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28 Dicembre 2019“I giardini di Marzo” è una celebre canzone del cantautore italiano Lucio Battisti, scritta da Battisti stesso insieme a Mogol e pubblicata nel 1972 nell’album “Umanamente uomo: il sogno”.
È una delle canzoni più iconiche di Battisti, conosciuta per il suo ritmo coinvolgente, le sue liriche suggestive e la sua melodia accattivante.
La canzone è diventata un classico della musica italiana e è spesso considerata una delle migliori di Battisti.
Testo della canzone
Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti Il piu’ bello era nero coi fiori non ancora appassitiAll’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli Poi, sconfitto, tornavo a giocar con la mente i suoi tarli E alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli (mm, mm)Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te Le mie mani come vedi non tremano più E ho nell’anima In fondo all’anima cieli immensi E immenso amore E poi ancora, ancora amore, amor per teFiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie L’universo trova spazio dentro me Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’èI giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “Tu muori” “Se mi aiuti, son certa che io ne verrò fuori” Ma non una parola chiarì i miei pensieri Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieriChe anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te Le mie mani come vedi non tremano più E ho nell’anima In fondo all’anima cieli immensi E immenso amore E poi ancora, ancora amore, amor per te Fiumi azzurri e colline e praterie Dove corrono dolcissime le mie malinconie L’universo trova spazio dentro me Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è