Alberto Reggiori
27 Gennaio 2019STATO SOCIALE
27 Gennaio 2019Centro ricerca cetacei
Amici dei delfini! Vorremmo raccontarvi sempre di incontri fantastici di salti e gioia, ma non è il periodo giusto.
Per noi del Centro Ricerca Cetacei è un dovere informarvi della nostra opinione a riguardo dell’incidente della Costa Concordia, perché questo coinvolge direttamente tutti i cetacei stanziali dell’Arcipelago Toscano, noi che con loro lavoriamo e tutti quelli che sono vicini a questo mondo.
Parliamo dei rischi Veri. La nave è affondata e pesante, ogni giorno che passa la sua solidità di attacco al fondo aumenta, perché sabbia e scogli si adattano, l’accolgono, producendo in alcuni punti un effetto ventosa. Ciò non toglie che una grossa mareggiata possa destabilizzarla e farla piombare qualche decina di metri sottacqua, complicando molto i lavori di recupero, ma a parere nostro è un rischio che và calando e basterebbe procedere ad un ancoraggio di sicurezza.
L’impatto ambientale dello sversamento di carburante sarebbe drammatico come dicono, anzi, bisognerebbe aggiungere le sostanze che già si sono riversate in mare e che si riverseranno, come vernici, detersivi, oli vari, rifiuti inorganici di svariato tipo, presenti sulla nave a tonnellate.
Perché ci preoccupiamo?
In mare noi non riusciamo a sopravvivere, perché abbiamo bisogno di ossigeno “facile” da respirare con i polmoni. Tutti gli organismi viventi che sono sottacqua hanno il bisogno di filtrare l’ossigeno che normalmente viene catturato e disciolto in superficie, lì dove le onde incontrano il vento.
I cetacei, fra cui i nostri delfini LIBERI, dipendono totalmente dall’ecosistema in cui vivono, così, in caso di contaminazione, potremmo solo sperare che fuggano in acque migliori, anche se l’amato mar Mediterraneo davanti a incidenti del genere è piccolissimo e offre pochi spazi o nessuno ancora immacolati.
Di buono c’è da dire che l’inverno in mare è stato clemente e pescoso, proprio negli untimi periodi si era annotato un incremento della vita nell’Arcipelago Toscano, un
Roberto Rutigliano ( www.centroricercacetacei.org )