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Il terrore si abbattè con particolare violenza per la seconda volta sull’Europa e, come alla fine dell’Impero Romano, ne mutò la fisionomia politica e sociale. I villaggi si fortificarono le città ricostruirono le loro mura, sorsero nuovi castelli. Chiudersi entro le mura significò, dal punto di vista politico esasperazione del particolarismo: fu questa la principale caratteristica del X secolo, che si mantenne fino al XIII, quando le città assoggettarono il territorio locale circostante. Nel secolo X la popolazione si raggruppa entro i luoghi fortificati attorno alle terre coltivate. La città diventa sempre più un luogo di rifugio, punto di riferimento delle campagne. Ma è soprattutto città-fortezza, cinta da mura o da steccati circondata da fosse d’acqua e terrapieni.
L’Europa non assiste, in questo periodo, solo a scorrerie ma anche a colonie di predoni. Le invasioni erano considerate un castigo di Dio per i peccati degli uomini la paura si mescolava con i timori religiosi . Alcune città non resistevano ai loro attacchi, e furono espugnate.
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