diritto internazionalista e pacifista, dott. Luca Zevoli;
– Illustrissimo Giudice, difensore del diritto della famiglia, dott. Giuseppe Di Fusco;
– Illustrissimo Giudice, difensore del diritto del lavoro, dott. Antonio Maria Semprebuono;
– Illustrissimo Giudice, difensore dei diritti inviolabili della persona, di uguaglianza formale e sostanziale, dott. Gianfranco Varone;
– Illustrissimo Giudice, difensore del diritto alla libera manifestazione del pensiero, dott. Luca Miraglia
(si guarda un po intorno) Dove sta? Ah, sò io! Chisto mhà rimbambito! Mi posso sedere.
1° Giudice Ah, eccoci qua finalmenteanche se noi siamo avvezzi a ben altri PODI DOTTORALI!
Michele Quando UCCIDONO i maiali? No, mò nun è tiemp! Ata venì a Natale: salciccia, capocollo, ventresca: tutta roba fresca fresca!
2° Giudice Ma cosa avete capito? E che noi siamo abituati al piedistallo!
Michele Vaspettavano ‘o tarallo? Ma chesta è na scolanun ve pozzo accuntentà manche stavolta, cà nun è cosa! chesta è roba da Zuzzosa! (nota fornaia di Mondragone)
3° Giudice ‘A Zuzzosa? Ma qui si parla di basamenti, di una nobile pedagna
Michele AOOO!!! Chist nun è nù ristorante, ca nun se magna!
4° Giudice Qui non si ha contezza della nostra nobile statura! Adesso ve lo dico in musica, magari mi capirete meglio!
Un Giudice di Fabrizio de Andrè
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami, diventai procuratore,
per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale
porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale:
giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.
Vi è più chiaro adesso il concetto? Noi, dello Stato, rappresentiamo la Magistratura!
Michele Ho capito, ho capito ‘a pizza ca verdura! Ca ‘ a
chiamammo calascione”. Comme ‘a fà a maestra Emilia non c’è
paragone! E poi, stà bene al Signor Giudice! ‘I che bella
canzone che mha cantato! Laltare, a sacrestiaMa senza soldi nun se cantano messe! E a me pa verità, mattocca solo na messa letta!
5° Giudice Colleghi, finiamola qua. Chiediamo a questo poveruomo
Michele Mò ate ritt proprio buono!!! Cu chilli quatt sordi che me danno!
Ma se vossia volesse (fa un gesto ruffiano con la mano, o gli tocca la spalla con il gomito), capiscime a me
5° Giudice dicevo Andate a chiamare il Dirigente scolastico e la sua
Vicaria. Fateli venire immediatamente e dite loro che dobbiamo discutere su un fatto gravissimo, di cui dovranno rispondere davanti a noi: in questa scuola si fa FILOSOFIA. FILOSOFIA!!!
(tutti i giudici in coro) FILOSOFIA!!!!
1° Giudice Le fonti che hanno riportato questo illecito per gli ordinamenti scolastici vigenti sono attendibilissime (quasi lo sussurra).
2° Giudice Siamo ricorsi persino alle intercettazioni telefoniche!
3° Giudice La più colpevole di tutti è uninsegnante in particolare, ma neanche le sue colleghe scherzano! Per non parlare dei loro genitori e degli stessi bambini!
(tutti i giudici in coro) I_ B_A_M_B_I_N_I_!!! L_A_ F_I_L_O_S_O_F_I_A, seh, seh!
4° Giudice Valuteremo attentamente la posizione di tutti e alla fine sentenzieremo!
5° Giudice Dite al preside che i giudici della CORTE gli mandano a dire OMNIS DETERMINATIO EST NEGATIO”. Vi è chiaro? Fatemi sentire, ripetete quello che vi ho detto!
Michele Signor Giudice, ma che so scemo? Mò vi faccio vedere come ho capito bello: COMME PAGAZIO, COSI PITTAZIO!” E a me (fa il gesto con la mano per dire “Niente”)
(Tutti i giudici si portano le mani alla testa, sconsolati. Michele va a chiamare il
Preside e la sua vicaria.)
(Entrano un gruppo di 5 bambini con uninsegnante, che con block notes in mano
declamano aforismi e massime di filosofi commentandoli fra di loro e spiegandone il
senso al pubblico.)
Maestra Vediamo, ragazzi, quali sono le massime filosofiche che più vi
hanno colpito del progetto che si è svolto quest’anno
1° Al’unno/a A me è piaciuta quella tratta dal Piccolo principe” che dice
L’essenziale è invisibile agli occhi”!
Maestra Ah, bene, e cosa significa?
2° Al’unno/a Che spesso lo sguardo ci inganna, la verità non è sempre quella
che ci appare, ma è più nascosta, forse fra le pieghe dell’anima.
Maestra E poi?
3° Al’unno/a A me è piaciuta la massima di Averroè che dice Il pensiero ha le
ali, nessuno può arrestarne il volo”!
Maestra Molto interessante cosa avete da dirmi in proposito?
4° Al’unno/a Averroè era un filosofo perseguitato per le sue idee.
5° Al’unno/a Volevano addirittura ucciderlo e bruciare i suoi libri!
6° Al’unno/a Ma non sarebbe servito a nulla! Tutto si può distruggere di una
persona ma non il suo pensiero, che resta nella memoria di tutti
anche oltre la vita.
Maestra Ottimo, ragazzi! 10 e lode per questa LEZIONE DI PENSIERO!
(L’insegnante e i bambini escono di scena)
1° Giudice Cosa vi avevamo detto noi?
2° Giudice Vedete? Questa è la prova fanno
(tutti i giudici in coro) F_I_L_O_S_O_F_I_A!
(Arrivano intanto il Preside e la sua vicaria, il bidello sta dietro di loro. Entrano in
modo austero.)
Dirigente E il caso di dire, SIGNORI della CORTE, benvenuti nella nostra scuola!
Vicaria Ci sentiamo davvero onorati della vostra illustre presenza nel nostro istituto. Avete avuto un pensiero gentilissimo a ricambiarci la visita che vi abbiamo fatto il 22 febbraio scorso; è stata per noi un’occasione indimenticabile!
3° Giudice Gentilissimo Preside SANTO (descrive un cerchio intorno alla testa, come a disegnare unaureola) NASTASO; gentilissima prof.ssa CAPO(si batte una mano in testa) TOSTO (picchia un pugno sul tavolo)
Michele Gentilissimo MI(gesto con la mano in aria) CHELE!
4° Giudice Stia zitto Lei!
Michele Mi stavo solo salutandoe che miseria!
(Il preside e la vicaria lo guardano sdegnati)
5° Giudice Dicevamola nostra visita non è un affare di cortesia, siamo stati
mossi da ben altro!
Michele Mossi?!? ‘A MOSSA!
(Musica della celebre canzone Lilì Kangì accompagnata dalla celebre mossa” che Michele inizia a fare, seguito poi dai giudici, dal dirigente, dalla sua vice).
1° Giudice Ma cosa ci fate fare? Vi prego, un po di contegno!
Michele Aspettate, mo mò segno!
2° Giudice Bando alle ciance! Signor Preside, signora Copotosto, noi
siamo qui per mettervi sotto accusa per un atto compiuto in questa
scuola che costituisce una grave infrazione ai regolamenti
scolastici vigenti.
3° Giudice Per la vostra deposizione, giurate di dire tutta la
verità, solo la verità, nient’altro che la
verità”
(Il preside e la vicaria si guardano straniti)
Insieme Lo giuriamo!
4° Giudice E vero che questa è una scuola primaria?
Insieme E vero!
5° Giudice E vero o non è vero che questa scuola non è un Liceo o
l’università?
Capotosto Bhè, mi sembra ovvio!
Preside Si in effetti
1° Giudice E adesso, ascoltatami bene E vero o non è vero che in
questa scuola si insegna FILOSOFIA AI BAMBINI?
Insieme VERISSIMO!
2° Giudice ALLORA LO CONFESSATE! Tutte le prove raccolte contro
di voi, sono ampiamente confermate dalla vostra medesima
testimonianza!
3° Giudice D’altra parte era chiaro, già dalla visita alla Corte
Costituzionale, che questi non era dei semplici scolaretti!
4° Giudice Troppa maturità, troppo spirito critico, troppa capacità di
pensare, pensare, pensare
5° Giudice Fare domande, mettere in discussione, ragionare
ragionareragionare
Preside Bhè, vedete, io sono un matematico e in quanto tale subisco il fascino della filosofia. Tanti matematici sono stati degli illustri pensatori: Galilei, Einstein, Popper.
Quando sono arrivato a Mondragone, con quanta gioia ho appreso di questa esperienza coraggiosa! Fra me e me ho pensato. (inizia a cantare)
Un Ottico di Fabrizio de Andrè
Non più preside ma allenatore di menti,
per improvvisare occhi contenti.
Perché le pupille abituate a copiare
Inventino i mondi sui quali guardare.
Seguite con me questo occhi sognare
Fuggire dall’orbita
E non voler ritornare!”
Michele Thè, thè e cà me pare ‘o Festival e Sanremo!
1° Giudice Esimio Dirigente, Esimio dirigente! Sia ben chiaro, Lei è
colpevole senza ombra di dubbio! Le concederemo però delle
attenuanti, visto che è in questa scuola solo da quest’anno!
2° Giudice Ma Lei, Signora Capotosto, che sta facendo la vicaria in questa
scuola da UH,UH (accompagna il mugolio con un gesto della
mano, per dire da una vita”) perché non si è mai opposta a questo progetto?
Capotosto Signor Giudice, oltre a collaborare con il Dirigente
Preside Si, ma cà CUMAND IO! (e sbatte la mano sul tavolo)
Capotosto Si, dicevoio mi occupo della Dispersione scolastica. Lei saprà
che chi svolge questo lavoro è vicino ai bambini e alle famiglie
che avvertono qualche forma di disagio. Il progetto Imparare a
Pensare” mi ha aiutato a far capire loro che tutti a questo mondo
siamo diversi gli uni dagli altri. La maggior parte dei bambini non
ha voglia di studiare e di venire a scuola, sa ogni bambino in
fondo, in fondo al cuore E UNO SCUGNIZZO ma la scuola può
cambiare la RUMBA!
(Entra un gruppo di bambini che canta e balla la Rumba dè scugnizzi”.
Dopo che i bambini sono usciti, Michele riprende i loro passi e canticchia qualche strofa della canzone, coinvolto dall’atmosfera allegra).
3° Giudice Ma come fate a sopportare questo individuo? In Italia, quando
qualcuno dà fastidio, lo si promuove, gli si dà un incarico più
importante e lo si allontana!
Preside e Capotosto Ma pecchè nun vò pigliate vui?
Michele E io qua volevo arrivare? Me preparo la valigia?
4° Giudice Ma quale valigia? Ordunque, Signor Preside, la vostra posizione ci
è chiarissima, in nome del diritto internazionalista e pacifista cercheremo di trovare delle attenuanti anche per la signora Capotosto. Ma fate presentare al nostro cospetto la maestra che ha avuto l’idea bislacca di portare il progetto di filosofia con i bambini in questa scuola.
Preside e Capotosto SISSIGNORE!
(Mentre arriva la maestra, Michele comincia a provare malinconia all’idea di dover
lasciare il suo lavoro).
Michele Signor Giudice, ma quanto può guadagnare più di me un commesso della Corte Costituzionale? Certo – più di me – ma a pensarci bene, miez a sti genitori e a ste creature, a me m ce piace assai e sta!
5° Giudice Ah dunque, amate il vostro lavoro?
Michele Assai! Certo, anche se alcune volte, Raffaele nun se po proprio suppurtà!
5° Giudice E che credete che la nostra vita sia semplice, con la classe politica
che ci ritroviamo? Le leggi dovrebbero assicurare uguaglianza di
opportunità a tutti
Michele Anche negli stipendi.!
5° Giudice invece, in Italia c’è la legge del sorpasso, della scorciatoia
ma il discorso sarebbe troppo lungo da raccontare
(Entra l’insegnante che ha ideato il progetto Imparare a pensare”)
5° Giudice Ah, ecco l’insegnante che aspettavamo. Signora qual è il suo
nome?
Maestra Non importa il mio nome. Io rappresento un gruppo di colleghe,
con le quali – per 5 anni – ho condiviso tutto, in perfetto accordo. Il Progetto esiste solo grazie a questa meravigliosa intesa.
1° Giudice Va bene, acquisiremo dopo le sue generalità . Adesso GIURI DI
DIRE TUTTA LA VERITA, SOLO LA VERITA,
NIENTALTRO CHE LA VERITA!
Maestra Che strano, sono 5 anni che con i nostri alunni recitiamo
questo giuramento in difesa della verità, e ora
tocca a me. OK, LO GIURO!
2° Giudice Gentile signora, Lei non può negare di aver introdotto in questa
scuola il progetto IMPARARE A PENSARE, tutte le prove in
nostro possesso lo dimostrano ampiamente. Vuole spiegarci COME E perché ha commesso questo affronto agli ordinamenti scolastici vigenti?
Maestra Signor Giudice, le pare che una barca possa muoversi senza chi la
rema? Io ho solo messo UN IDEA a disposizione di questa
scuola, ma ho trovato tante menti e tanti cuori disposti a remare. Da soli, non si arriva da nessuna parte. Una volta una donna speciale, incontrando dei giornalisti, disse che tutti insieme dobbiamo trasformare il mondo. Uno di loro le fece un’osservazione un po provocatoria Ma dopo tutto quello che Lei ha fatto, è forse cambiato qualcosa nel mondo?” E lei rispose: Non siamo noi, ad uno ad uno, che dobbiamo cambiarlo. Noi siamo solo una piccola goccia in un oceano. Una goccia MA PULITA. Io sono una goccia, un’altra goccia è lei. E sposato? Allora sia una goccia insieme a sua moglie. Siamo già tre gocce ma pulite. Ha figli? Ecco nuove gocce pulite si uniscono ad altre gocce. Quanti siamo? Non possiamo saperlo; ma quando il mondo sarà pieno, il mondo sarà trasformato”
Le è piaciuta questa storia?
3° Giudice A dire la verità, non ci è chiaro proprio tutto, ma dentro di noi
sentiamo che è veramente bella.
Maestra Bhè, questo era solo l’inizio della storia, ma ora tocca ai bambini
continuare a cantarla.
(Entra un coro di bambini e canta la canzone GOCCIA DOPO GOCCIA” mixata.
Michele continua a intonare il ritornello del coro).
4° Giudice Ah, voi non la volete proprio smettere?
Michele E chi ci viene alla Corte costituzionale? Là chi me le canta
queste canzoni!
5° Giudice Ma chi ve ce vò! Dunque questi fatti gettano una luce nuova sul
caso strano di questa scuola!
Per il diritto allo studio, assolviamo il Preside.
Per il diritto internazionalista e pacifista assolviamo la sua vicaria.
Per i diritti inviolabili della persona assolviamo le maestre
E cà, a chi condannamm???
2° Giudice Io sono il Giudice del diritto della famiglia. A questo punto chiamo una mamma fra il pubblico, la Sig.ra PAGLIUCA LIVIA, perché è giusto che il processo lo subiscano anche i genitori! Venga, venga signora Livia.
(Una bambina che impersona la mamma dal pubblico si alza e sale sulla scena).
2° Giudice In nome della legge(sta per recitare la formula, ma la signora afferra il libro, vi posa una mano sopra e dice)
Mamma SI, SI, GIA SACC TUTT COSE. LO GIURO!
Michele Pà miseria, sà mparate a memoria à parte!
2° Giudice Signora, Lei per 5 – dico per 5! – lunghi anni è stata rappresentante dei genitori della classe V E. Ha per caso corrotto qualcuno per ottenere sempre tutti questi voti?
Mamma Ma no, Signor Giudice. Crede che siano poi tanti i genitori che abbiano il tempo e la voglia di stare appresso alle questioni della scuola? Eppure è così importante!!! In fondo, le maestre a scuola, noi a casa, siamo tutti educatori!
3° Giudice Mi sembra un discorso ineccepibile questo. EhmEhm.. Ci dica Signora, perché non si è mai opposta, in nome del popolo dei genitori, a questo stravagante progetto dal titolo Imparare a pensare?”
Mamma La risposta è molto semplice: all’inizio ci siamo fidate delle insegnanti. Abbiamo pensato, Sono persone serie, insegnano in modo serio, saranno seri anche i loro progetti!”. Come si può capire fin da subito il valore di questa attività? E un po come fare il mestiere della mamma perché i nostri figli ci apprezzano sempre e subito? C’è una poesia di Eduardo de Filippo che sarebbe bene ascoltassimo tutti
(Entra un bambino che recita la poesia ‘Mamma mia” di Eduardo).
Bambino Mamma mia, te tengo attuorno
Da matina fin ‘a sera;
Vierno pare primavera
Mò ca staje sempe cume.
Si fa viento tu me parle
Miez ‘o mare sento: Figlio!”
Si me serve nu cunziglio,
Dint ‘o scuro vieni tu.
Mamma, mamma mia bella
Quanta vota penzo a quanno
Se po dì ca dint ‘a nanno
Ce vedevamo si e no!
Giuvanotto me sentevo
Capuzziello, preputente
Te so figlio overamente
Mò ca nun te tengo cchiù.
( A seguire, la canzone Mamma”. Sono tutti commossi. Tirano fuori i
fazzoletti per asciugarsi le lacrime.
Michele ‘O verite? A Roma nun ce vengo, nun ce vengo e nun ce vengo!!!
Mamma Ecco signor Giudice, io credo che solo quando i nostri figli lasceranno questa scuola potranno capire cosa hanno avuto in questi anni e cosa hanno perso!
4° Giudice A questo punto cosa si fa? Dobbiamo ritenere assolta anche la mamma??? (gli altri giudici lo guardano, in tono affermativo)
E va bene signora può andare.
(La signora ringrazia ed esce di scena).
5° Giudice Ma voi vedete un poco in che situazione ci siamo cacciati? Siamo venuti fino a qui per non condannare nessuno? Non è necessario neanche riunirci nel GABINETTO DI CONSIGLIO PER LEMISSIONE DEL VERDETTO!
Michele No, no, ce putite ì nto gabinetto! Emettete tutto quello che volete! E pulito comm à nu specchio!
5° Giudice Mamma mia, ma voi capite semp nà cosa pe nata? E fatemi legge sta sentenza ngrazia è Dio! (si alza e va davanti al pubblico)
Per i poteri conferitici dalla legge, dopo aver ascoltato le ragioni degli imputati, li giudichiamo assolti con formula piena.
Da oggi OMNIS DETERMINATIO, NON EST NEGATIO SED AFFERMATIO”, ovverossia ANCHE Se questa è una scuola primaria SI PUO FARE FILOSOFIA con i bambini.
Tutti i giudici MAGARI LA FACESSERO TUTTI!
5° Giudice LA CORTE SI RITIRA (e i giudici escono di scena)
(Raffaele arriva trafelato)
Raffaele Michè, se ne sono andati i giudici? Ma che vulevano?
Michele Raffaè, so venuti pecchè me vulevano purtà a Roma con loro! Là hanno bisogno di professionisti seri, modestamente comme à me! Ma io nun ce vaco! E po, comme facesse senza è te (e labbraccia).
(Il sipario si chiude con Raffaele che scuote le mani in segno di insofferenza.
Segue il ballo La ntrezzata”).
Roberta Martullo