Sebastian Salassi
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27 Gennaio 2019i mobili di Marcel Breuer e Mart Stam
Dalla Scuola di arte applicata del Granducato di Sassonia – che era stata fondata nel 1906 da Henry van de Velde e molto doveva alle idee di William Morris e John Ruskin e dall’Istituto superiore per le arti figurative del Granducato di Sassoni a, nacque nel 1919, sotto la guida di Walter Gropius, lo Staatliches Bauhaus Weimar, la scuola più importante degli anni Venti per lo sviluppo dell’architettura e del design.
L’artista-artigiano teorizzato da Gropius doveva possedere in egual misura esperienza nell’impiego dei materiali e conoscenze nel campo della teoria della modellazione, per essere così in grado di avere una visione complessiva dei problemi e dare agli oggetti una forma adeguata ai materiali. Il programma di studio del Bauhaus prevedeva due corsi paralleli: la Werklehre (insegnamento tecnico) e la Formlehre (insegnamento formale). Nel 1925 Gropius scriveva nei suoi Grudsàtze der Bauhausproduktion (Principi della produzione del Bauhaus): ” II Bauhaus vuole contribuire allo sviluppo di un modo di abitare al passo con i tempi: i suoi interessi vanno dalla semplice suppellettile all’abitazione completa. Nella convinzione che casa e suppellettili debbano stare tra loro in un rapporto più significativo, il Bauhaus cerca, con un sistematico lavoro di ricerca, di trovare – nella teoria e nella prassi, in campo formale, tecnico ed economico – la ‘ forma ‘ di ogni oggetto a partire dalle sue funzioni e dalle sue determinazioni naturali […] Una cosa è determinata dalla sua essenza. Per darle forma in modo che funzioni adeguatamente – sia essa una casa, una sedia, o un recipiente – deve prima studiarsi la sua essenza; essa deve infatti realizzare completamente il proprio scopo, vale a dire adempiere praticamente alle proprie funzioni ed essere durevole, economica e ‘ bella ‘. Questa ricerca sull’essenza conduce al risultato che, mediante un’attenta considerazione di tutti i metodi di produzione e di costruzione e dei materiali moderni, nascono , forme che, scostandosi dalla tradizione, producono spesso effetti inusitati e sorprendenti.
Marcel Breuer (nato nel 1902), che fin dagli inizi fornì un contributo decisivo all’evoluzione del mobile di questa scuola, giunse al Bauhaus come allievo verso la fine del 1920. In un primo momento i suoi progetti mostravano ancora chiaramente influssi derivati dall’Espressionismo, da de Stijl e dal Costruttivismo; i suoi interessi principali furono però ben presto indirizzati ai problemi della standardizzazione nel campo della costruzione del mobile e in seguito anche in quello dell’architettura. Già nel 1922 presentò una cucina modulare componibile, che fu per quei tempi una novità rivoluzionaria. Nel 1924 Breuer assunse la direzione della sezione del mobile, e con la costruzione del Bauhaus di Dessau (1925-26), dove la scuola fu trasferita per motivi politici, gli si offrì la prima grande possibilità di dare applicazione alle proprie conoscenze teoriche e pratiche.)
La sedia ‘ Wassily ‘ ,la prima sedia in tubo d’acciaio costruita da Breuer nel 1925, è oggi di nuovo sul mercato. Era fabbricata con tubi Mannesmann nichelati e trafilati a freddo, i cui punti d’unione erano saldati. La sua prima bicicletta diede a Breuer l’idea di impiegare l’acciaio anche per la costruzione di mobili. Scrisse a questo proposito: ” Allora mi era già balenata l’idea di sostituire la spessa imbottitura del sedile con un telo di tessuto teso. Inoltre volevo un’intelaiatura elastica e flessibile. In virtù dell’interazione tra il tessuto teso e gli elementi elastici dell’intelaiatura, questi mobili dovevano offrire un maggiore comfort senza peraltro risultare massicci. Cercai anche di raggiungere una certa trasparenza della forma e quindi una leggerezza tanto ottica quanto fisica. Nei miei studi sulla produzione in serie e sulla standardizzazione scoprii ben presto il metallo levigato, linee luminose e pure nello spazio come nuovi elementi costitutivi dei nostri arredamenti. In queste linee luminose e arcuate non vedevo soltanto simboli della tecnica moderna, ma la tecnica in generale. In ogni caso l’invenzione del mobile in tubo metallico non fu un contributo esclusivo di Breuer o del Bauhaus. La sua nascita era nell’aria – forse perché si cercava di sostituire l’acciaio al legno curvato delle sedie Thonet. Mart Stam e Mies van der Rohe, entrambi molto vicini al Bauhaus sebbene all’epoca non ne facessero parte, idearono molto presto mobili analoghi.
Mart Stam (nato nel 1899) nel 1926 prese parte a una conferenza preparatoria per l’Esposizione del Werkbund a Stoccarda. In questa occasione descrisse un prototipo di sedia in tubo metallico priva delle gambe posteriori – il primo mobile di questo genere che fu poi prodotto in serie con la denominazione ‘ S 34 ‘. Per evitare la rottura del materiale a causa delle sollecitazioni, i tubi metallici furono rinforzati con un secondo tubo inserito al loro interno. Alcuni mesi dopo, all’Esposizione del Werkbund, Mies van der Robe presentò la sua sedia ‘ MR ‘, una sedia in acciaio tubolare elastica e flessibile.
I mobili in acciaio tubolare rispondevano all’idea cardine del funzionalismo – secondo la quale la forma deve rispettare la funzione – e contemporaneamente alle esigenze della produzione in serie.
di Stefano