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7 Settembre 2014Il bambino con i petali in tasca
Sofia Terraneo 1G
Chamdi è un bambino di dieci anni che vive in un orfanotrofio.
Aldilà delle mura dell’edificio, nella città di Bombay gli abitanti non sono più al sicuro a causa dei continui scontri tra i musulmani e gli induisti.
Il bambino passa una vita serena ma ha un desiderio, ritrovare suo padre.
Un giorno la direttrice della casa di accoglienza annuncia agli orfani che tra breve saranno sfrattati, così Chamdi decide di fuggire alla ricerca del padre, portando con sé i petali rossi del suo fiore preferito e un telo bianco, l’unico ricordo che ha di lui.
Arrivato a Bombay, Chamdi si perde nelle strade della città e fa amicizia con due bambini, Sumdi e Guddi, fratello e sorella che vivono sulla strada da sempre.
Chamdi scopre presto che la vita in strada non è esattamente come se la immaginava.
La gente deve chiedere l’elemosina o rubare se vuole sopravvivere.
Infatti i due fratelli, dopo la morte del padre sono stati costretti a lavorare per Anand Bhai, il capo dei mendicanti.
Essi vogliono fuggire da Bombay ma per farlo servono dei soldi. Così decidono che Chamdi potrebbe aiutarli.
Il loro piano è rubare dei soldi al tempio, ma per farlo ci vuole qualcuno di abbastanza magro per passare attraverso la finestra dell’edificio e abbastanza veloce per scappare in caso di necessità e Chamdi sembra perfetto per questo.
All’inizio il bambino non è sicuro di volere fare questa cosa, perché sa che rubare è sbagliato, ma decide comunque di aiutare i suoi nuovi amici.
Arrivato il giorno, i ragazzi si appostarono davanti all’edificio e Chamdi era ben nascosto, pronto per entrare dalla finestra.
In un istante però un tragico inaspettato, lo scoppio di una bomba al tempio, cambia le cose.
Tutti gli abitanti li vicino restano vittime dell’incidente, alcuni morti e alcuni feriti, tra le macerie del tempio.
Chamdi e Guddi, a differenza di Sumdi sono riusciti a sopravvivere.
Appena dopo lo scoppio, Chamdi, rimasto abbastanza illeso riesce a portare Guddi da Darzi, il padre di Anand Bhai, che a differenza del figlio era una persona buona e con i suoi medicinali e le sue operazioni riesce a guarire e a mettere in salvo la vita di Guddi.
Questa esperienza ha cambiato Chamdi da quando era scappato dall’orfanotrofio, non è più un bambino innocente e sa quanto male c’è nel mondo. Però ha capito anche quanto importante è il valore dell’amicizia ed è grazie a questo che è sempre riuscito ad andare avanti.