De vulgari eloquentia di Dante
13 Dicembre 2015Le Epistole di Dante
13 Dicembre 2015Composto tra il 1304 e il 1307 è la prima opera dottrinaria di Dante. Nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere un’enciclopedia in cui fosse raccolto tutto ciò che era necessario sapere.
Il progetto era quello di scrivere 15 trattati dedicati all’esposizione di dottrine.
LA STRUTTURA
Dante ha scritto solo i primi 4 trattati, perché poi fu assorbito dalla stesura della Commedia.
Il primo libro è introduttivo, gli altri 3 si aprono con una canzone (un tipo di componimento in versi), poi segue la prosa che commenta la canzone, spiegandone i significati nascosti
IL FINE DELL’OPERA
Nel primo libro, Dante spiegando il titolo espone i fini dell’opera.
Egli si propone di allestire un convivio (banchetto) della conoscenza per tutti coloro che, non conoscendo il latino, non hanno potuto impadronirsene.
Dante prepara il banchetto = trasferisce in volgare le conoscenze essenziali che erano solo in latino.
Il titolo deriva da una metafora:
Le canzoni sono le vivande.
Il commento in prosa costituisce il pane
SIGNIFICATO DELL’OPERA
È un’opera di diffusione del sapere rivolta a coloro che non conoscono il latino.
A quell’epoca solo i nobili e gli uomini di chiesa conoscevano il latino
Dante ritiene che esistano persone nobili di cuore anche se non di stirpe che meritano di possedere la conoscenza