Svevo non è un intellettuale professionista Abbandona l’impiego in banca per lavorare nell’industria del suocero. Infatti nel 1899 opera il salto di classe”, entra nell’industria del suocero e smette di scrivere. Si mette allora a studiare e suonare il violino, legge romanzieri inglesi, e nel 1906 a Trieste prende lezioni da Joyce che diventa suo amico Legge Freud e fa dei viaggi
Ma soprattutto, i suoi primi romanzi sono stati un insuccesso, e sono stati totalmente ignorati dalla critica nazionale, poiché troppo lontani dalla tradizione e dallo stile alla moda (D’Annunzio) e troppo espliciti nella denuncia dei mali della borghesia
Poi, tutto cambia Nel 1923 pubblica La coscienza di Zeno Nel 1925 Montale scrive un omaggio a Italo Svevo Intervento salvifico di Joyce 1926: esce in Francia fascicolo su Svevo 1927: Svevo tiene una conferenza a Milano su Joyce, mentre La coscienza di Zeno viene tradotta in francese