Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019dalla Storia greca
di Carlo Zacco
Origine. Oltre alla diffusione dei tiranni, i contrasti sociali di cui si è detto diedero luogo anche al fenomeno della colonizzazione. Per sfuggire alla povertà, molti contadini preferivano partire alla ricerca di terre coltivabili fuori dalla Grecia: tra l’VIII e il VI secolo migliaia di cittadini greci emigrarono, e fondarono nuove pòleis su tutte le coste del Mediterraneo e del Mar Nero. Si spinsero perfino sulle coste della Francia (Marsiglia), e dell’Africa (Cirene, in Libia). Le colonie più importanti nacquero però in Sicilia e in Italia meridionale, che infatti fu chiamata Magna Graecia.
Modalità. I coloni approdavano nelle coste di un nuovo paese che ritenevano idoneo, vi fondavano una nuova città e da lì iniziavano ad espandersi verso l’entroterra, entrando spesso in conflitto con le popolazioni indigene.
– Chi erano i coloni? Potevano appartenere a varie categorie:
1) politici sconfitti;
2) esponenti dell’aristocrazia in cerca di facili guadagni;
3) contadini che avevano perso la terra;
4) avventurieri in cerca di fortuna.
L’apoikìa. Non si trattava però di ondate migratorie disordinate messe in atto da gruppi di poveri spinti dalla fame e dalla disperazione: piuttosto era un ordinato trasferimento di forme politiche e culturali, accuratamente programmato dalle autorità locali della madre-patria. I greci avevano un nome per questo fenomeno: apoikìa, letteralmente «trasferimento di casa».
Rapporto colonie-madre patria. La città di partenza era detta metròpolis, letteralmente «città madre»:
1) questa metteva a disposizione navi, risorse economiche, supporto militare a sostegno dei coloni. Prima della partenza veniva consultato l’oracolo di Delfi, e veniva nominato un capo-spedizione;
2) la nuova colonia era una specie di «succursale» della metròpolis, e con essa manteneva strettissimi legami.
Differenze. Ma tra madre patria e colonie vi erano delle differenze:
1) le colonie erano più libere e meno sottoposte alle tradizioni, alle leggi, all’autorità delle famiglie tradizionali;
2) cera più possibilità di espandersi e possibilità di guadagno;
3) cera, in pratica, più libertà.
Non è un caso che proprio nelle colonie nasce la filosofia: manifestazione di libero pensiero.
Colonie più importanti
Italia meridionale. L’Italia meridionale e la Sicilia furono l’obiettivo privilegiato dei coloni, in quanto più vicine geograficamente. La più antica colonia fu Ischia, e ad essa seguirono Cuma (NA), Napoli, Paestum (SA). L’espansione a Nord fu bloccata dagli Etruschi, e quindi i greci restarono a sud: Taranto, Sibari (CS), Crotone, Reggio.
Sicilia. Ma la terra più importante per la nuova espansione fu la Sicilia, dove i greci dovettero lottare con le popolazioni locali dei Siculi e dei Sicani, e soprattutto dei Cartaginesi:
1) Siracusa. Colonia siciliana più importante. Qui i greci hanno scacciato i Sicani, che erano stanziati nell’isoletta di Ortigia, e da lì si sono poi diffusi nell’entroterra, fino ai piedi dell’Etna. Questo territorio era in grado di produrre grandi quantità di grano che veniva anche commercializzato.
2) Agrigento. Altra importante colonia greca. Qui prese potere il primo tiranno, Falaride. Era città ricchissima e molto potente militarmente.
Altre colonie sono Messina, Catania, Taormina, Gela.
La nuova società
Il «ceto medio». Grazie alle colonie si venne a formare un nuovo ceto sociale, una sorta di «ceto medio» fatto di artigiani che producevano manufatti di lusso, marinai e armatori, mercanti. Questi non erano visti di buon occhio dalla vecchia aristocrazia, che li considerava degli arricchiti (parvenue), privi dei valori tradizionali.
Audio Lezioni di Storia Greca del prof. Gaudio
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