Il Saul di Vittorio Alfieri
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28 Dicembre 2019I viaggi di Vittorio Alfieri sono un’odissea alla ricerca di sé, un momento fondamentale della sua vita e della sua formazione intellettuale, un’esperienza che lo ha segnato profondamente e che lo ha portato a diventare uno dei più grandi poeti e autobiografi italiani.
I viaggi di Vittorio Alfieri, così come descritti nella sua “Vita”, sono molto più di semplici spostamenti geografici. Rappresentano un vero e proprio percorso interiore, un’odissea alla ricerca di se stesso e della propria identità.
Un’educazione sentimentale in movimento
Alfieri intraprende i suoi primi viaggi alla fine degli anni Sessanta del Settecento, spinto da un profondo disagio esistenziale e da un desiderio di evadere dalla noiosa vita di corte. Questi viaggi, che lo porteranno in giro per l’Europa, diventano per lui un’occasione per:
- Maturare: Lontano dalle costrizioni sociali e familiari, Alfieri ha modo di riflettere su se stesso e sulla sua vita.
- Conoscere il mondo: I viaggi gli permettono di entrare in contatto con diverse culture e società, ampliando i suoi orizzonti e stimolando la sua curiosità intellettuale.
- Scrivere: Durante i suoi viaggi, Alfieri inizia a scrivere i primi versi e le prime tragedie, trovando nella scrittura una forma di espressione e di liberazione.
Un’Europa vista con occhio critico
Alfieri non è un viaggiatore romantico, affascinato dalle bellezze dei luoghi. Anzi, il suo sguardo è spesso critico e disincantato. Egli osserva con acume i costumi, le istituzioni e le società che incontra, sottolineandone i vizi e le ipocrisie.
- La Francia: Parigi, per esempio, viene descritta come una “fetente cloaca”, un luogo corrotto e decadente. Alfieri è particolarmente critico nei confronti dell’aristocrazia francese, che considera oziosa e parassitaria.
- L’Inghilterra: Anche l’Inghilterra, pur essendo considerata un paese più civile e libero, non sfugge alle critiche di Alfieri. Egli sottolinea, ad esempio, il materialismo e l’individualismo degli inglesi.
Il ritorno in Italia e la scoperta della propria vocazione
Dopo aver viaggiato per l’Europa, Alfieri torna in Italia con una nuova consapevolezza di sé e con la ferma decisione di dedicarsi alla letteratura.
- La scoperta della lingua italiana: In Toscana, Alfieri si immerge nello studio della lingua italiana, che diventa lo strumento attraverso il quale esprimerà la sua passione civile e il suo amore per la libertà.
- La nascita del poeta: È in Italia che Alfieri scrive le sue tragedie più importanti, nelle quali esprime la sua rabbia contro la tirannia e il suo sogno di una patria libera e unita.
I viaggi come metafora della vita
I viaggi di Alfieri possono essere interpretati come una metafora della sua vita. Ogni tappa del suo percorso è una tappa fondamentale nella sua formazione intellettuale e umana.
- La ricerca dell’identità: Attraverso i suoi viaggi, Alfieri cerca di definire la propria identità, di capire chi è e cosa vuole diventare.
- La lotta per la libertà: I suoi viaggi sono anche una metafora della lotta per la libertà, sia quella individuale che quella collettiva.
Le tappe più importanti dei suoi viaggi
I viaggi di Vittorio Alfieri sono stati un elemento fondamentale della sua formazione e della sua evoluzione come intellettuale e poeta. Ecco alcune delle tappe più significative:
- Francia: Parigi fu una delle prime tappe del suo Grand Tour. Alfieri ne fu profondamente deluso, descrivendola come una città corrotta e decadente. La vita frivola dell’aristocrazia francese lo disgustò, rafforzando il suo desiderio di una vita più autentica e schietta.
- Inghilterra: Londra fu un’altra tappa importante. Alfieri ammirò la libertà politica e religiosa degli inglesi, ma criticò il loro materialismo e il loro individualismo.
- Italia: Il ritorno in Italia, e in particolare in Toscana, fu un momento decisivo per Alfieri. Fu qui che iniziò a studiare la lingua italiana con serietà e a scrivere le sue prime tragedie. Firenze, in particolare, divenne la sua città d’adozione.
L’influenza dei suoi viaggi sulla sua produzione letteraria
I viaggi ebbero un’influenza profonda sulla produzione letteraria di Alfieri.
- La scoperta della lingua italiana: I soggiorni in Toscana, a contatto con la lingua parlata dal popolo, furono fondamentali per la formazione linguistica di Alfieri. Egli si rese conto dell’importanza di una lingua pura e semplice per esprimere i sentimenti e le passioni umane.
- La critica sociale: I viaggi gli permisero di osservare da vicino le diverse realtà sociali e politiche dell’Europa, alimentando in lui un forte senso critico e un profondo odio per la tirannia.
- La tematica della libertà: L’esperienza dei viaggi lo portò a riflettere sulla condizione umana e sulla necessità della libertà. Questa tematica divenne centrale nelle sue tragedie, dove esalta gli eroi che lottano per la propria libertà e quella della patria.
- Lo stile tragico: I viaggi contribuirono a formare lo stile tragico di Alfieri, caratterizzato da un linguaggio forte e appassionato, da una struttura semplice e rigorosa e da un’attenzione ai valori etici.
Il confronto tra Alfieri e altri viaggiatori del suo tempo
Alfieri si distinse dagli altri viaggiatori del suo tempo per:
- Il suo atteggiamento critico: A differenza di molti suoi contemporanei, che si limitavano a descrivere le bellezze dei luoghi visitati, Alfieri aveva uno sguardo più acuto e critico, analizzando le società e le culture che incontrava.
- La sua passione civile: Alfieri non era interessato solo alla cultura e all’arte, ma anche ai problemi politici e sociali. I suoi viaggi lo portarono a maturare una coscienza civile e a diventare un paladino della libertà.
- La sua solitudine: Mentre molti viaggiatori del suo tempo si muovevano in compagnia, Alfieri preferiva viaggiare da solo, in modo da poter riflettere e scrivere.
In conclusione, i viaggi di Alfieri furono un’esperienza fondamentale per la sua formazione intellettuale e per la sua crescita come poeta. Grazie ai suoi viaggi, Alfieri divenne uno dei più grandi rappresentanti del teatro tragico italiano, lasciando un’impronta indelebile nella cultura del nostro paese.