GUIDA ALL’ESAME ECDL
27 Gennaio 2019Aldo Serbelli Odisio
27 Gennaio 2019Joseph Conrad
Autore:
Conrad, Joseph Pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski (Berdi?ev, Polonia, oggi Ucraina 1857 – Bishopsbourne, Kent 1924), romanziere di origine polacca naturalizzato britannico nel 1886, ritenuto uno dei maggiori scrittori della narrativa moderna. Di famiglia nobile, rimase orfano molto giovane e, appena diciassettenne, lasciò la Polonia per andare a Marsiglia e imbarcarsi come semplice marinaio su un mercantile. Dopo quattro anni entrò nella Marina britannica, salendo di grado fino a diventare capitano di lungo corso. Non ebbe un’esistenza facile: oltre alle difficoltà giovanili, negli anni della maturità dovette affrontare la malattia della moglie, Jessie George, e fare i conti con gli scarsi guadagni che gli venivano dal mestiere di scrittore.L’esperienza maturata nei lunghi viaggi, soprattutto nell’arcipelago malese e sul fiume Congo, che Conrad risalì nel 1890, si tradusse in una serie di opere scritte in inglese – lingua che apprese da adulto – e spesso ambientate a bordo di una nave, nelle quali l’autore trattò il tema della lotta tra il bene e il male ed espresse una cupa visione della vita, il senso di solitudine e isolamento dell’individuo e una concezione sostanzialmente nichilista del destino umano. La narrazione, sovente affidata a un personaggio testimone degli eventi ma non protagonista, presenta l’uso sapiente delle fratture cronologiche e della tecnica del “racconto nel racconto”. Il suo primo romanzo, La follia di Almayer, fu pubblicato nel 1895. Fra i suoi volumi più noti si ricordano Il negro del “Narciso” (1897); Lord Jim (1900), nel quale affrontò il tema della paura e del riscatto dell’onore personale; il racconto Cuore di tenebra (1902), centrato sull’essenza misteriosa e perversa dell’animo umano; Tifone (1903) e Nostromo (1904), ancora di tema marinaro; L’agente segreto (1907) e Con gli occhi dell’Occidente (1911), di argomento politico; Vittoria (1915) e La linea d’ombra (1917), ambientati nei mari tropicali.
Riassunto:
DHubert e Feraud, due tenenti degli ussari, sono uomini pronti a dare la vita per il loro imperatore Napoleone. DHuber e Feraud sono però persone molto diverse fra loro: il primo è un aristocratico, rigido, orgoglioso, ha amici e legami familiari profondi, è un abile stratega e ama l’azione ma ne riconosce il limite mentre il secondo è un uomo solitario, d’azione, senza parenti né amici, istintivo ed aggressivo, amante della lotta e lontano da qualsiasi preoccupazione che non sia legata alla violenza o alla guerra.
La loro interminabile disputa avrà inizio per futili ragioni nella Strasburgo d inizio Ottocento, ma andrà avanti nel tempo per l’onore di entrambi. Nei vari scontri riporteranno ferite gravi nel fisico e nell’orgoglio, e il mistero della loro contesa, ormai sulla bocca di tutto l’esercito, diventerà presto una leggenda.
D’Hubert trova assurdo il gesto e vorrebbe superare l’incidente. Feraud invece è ossessionato dall’idea di dover uccidere. Contemporaneamente, la campagna militare napoleonica, li vedrà più volte protagonisti di gesta eroiche:
in Russia, combatteranno fraternamente l’uno accanto all’altro, uniti dallo spirito della battaglia, dimenticando i dissapori. Ma questo non eviterà che il duello avvenga.
Nel frattempo, per vari motivi, l’impero napoleonico si sfalda: d’Hubert riesce a reinserirsi nel nuovo Stato monarchico; Feraud, al contrario, viene allontanato. DHubert lo salverà perfino da un’epurazione, che i politici del momento giudicavano necessaria. Ma Feraud non ha pace: insegue D’Hubert, che sta iniziando una nuova vita accanto a una giovane di cui si è profondamente innamorato, lo rintraccia e lo sfida a duello per l’ultima volta. Questo duello è diventato per lui l’unico modo per comunicare col mondo, per esternare la sua amarezza, le sue paure: è’ la sola forma d’espressione che ormai conosca.
Per D’Hubert invece è diverso: il suo mondo interiore è più ricco e complesso ed è stato proprio il duello finale a rivelare a quest’ultimo il profondo amore che la sua amata prova per lui, che la sua vita adesso aveva un senso per andare avanti, che non doveva essere sacrificata solo per l’onore; voleva Feraud lontano dalla sua vita, ma in fondo gli era profondamente grato per avergli donato un nuovo modo di essere, ed anzi sarà lui in segreto a mantenerlo per il resto della vita, senza però raggiungere mai la riconciliazione.
La vita sarà generosa con entrambi: vivranno, lontano e in pace, con i loro ricordi, privi da ogni ossessione.
Personaggi:
Feraud: tenente degli ussari; è un solitario, senza parenti ne amici, lontano da ogni preoccupazione che non sia connessa alla guerra e alla violenza; è’ un uomo d’azione, istintivo ed aggressivo, amante della lotta e vigoroso.
D’Hubert: tenente degli ussari; è un aristocratico, ha amici e legami familiari profondi e duraturi. Ama l’azione ma ne sente il limite; è rigido, orgoglioso, di temperamento forte, abile stratega ma posato ed elegante.
Luogo:
il racconto è ambientato in diversi luoghi: Strasburgo, Russia, Augsburg, Tours e Parigi.
Tempo:
la disputa tra i due ufficiali ha inizio nel 1800 e andrà avanti per quindici anni.
Commento:
Nel racconto la naturale ferocia di Feraud, il suo profondo orgoglio, il suo odio verso DHubert, si contrappone alla calma e alla rassegnazione di quest’ultimo nel continuare un infinito duello dal quale vorrebbe, ma non può sottrarsi, come in un allegoria di quanto accade normalmente nella vita di ogni giorno.
Barni Davide & Varliero Riccardo
Classe IV F
14/12/2006