Quest’ode, a differenza delle altre opere manzoniane, venne scritta di getto a luglio quando venne diffusa la notizia della morte di Napoleone a Sant’Elena.
E’ un’ode civile, Manzoni non si pronuncia mai su Napoleone, a differenza di tanti altri.
Napoleone, fu un grande stratega, con un forte carisma, che caratterizzò un’epoca. Egli ideò un nuovo tipo di stato, lo stato laico, in cui il capo non è più concepito come oggetto di culto.
Le prime due strofe si rivolgono al morto, le altre due a ciò che pensa Manzoni e poi ad una serie di flash back con un ritmo veloce, mentre dalla decima strofa inizia un ritmo lento che vede Napoleone sull’isola ozioso, proprio lui che era stato così attivo. Al termine Manzoni parla della morta, come da lui concepita: un sollievo, un atto misericordioso di Dio , con la speranza che si sia convertito