Il compagno di Cesare Pavese – relazione di Federico Galli
27 Gennaio 2019Critica letteraria
27 Gennaio 2019Il compagno” scritto da Pavese, tra il 4 ottobre ed il 22 dicembre 1946, parallelamente ai Dialoghi di Leucò”, venne pubblicato nel 1947, dalla casa editrice Einaudi, nella collana: i Coralli”.
Relazione di narrativa di Tomasoni Eros 4°F
Breve vita dell’autore: Cesare Pavese nasce a S. Stefano Belbo 1908 e muore a Torino nel 1950. Dopo aver studiato a Torino si formò alla scuola morale e civile d’Augusto Monti, laureandosi in lettere ed insegnando successivamente nelle scuole private e private. Collaborò alla rivista La cultura, che nel 1935 fu soppressa per il suo contenuto antifascista. Lo stesso Pavese fu condannato a tre anni di confino. Chiamato alle armi, venne subito dimesso ed incaricato nel 1943 a costruire la sede romana della casa editrice Einaudi. Iscrittosi al Partito comunista italiano, soffrì le sue contraddizioni politiche, aggravatesi con una sfortunata vicenda amorosa, suicidandosi il 27 agosto del 1950 in una camera d’albergo torinese.
Opere: La bell’estate, Paesi tuoi, La spiaggia, Fiera d’agosto, Il compagno, La casa in collina, Il diavolo sulle colline
Trama del romanzo: E’ la storia di un giovane torinese, Pablo, che passa il suo tempo tra un’osteria e l’altra, suonando la chitarra. Da qui nascono gli incontri che egli fa con donne e uomini; ma la vicenda prende ben presto la sua strada, che si snoda attorno al rapporto con Linda, la ragazza di Amelio, il quale durante un viaggio in motocicletta ha un incidente e resta paralizzato (come nel racconto Fedeltà, scritto nel ’38). La figura di Amelio compare in primo piano all’inizio, poi sembra lasciata ad un destino ormai privo di senso. Ma ecco che Amelio diventa il punto di riferimento di tutta la storia: egli svolgeva un’attività politica ben precisa, cui Pablo non pensava e dalla quale poi Linda, che gli si è fatta amica, vorrebbe tenerlo distante. L’ambiente è quello popolare e proletario delle borgate torinesi. Ad un certo punto, infatti, s’inserisce nella vicenda un amico di Linda, Lubrani, impresario teatrale, che fa conoscere a Pablo qualche attore e gli fa scoprire la vita notturna del dopo teatro. Pablo continua a tirare avanti la propria vita senza uno scopo preciso, pur tentando di uscirne: fa il camionista, cerca in qualche modo di trovare quel senso, soprattutto per poter vivere con Linda. Nella seconda parte, Pavese sposta la vicenda a Roma, dove Pablo si trasferisce dopo la rottura con Linda. Si fa nuovi amici, ha una nuova donna che ha ereditato dal marito, morto, un negozio da ciclista. Ma soprattutto Pablo si accosta alla politica. Il romanzo cambia subito tono: dalla descrizione dell’ambiente torinese, si passa alla cospirazione politica nella periferia romana. Però per Pavese l’ambiente torinese era più importante dell’ambiente della capitale dove ha inserito la tematica principale del libro in modo che la prima parte è più importante della seconda parte romana. Al capoluogo piemontese era chiaramente più legato e, per lui, sentiva un interesse ben preciso, mentre per Roma, l’esposizione dei fatti è solo molto descrittiva.
Personaggi:
-Pablo: protagonista del romanzo. Chiamato così perché suona la chitarra, è un giovanotto piccolo-borghese di Torino, città in cui è nato. Pavese non descrive né l’aspetto fisico, né altri particolari riguardanti la sua personalità, ma lascia all’immaginazione del lettore la costruzione mentale di questo personaggio.
Sappiamo, però, che ha sentimenti di amore e di dedizione nei confronti di Linda, che è animato da un grande senso dell’amicizia e della giustizia che partecipa alla sofferenza del popolo oppresso dal regime fascista. Quando prende coscienza, abbandona anche il suo passato senza lavoro, assume delle responsabilità precise (lascia Torino e Linda) si pone delle domande, e cerca nei libri una risposta, partecipa attivamente alle lotte politiche, finendo anche in carcere.
-Amelio: amico costretto in un letto perché paralizzato, sembra vivere un’esistenza senza senso, disordinata, nessuno penserebbe che svolge un’intensa attività politica. Pavese, con poche parole riesce a descriverci questo personaggio triste e consumato dall’immobilità.
-Linda: ragazza di Amelio, sempre profumata, riesce facilmente a farsi amare, sia da Lubrani, ma soprattutto da Pablo. Con baci e balli abbaglia il protagonista.
–Lubrani: impresario teatrale, viene descritto come un omaccio di sangue, con baffi e paltò”, molto affascinante con le donne, anzi oggi lo definiremmo un GIGOLO` ” ma con poche qualità, anche lui è un nottambulo e trascorre molto tempo nelle osterie.
-Gino Scarpa: militare politico, antifascista che rientrava dalla Spagna. Era magro e bruciato dal sole con occhi vivaci. Viene subito presentato come un uomo di spessore e di carattere deciso, sicuro. Affascina e stupisce Pablo con i suoi resoconti spagnoli ma soprattutto con la rivelazione della sua conoscenza su Amelio.
-Gina: compagna di Pablo durante la sua permanenza a Roma. Personaggio decisamente positivo. Si adoperava per rendere contento Pablo e lo amava sinceramente, gli presenta la vita in mondo concreto e sincero, infatti lei rimasta vedova ha molto sofferto, lavora in un negozio e milita politicamente, accogliendo i compagni” nella sua casa e nascondendoli.
Tempo : La vicenda si svolge nell’arco di alcuni anni, gli ultimi anni nel periodo post fascista. Le vicende vengono raccontate dal protagonista mentre si svolgono, prevalgono i tempi lenti e le riflessioni, rari i flashback ed assenti le anticipazioni.
Spazio: la vicenda si svolge prevalentemente in luoghi chiusi, ed è quasi assente la descrizione di questi luoghi ad eccezione di alcuni flash sulla natura. Lo spazio fa da sfondo alle vicende del protagonista, tuttavia la diversità tra le città di Torino e Roma sottolinea e rimarca il cambiamento psicologico e la presa di coscienza politica.
Stile: il linguaggio semplice e chiaro, scarno, permette una lettura scorrevole, non ci sono elementi dialettali , né espressioni particolari, nessun personaggio si esprime diversamente dagli altri. Le strutture sintattiche sono costruite e calcolate anche negli aspetti minimi. Alcuni paragoni sono molto esplicativi: più bevevo più pensavo a tante cose avevo il sangue come l’acqua in una stufa”.
Narratore: è il protagonista, parla in prima persona e riporta i fatti secondo il suo punto di vista, mentre gli avvenimenti sono quelli della vita che vive nel momento in cui si racconta.
Tecniche di presentazione: prevale il discorso diretto, rari i monologhi interiori, il narratore è il protagonista delle vicende e parla in prima persona in tutto il romanzo.
Tematiche:
- Esistenza improntata sulla superficialità, senza valori e responsabilità;
- L’amore inquieto e sofferto per una donna che senza spiegazioni lo lascia e si mette con un uomo più maturo;
- La conoscenza della storia romana per capire l’attuale vita attraverso le parole di una donna rozza ma molto realista ed umana;
- L’importanza dello studio, la lettura con un metodo del giornale;
- La stampa come mezzo di divulgazione d’idee, potere enorme non solo per minacciare e convincere”, mezzo per ribaltare e contrastare i potenti;
- La realtà del carcere con le sue paure e con la gran solitudine interiore, l’angoscia per i compagni;
- L’acquisizione di coscienza politica e di una responsabilità civile.
Critica personale dell’opera: il compagno fu pubblicato nel giugno 1947, inaugurando la collana I coralli” d’Einaudi. Per la schedina” della seconda edizione Pavese scrisse questo testo di presentazione: Il presente libro è la storia di un’educazione e di una scoperta. Come i giovani delle classi borghesi colte maturassero alla vita e alla storia negli ultimi anni del fascismo, c’è stato raccontato da molti. Resta a tutti oggi da indagare come ci siano arrivati gli altri (i proletari e gli incolti). L’autore non s’illude di esserci riuscito, ma ha provato. Ha immaginato in questo libro un giovanotto piccolo-borghese scioperato e incolto (qualcosa di peggio che un proletario) e l’ha messo di fronte a certe realtà. La vicenda non è esemplare tutt’altro. Questo giovanotto ha le sue idee, i suoi privilegi, le sue libertà, suona persino la chitarra. Le sue avventure non dimostrano nulla. L’autore lo sa. Sono le avventure di Pablo. L’autore crede che un racconto non possa mai dare altro che le avventure di Pablo. Il mondo è pieno di Pabli, tutti diversi e tutti intenti a scoprire le cose. Che ciascun narratore ci dia conto di qualcuno d loro; quelli bravi ce n’allineino magari parecchi, in tanti bei racconti diversi. Penseranno poi i posteri a scegliere e decorare i più duraturi, e magari a trovare in uno solo di loro il campione del secolo”.