Zanna bianca
27 Gennaio 2019Crivello di Eratostene
27 Gennaio 2019Compito di Italiano di Miriam Gaudio sui personaggi e le tematiche del romanzo “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee
Scout
semplice e non si fa sottomettere da nessuno e anche se sono necessarie le “maniere forti” non si fa problemi. E’ desiderosa di imparare anche se la maestra non le sta molto simpatica. Sa qual è la cosa giusta da fare e rimprovera a volte suo fratello maggiore quando vuole fare di testa sua. Ragazza ingegnosa e dinamica che ha a cuore la sua immagine: non vuole farsi vedere come una “femminuccia”. Ha a cuore anche la giustizia.
RAPPORTO CON ATTICUS: Scout rispetta moltissimo suo padre: è il suo punto di riferimento, visto che ha solo lui (la madre è morta). Lo teme quando fa qualcosa di sbagliato, ma lo sente sempre amico. Gli ubbidisce anche quando non capisce il perché e cerca di capire sempre le ragioni che le dà.
“stavo per lanciarmi su di lui, poi ricordai quello che mi aveva detto Atticus e abbassai i pugni e me ne andai. <Scout è una vigliacca!>. era la prima volta che rinunciavo a combattere”.
RAPPORTO CON JEM: Scout cerca sempre di farsi vedere forte da Jem per non farsi prendere in giro da lui. Si vogliono molto bene a vicenda, anche se per loro è difficile dimostrarlo, un episodio in cui risalta questo affetto è l’incendio della casa di Miss Muody: dove Jem dimostra di tenere alla sorella e di volerla proteggere a tutti i costi. A volte Scout riesce a capire che certe azioni che Jem definisce come vere “avventure” sono pericolose e gli consiglia la cosa più giusta da fare, anche se rischia di sembrare una “femminuccia” che ha paura.
Cercai di farlo ragionare e a star male dalla paura, tornare giù da solo <Senti Jem, non vale la pena rischiar tutto! Le botte fan male, ma passano. Ti farai ammazzare, Jem. Ti prego!>
RAPPORTI CON DILL: Dill e Scout sono fidanzati”, nel senso che all’inizio Scout si diverte a respingerlo mentre Dill le va dietro, ma poi capisce di essere veramente affezionata a lui, anche se, quando Dill diventa amico di Jem, scattano piccole inimicizie derivanti dal fatto che lui non le dà più tante attenzioni come faceva prima.
RAPPORTI CON CALPURNIA: Scout e Calpurnia, o Cal, non hanno buoni rapporti. La sua presenza tirannica la ossessiona e la scaccia sempre dalla cucina dicendo che Jem è più educato a chiederle del “cibo extra”. Quando la maestra sgrida Scout perché sapeva già leggere lei scarica la colpa su Calpurnia, che durante i giorni di pioggia, per tenerla impegnata, le faceva scrivere i versetti della Bibbia. In realtà Cal vuole molto bene a Scout, vuole essere severa con lei per educarla al meglio e per farle da seconda mamma, infatti quando Scout si accorge di questo diventa molto amica della nera.
Non faceva che cacciarmi dalla cucina chiedendomi perché non mi comportassi bene come Jem (eppure lei lo sapeva che era più grande di me!), o mi chiamava in casa quando meno ero disposta a tornarci”.
Jem:
E’ un ragazzo che ama le sfide e l’avventura e che si diverte con poco insieme a sua sorella. E’ molto ingegnoso: sa inventare bugie credibili che lo scagionano da ogni colpa che ha commesso. Inventa anche dei giochi e si chiede sempre il perché delle cose. Ha i piedi per terra ed è molto deciso in ogni cosa che fa.
“Jem non era il tipo di badare alle sconfitte già subite: a quanto pareva, l’unica lezione che aveva appreso da Atticus era l’arte di polemizzare.”
RAPPORTI CON ATTICUS: Quando Jem tiene qualcosa di nascosto a suo padre non riesce a mantenere per troppo il segreto e gli rivela la verità. Preferisce pensare da solo piuttosto di essere aiutato.
“Jem sembrava aver perso la testa. Cominciò a spiattellare tutti i nostri segreti, una a uno, senza curarsi di me e neppure di sé”.
RAPPORTO CON SCOUT: Si mostra a Scout come il capo della situazione. La spinge sempre a trasgredire le regole e a farsi mostrare senza paura, sfidandola ogni volta che un’avventura si ripresenta nel loro percorso.
“Scout te lo dico per l’ultima volta, chiudi il becco o vattene a casa. Ogni giorno che passa assomigli sempre più ad una ragazzina, parola d’onore.”
RAPPORTO CON DILL: Dill è uno dei migliori amici di Jem: il suo solo compagno destate e di avventure. Con lui trasgredisce le regole ma si diverte molto.
Dill:
E’ ingegnoso come Jem e si diverte con l’avventura. Sa come togliersi dai guai e si comporta diversamente per ogni persona per assecondarle con il carattere che vogliono.
“Dill era una curiosità. Portava calzoncini di lino blu che si abbottonavano alla camicia, aveva i capelli bianchi come la neve, appiccicati alla testa come la peluria di un anatroccolo; aveva un anno in più di me, ma io lo avanzavo di un pezzo, in statura. Mentre ci raccontava la trama i suoi occhi azzurri ora si illuminavano ora si incupivano; aveva una risata improvvisa, veloce e felice e il vezzo di tirarsi giù la ciocca di capelli che sporgeva ribaldamente sulla fronte.”
RAPPORTO CON SCOUT: Dill è innamorato” di Scout, anche se a volte se lo dimentica. E’ una delle sue migliori amiche.
“Ci salutammo, e Dill entrò in casa. Evidentemente si ricordò che era fidanzato con me, perché tornò fuori di corsa e mi baciò in fretta davanti a Jem”.
RAPPORTO CON JEM: E il suo migliore amico con cui condivide tutte le emozioni e le avventure estive.
“Dill arrossì e Jem mi disse di star zitta, segno sicuro che aveva già valutato Dill e l’aveva giudicato accettabile.”
Calpurnia:
Calpurnia è una donna di colore che bada ai bambini e alla casa della famiglia si Scout. E’ interessante vedere quante libertà si prende, una donna di colore, in quegli anni, su dei figli bianchi; questo le viene permesso anche dal fatto che il padre di Jem e Scout è convinto che tra un nero e un bianco non ci sia differenza, e il nero non dovesse essere inferiore al bianco.
RAPPORTI CON SCOUT: Cerca di insegnare le buone maniere e il comportamento di una vera signora alla bambina e l’ammonisce quando non fa qualcosa di carino. E’ abbastanza severa con lei, ma solo perché le vuole molto bene e vuole che si realizzi come una vera donna.
“Non so come, ma il mio primo anno di scuola aveva mutato i miei rapporti con Calpurnia: la tirannia, l’ingiustizia e l’invadenza dei miei affari erano scomparse lasciando posto a sommessi brontolii di sommessa disapprovazione.”
RAPPORTI CON ATTICUS: E sempre appoggiata da lui per ogni iniziativa che prende con i bambini perché ormai si considerano vicendevolmente amici.
“Le battaglie con Calpurnia erano epiche e monotone: vinceva sempre lei, soprattutto perché Atticus prendeva le sue parti.”
Atticus:
E’ un padre che vuole molto bene ai suoi figli. Non ha paura di battersi per la giustizia, l’uguaglianza e la verità, anche se l’intera cittadina di Maycomb dovesse andargli contro, come nel caso Robinson.
RAPPORTI CON SCOUT: Cresce Scout attraverso un rapporto di amicizia e di severità contrapposto e impara a conoscerla così bene che riesce a immedesimarsi in lei e a capire ogni suo problema risolvendolo.
<Se non dovresti difenderlo, perché lo difendi?>
<Per vari motivi> disse Atticus. <Il principale è che non lo facessi non potrei andare più in giro con la testa alta, non potrei rappresentare la contea e non potrei nemmeno dire a te o a Jem: fa questo e non fare quello.>
<Voi dire che se non difendi quell’uomo, Jem e io non potremmo darti retta?>
<Più o meno>
<Perché?>
<Perché non potrei più pretenderlo da voi. Vedi Scout, ad un avvocato succede almeno una volta nella carriera, che un caso abbia una ripercussione diretta sulla sua vita. Evidentemente è venuta la mia volta. Può darsi a scuola tu senta parlare male di questa faccenda, ma se vuoi aiutarmi devi fare una cosa: tenere la testa alta e le mani a posto. Non badare a quello che ti dicono, non diventare il loro bersaglio. Cerca di batterti col cervello e non con i pugni, una volta tanto è una buona testa, la tua, anche se dura da imparare!>”
RAPPORTI CON CALPURNIA: Atticus tratta Calpurnia come una persona normale, come un’amica anche se la mentalità di quel tempo in sud America suggeriva di trattare i neri come delle bestie che sono buone solo a lavorare. Cerca di sviare Jem e Scout da queste idee, giustamente, sgridandoli ad ogni segno di disubbidienza ai comandi di Calpurnia.
<Ti è mai venuto in mente che Jem la fa inquietare molto meno di te? Non ho intenzione di mandarla via, né adesso, né mai. Senza Cal non potremmo andare avanti un giorno solo. Ci hai mai pensato? Rifletti invece su quello che Cal fa per te e dalle retta, capito>?”
Luoghi
Maycomb
“Maycomb era una vecchia città, e quando la conobbi io era una città vecchia e stanca. Nei giorni di pioggia le strade si trasformavano in una fanghiglia rossa, sui marciapiedi cresceva l’erba, e il palazzo del tribunale sprofondava a poco a poco nella piazza. A quei tempi faceva anche in un certo senso più caldo che adesso e come si suol dire un cane nero soffriva parecchio in una giornata destate. Le mule ossute attaccate ai carri di Hoover scacciavano le mosche con la coda all’ombra afosa delle querce della piazza, e i colletti inamidati degli uomini erano già flosci alle nove di mattina. Le signore facevano il bagno prima di mezzogiorno e lo rifacevano dopo il sonnellino delle tre pomeridiane, e al calar della sera parevano morbidi pasticcini da the canditi di sudore e di talco profumato.
La gente si muoveva lentamente. Passeggiavano pian piano per la piazza, entravano ed uscivano pigramente dai negozi strascicando i piedi, e facevano tutto con molta calma. La giornata era, si, di ventiquattrore, ma pareva più lunga. La fretta era ignorata perché non cera dove andare, nulla da comprare (a parte il fatto che mancava il denaro per comprarlo), e nulla da vedere fuori dai confini della contea di Maycomb. Eppure era un’epoca di confuso ottimismo per una parte della popolazione: qualcuno aveva detto, di recente, alla gente di Maycomb, di non temere nulla, tranne il timore.”
E la città dove avviene tutta la storia, un paesino piccolo dove tutti i personaggi della vicenda vivono e dove si conoscono tutti e sono più o meno imparentati con i Finch. E calma e tranquilla e dalla sua descrizione sembra che tutto sia monotono, che non possa avvenire niente di straordinario, invece
Riassunto di alcuni capitoli
13.
– Zia Alexandra è ospite a casa Finch, il suo obbiettivo è di fare di Scout una vera signorina e di aiutare Atticus e Calpurnia a casa, dati gli impegni da avvocato.
– Attraverso il pensiero di Scout si conoscono tutte le abitudini e le caratteristiche delle famiglie di Maycomb
– Scout e jem promettono di comportarsi bene con la zia.
14.
– Scout e Jem diventano famosi” perché figli di Atticus Finch: colui che difende i neri
– Scout chiede ad Atticus se può al pomeriggio andare a visitare Cal e, dopo una lite tra zia Alexandra e Atticus, le viene concesso.
– Jem e Scout litigano in camera, come conseguenza al litigio degli adulti e, quando è ora di andare a dormire, scoprono che Dill si era nascosto sotto il letto di Scout per tutto il giorno dopo essere scappato di casa.
– Atticus convince Miss Rachel a lasciarlo da loro.
15.
– Una sera degli uomini parlano privatamente con Atticus e discutono sul suo caso Robinson, i bambini si preoccupano ma inutilmente.
– Vedendo uscire il padre in macchina (non era sua abitudine) e con un filo elettrico, Jem vuole inseguirlo, in seguito si aggregano anche Scout e Dill. Vanno nell’ufficio di Atticus, ma non lo trovano, allora attraversano la piazza dove ci sono le carceri di Maycomb e riconoscono il filo elettrico del padre appeso alla grata di una cella pendere su tutta la parete. Dentro la stanza Atticus leggeva tranquillamente e mentre i bambini, scoraggiati di non aver trovato avventure, stanno per tornare a casa quattro automobili si fermano di fronte alla prigione. Gli uomini scendono dalla macchina e Atticus esce dalla stanza. quando la situazione inizia a scaldarsi, Scout corre in direzione del padre, convinta di fargli una bella sorpresa. Jem si rifiuta di tornare a casa, nonostante Atticus glielo impose più volte. Dopo una conversazione imbarazzante tra Scout e uno degli uomini usciti dalle quattro macchine (che in realtà ha salvato la vita ad Atticus), il signor Cunningham, il gruppo ritorna da dove è venuto.
16.
– Tantissima gente sta andando al processo di Tom Robinson (l’autrice descrive tutte le caratteristiche e i ricordi che ha delle persone incontrate sulla strada), tutto inizia nella più vivace eccitazione.
17.
– Il processo inizia con la testimonianza del signor Tate, che spiega chiaramente l’accaduto. Atticus inizia a fare domande al testimone (lo sceriffo di Maycomb) e il processo inizia insieme al piano difensivo attuato dal padre della protagonista. In seguito viene chiamato a testimoniare il padre della presupposta ragazza stuprata dal nero Tom Robinson, il signor Ewell, che, in una maniera alquanto teatrale, lo accusa senza riguardi spiegando alla giuria la situazione che ha vissuto.
18.
– Mayella Ewell viene chiamata a testimoniare e Atticus le fa delle domande e, in contemporanea, porta avanti il processo. Un avvenimento importante è che si scopre che Tom Robinson ha il braccio sinistro storpio e le contusioni descritte dai testimoni precedenti sul corpo di Mayella dovevano essere state effettuate da un uomo con piena capacità fisica (segni tutti intorno al collo. Come faceva Robinson, visto che aveva a disposizione una mano sola?)
19.
– Tom Robinson viene chiamato a testimoniare e spiega i fatti avvenuti completamente diversi da quelli descritti da Mayella e da suo padre, anche se combaciano perfettamente con la logica. Tom viene interrogato bruscamente dall’accusa e Dill ne risente: Scout lo porta fuori dal tribunale per calmarlo.
20.
– Un uomo di Maycomb che ha una brutta fama (alcolizzato, innamorato di una nera) rivela ai due bambini il suo segreto e dice a Scout che suo padre è un uomo speciale di cui deve esserne fiera. Dill e Scout rientrano in tribunale ma il processo è quasi finito, Atticus conclude con un discorso bellissimo e veritiero, che smentisce tutti i pregiudizi di allora sui neri facendo credere ai bambini, illusi ma amanti della verità e della giustizia, che il padre abbia vinto.
Rispondi alle domande
CAPITOLO 17:
Descrivi i tratti principali delle seguenti persone presenti al processo di Tom:
– il signor Gilmer
– il signor Tate
– il signor Ewell
– il giudice Taylor
– Il signor Gilmer: è l’avvocato di accusa contro Tom Robinson e di difesa della signorina Ewell.
Calvo, dalla faccia glabra, poteva avere indifferentemente quaranta o sessant’anni. Benché fosse di spalle sapevamo che aveva un occhio leggermente strabico e che sapeva approfittarne: pareva sempre che ti fissasse e invece guardava da tutt’altra parte. Era temutissimo dalle giurie e dai testimoni: i giurati, credendosi osservati attentamente, seguivano con diligenza le sue parole e altrettanto facevano i testimoni impauriti tutti dai suoi sguardi.”
– Il signor Tate: è lo sceriffo di Maycomb che è stato chiamato a testimoniare perché il signor Ewell si è rivolto a lui dopo l’aggressione di sua figlia.
Tate era in abito da occasione, portava un completo che lo faceva sembrare un uomo come tutti gli altri: gli stivali, la giacca da barcaiolo e la cartucciera erano spariti. Da quel momento non mi terrorizzò più.”
– Il signor Ewell: è il padre della ragazza violentata e una persona che non ha una buona reputazione a Maycomb a causa dei suoi modi irrispettosi e sciocchi.
Al rimbombo della voce del cancelliere un ometto che pareva un gallo si alzò e trotterellò fino al banco dei testimoni, il collo tutto rosso a sentirsi chiamare. Quando fece il giro per andare a prestare giuramento vedemmo anche che la sua faccia era scarlatta, e che in fondo la somiglianza al generale Lee si limitava al nome. Un ciuffo di capelli lisci come se fossero stati lavati di fresco gli stava dritto sulla fronte; aveva il naso sottile e lucido, ed era quasi senza mento, perché quel poco che aveva era tutto intorno alla gola grinzita.”
– Il giudice Taylor: è il giudice che dovrà valutare la colpevolezza di Tom.
Il giudice Taylor, sul suo seggio, assomigliava a un vecchio pescecane sonnacchioso, era un giurista preparato, benché sembrasse prendersela comoda, in realtà teneva nel suo pugno di fesso le redini di tutto il processo.”
CAPITOLO 18:
Dopo tutto non è che un negro”, spiega chi pronuncia queste parole e cosa vuol dire. Tu cosa ne pensi?
Scout porta Dill fuori dal tribunale perché non si sente molto bene e quando sono all’ombra di una quercia lui le rivela il perché delle sue lacrime che ha versato in tribunale: non voleva che Tom venisse trattato peggio delle persone bianche.
E’ qui che Scout, cercando di consolarlo, dice che in fondo Tom è solo un negro volendo intendere che, proprio perché è un nero, sarebbe dovuto essere trattato così dal signor Gilmer che si prendeva gioco di lui pensando che un nero non sentisse dolore, quasi fosse una macchina.
La risposta di Dill ha interpretato il mio pensiero: Non me ne importa un fico secco. Non è giusto, ti dico, non è giusto trattarli così. Nessuno ha il diritto di parlare ad una persona in quella maniera è una cosa che mi fa stare veramente male!”
Anche io, come Dill, penso che non sia giusto trattare le persone di colore diversamente dalle altre giudicandoli solamente come delle macchine che coltivano i campi per darti soldi solo perché hanno aspetti fisici diversi. Se ci basiamo su questo criterio ci dovremmo considerare tutti degli oggetti perché siamo tutti diversi, anche tra bianchi e, riprendendo il discorso il finale di Atticus, dovremmo trattare come oggetti e macchine ogni persona che ha pensieri, caratteristiche fisiche, religioni (genocidio degli ebrei) e così via diversi dalle nostre.