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27 Gennaio 2019PENA DI MORTE
27 Gennaio 2019
tema svolto
La nostra era moderna, altamente tecnologizzata, è stata giustamente definita lera delle macchine. Con la rivoluzione industriale, l’uomo ha rivoluzionato anche il proprio rapporto con il lavoro e la tecnica. Se prima infatti era l’uomo l’artefice della propria attività e di ogni sua realizzazione, sempre di più è stata sfruttata ed usata la macchina, come intermediario efficace fra l’uomo e la sua produzione.
La macchina infatti ha soppiantato l’uomo in molte attività, creando anche problemi sociali non di poca importanza, come quello della disoccupazione. La tecnologia sempre più all’avanguardia soprattutto in paesi come il Giappone, la Germania, gli Stati Uniti, crea oggi macchine perfette, capaci persino di «pensare».
Si tratta dei computer, dei cervelli elettronici, in grado di immagazzinare miliardi di dati e di riprodurli a comando, in qualunque momento.
Questa del computer è forse la terza grande rivoluzione tecnologica della recente storia moderna, dopo la macchina a vapore e il motore a scoppio. Credo infatti che l’impiego dei computer diventerà sempre più un fatto generalizzato e che il loro uso potrà cambiare notevolmente il sistema di vita dell’uomo del futuro.
Già oggi respiriamo l’aria di una società robotizzata o computerizzata. Le piccole e grandi «banche di dati» sono ormai entrate non solo nei più importanti complessi industriali, ma persino negli uffici, nei negozi, nella pratica quotidiana. Essi sono in grado di svolgere, con precisione e velocità superiori a quelle umane, una eccezionale mole di lavoro. Se oggi queste apparecchiature hanno ancora un costo elevato, non passerà molto tempo che diventeranno accessibili alla stragrande maggioranza della gente.
La civiltà del futuro è quindi, sicuramente, una civiltà ad alta tecnologia computerizzata, dove questa macchina potrà essere messa al servizio del progresso dell’umanità con estremo profitto. Il futuro del computer è il futuro di tutti noi, perché il suo impiego potrà essere utilizzato su scala sempre più vasta, con effetti che forse, oggi, sono ancora inimmaginabili. Nel campo della medicina, per esempio, il computer potrebbe fare miracoli e potrebbe permettere ad ogni medico di conoscere in pochissimo tempo tutte le caratteristiche dei vari farmaci in commercio per un determinato tipo di disturbo, le più recenti tecniche di intervento o di cura.
Il computer potrà permettere a tutti una vita più facile e una risposta più sicura a tutti i più importanti interrogativi. In ogni caso, la macchina non potrà mai fare a meno dell’uomo. Per fortuna infatti è in grado di «pensare» ma non di ragionare, di creare o di inventare. Egli può trarre il miglior risultato possibile dalle informazioni che gli sono state fornite, ma non può cambiarle, crearne di nuove, manipolarle.
Chiara Colavitto