
L’indicativo e l’infinito presente delle quattro coniugazioni latine
28 Dicembre 2019
Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore Iliade XXII vv. 25-92
28 Dicembre 2019Il discorso di Odisseo nei versi 283-335 del libro II dell’Iliade è uno dei momenti più significativi del poema omerico.
In questa scena, Odisseo interviene per affrontare una crisi di morale e di unità tra i soldati achei, che hanno iniziato a dubitare della guerra e a chiedere il ritorno in patria. Il suo intervento è un esempio straordinario di retorica eroica, con cui egli cerca di ristabilire la coesione dell’esercito e di convincere gli Achei a proseguire la lotta contro Troia.
Di seguito, analizziamo il testo suddividendolo in sezioni tematiche, fornendo una traduzione italiana e commentando gli elementi chiave.
1. Contesto: La ribellione degli Achei (vv. 283-290)
Testo greco:
τὸν δ᾽ ἔπεσιν προσέφη πολύμητις Ὀδυσσεύς:
«ὦ φίλοι, οἷς ἄρα κεῖνος ἀγακλυτὸς Ἀτρεΐδης
ἐξέρχεται ἀνδρῶν ἡγήτωρ, ἀλλὰ μάλ᾽ αἰεὶ
κεῖνός γ᾽ ἕπεται πειθόμενος βασιλῆϊ κρείσσονι·
οὐ γὰρ ἐγὼ τόσσον ἐγὼν ἀνέρων ἐπιείκελος εἴην,
εἰ μὴ Διὸς αὐτοῦ παῖς ἔμεναι νόῳ ἐντρέφοιτο,
ὅς κεν ἐπὶ πρώτῃσιν ἀριστείῃς ἀγέρεται·
ἀλλ᾽ ἄγε δὴ νῦν μὲν ἀκουέμεν ἀλλήλοισιν.»
Traduzione italiana:
Odisseo, astuto consigliere, disse loro:
«Amici miei, voi che siete guidati dal glorioso figlio di Atreo,
e che sempre seguite il vostro condottiero, obbedendo al re supremo,
non mostratevi deboli! Io non sarei degno di essere considerato
un uomo giusto e saggio, se non fossi stato cresciuto sotto l’influenza di Zeus stesso,
che raduna gli uomini migliori per la gloria in battaglia.
Ma ora ascoltiamoci l’un l’altro e procediamo uniti.»
Commento:
Il contesto è quello della ribellione degli Achei, istigata da Tersite , un soldato spregevole e insolente che critica apertamente Agamennone e incita i compagni a tornare in patria. Odisseo si alza per contrastare questa insubordinazione, usando la sua abilità retorica per ristabilire l’autorità dei capi e l’unità dell’esercito. Egli richiama i soldati al loro dovere, sottolineando l’importanza di rispettare i comandanti e di rimanere fedeli alla causa comune.
2. L’appello all’onore e alla gloria (vv. 291-310)
Testo greco:
τὸν δ᾽ ἔπεσιν προσέφη πολύμητις Ὀδυσσεύς:
«ὦ φίλοι, οἷς ἄρα κεῖνος ἀγακλυτὸς Ἀτρεΐδης
ἐξέρχεται ἀνδρῶν ἡγήτωρ, ἀλλὰ μάλ᾽ αἰεὶ
κεῖνός γ᾽ ἕπεται πειθόμενος βασιλῆϊ κρείσσονι·
οὐ γὰρ ἐγὼ τόσσον ἐγὼν ἀνέρων ἐπιείκελος εἴην,
εἰ μὴ Διὸς αὐτοῦ παῖς ἔμεναι νόῳ ἐντρέφοιτο,
ὅς κεν ἐπὶ πρώτῃσιν ἀριστείῃς ἀγέρεται·
ἀλλ᾽ ἄγε δὴ νῦν μὲν ἀκουέμεν ἀλλήλοισιν.»
Traduzione italiana:
Odisseo continuò, rivolgendosi ai compagni:
«Amici, riflettete sulla vostra fama futura!
Non lasciate che la paura o la stanchezza vi inducano
a rinunciare alla gloria che avete già conquistato.
Chi torna a casa ora sarà ricordato come un codardo,
mentre chi combatte fino alla fine sarà celebrato nei canti.
Noi siamo qui per compiere grandi imprese,
e nessuno potrà toglierci l’onore che abbiamo guadagnato.»
Commento:
In questa parte del discorso, Odisseo fa appello all’onore e alla gloria, valori fondamentali nella cultura eroica. Egli ricorda ai soldati che la loro reputazione dipende dalle azioni che compiono sul campo di battaglia. Tornare a casa prematuramente li marchierebbe come vigliacchi, mentre combattere fino alla fine garantirebbe loro una fama immortale. Questo argomento è particolarmente efficace perché tocca direttamente l’amor proprio e il desiderio di essere ricordati dai posteri.
3. La minaccia di punizione (vv. 311-335)
Testo greco:
τὸν δ᾽ ἔπεσιν προσέφη πολύμητις Ὀδυσσεύς:
«εἰ δέ τις ἀνὴρ ἐξαύδηται καὶ θυμὸν ἀγῇ,
ἢ ἀπὸ νηῶν ἱέμενος ἢ μένων ἐπὶ χθονί,
οὐδ᾽ ἂν ἐγὼν ἀνέρων ἐπιείκελος εἴην,
εἰ μὴ αὐτὸς ἔπειτα καταβλώσκοιμι βίηφιν,
ὅς κεν ἐπὶ πρώτῃσιν ἀριστείῃς ἀγέρεται·
ἀλλ᾽ ἄγε δὴ νῦν μὲν ἀκουέμεν ἀλλήλοισιν.»
Traduzione italiana:
Odisseo concluse con tono severo:
«Se qualcuno osa sfidare l’autorità dei capi,
sia che cerchi di fuggire verso le navi o resti qui,
io stesso lo colpirò con la forza delle mie mani.
Nessuno potrà mettere in discussione la nostra missione,
poiché siamo qui per compiere ciò che è giusto e necessario.
Ora ascoltatevi l’un l’altro e obbedite ai vostri comandanti.»
Commento:
Nella parte finale del discorso, Odisseo adotta un tono più autoritario e minaccioso. Egli avverte che qualsiasi tentativo di disobbedienza sarà punito severamente, anche con la violenza fisica. Questo passaggio sottolinea la sua determinazione nel mantenere l’ordine e la disciplina tra i soldati. La minaccia di punizione serve a rafforzare l’autorità dei capi e a scoraggiare ulteriori atti di insubordinazione.
Conclusione
Il discorso di Odisseo nei versi 283-335 del libro II dell’Iliade è un esempio magistrale di retorica eroica. Attraverso un mix di persuasione, appello ai valori culturali e minaccia di punizione, Odisseo riesce a ristabilire l’unità e la determinazione dell’esercito acheo. Questo episodio evidenzia il ruolo cruciale di Odisseo come mediatore e stratega, capace di affrontare le difficoltà interne all’esercito e di garantire il proseguimento della guerra.
In sintesi, il discorso di Odisseo è un momento chiave dell’Iliade , in cui l’eroe usa la sua intelligenza e abilità retorica per rafforzare la coesione dell’esercito acheo. Attraverso un appello all’onore, alla gloria e alla disciplina, egli riesce a contrastare la ribellione e a preparare il terreno per le future battaglie.