
🌲 Il bosco d’autunno
9 Aprile 2025
Serietà, merito e regole… ma quali?
9 Aprile 2025Il fascismo è una filosofia politica ultranazionalista e autoritaria, che combina elementi di nazionalismo, militarismo, autosufficienza economica e totalitarismo; si oppone al comunismo, al socialismo, al pluralismo, ai diritti individuali, all’uguaglianza e al governo democratico.
Il Fascismo in Italia: Origini, Sviluppo e Conseguenze
Origini del Fascismo
Il fascismo prese piede in Italia all’inizio degli anni Venti, a seguito delle profonde disillusioni generate dalla Prima Guerra Mondiale. In particolare, le classi medio-borghesi, che avevano visto nella guerra una rampa di lancio per la loro ascesa economica e sociale, si ritrovarono profondamente deluse. La guerra, infatti, finì per favorire soprattutto i grandi industriali, lasciando ai margini le piccole e medie imprese. Questo senso di frustrazione divenne terreno fertile per il Partito Nazionale Fascista, che si presentò come una forza in grado di dare voce alle proteste e alle paure di queste classi sociali.
Tuttavia, il programma del partito fascista non era chiaro né coerente: era un miscuglio di idee che attingeva da diversi schieramenti politici, senza una vera e propria identità definita. Ciò che caratterizzava il movimento erano soprattutto i metodi violenti e liberticidi degli “squadroni fascisti”, che soffocavano ogni forma di rivendicazione sindacale e attuavano operazioni punitive contro i rappresentanti comunisti e socialisti. Questo approccio repressivo fu particolarmente evidente negli anni successivi al biennio rosso (1919-1920), quando le spinte rivoluzionarie sembravano minacciare l’ordine costituito. I partiti conservatori, inizialmente, videro negli squadroni fascisti uno strumento utile per contrastare il movimento operaio e proteggere i propri interessi.
L’Ascesa al Potere
La prima apparizione ufficiale del Partito Nazionale Fascista si ebbe a Milano nel 1921, ma il risultato alle elezioni fu irrisorio. Tuttavia, nei due anni successivi, il partito riuscì a raccogliere sempre più consensi, grazie alla sua retorica nazionalista e alla violenza intimidatoria. Nel 1922, con la famosa “Marcia su Roma” , Mussolini ottenne il sostegno del re Vittorio Emanuele III e si impossessò del potere attraverso un colpo di stato. Da quel momento, il fascismo si trasformò rapidamente in un regime autoritario e liberticida.
Il Consolidamento del Regime
Una volta al potere, il fascismo iniziò a smantellare progressivamente le istituzioni democratiche. Attraverso le cosiddette “leggi fascistissime” e vari decreti-legge, il Parlamento venne privato della sua funzione legislativa, mentre sempre più poteri vennero concentrati nelle mani del duce . La politica economica del governo favorì principalmente i grandi proprietari terrieri e gli industriali, deludendo nuovamente le aspettative delle classi medio-borghesi.
Nel 1923, il filosofo Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione, introdusse una riforma scolastica che istituì l’esame di Stato e privilegiò i licei classici come scuole d’élite. Nel frattempo, le elezioni del 1924 si svolsero in un clima di violenza e intimidazione. Nonostante i fascisti avessero ottenuto il 65% dei voti, i brogli elettorali furono evidenti. Giacomo Matteotti, deputato socialista, denunciò pubblicamente queste irregolarità, ma poco dopo fu rapito e assassinato. L’omicidio provocò un’ondata di sdegno, ma Mussolini reagì assumendosi la responsabilità dell’accaduto, sciogliendo tutti i partiti politici tranne quello fascista e trasformando l’Italia in uno Stato totalitario.
Un Totalitarismo Imperfetto
Sebbene il fascismo si proponesse come un regime totalitario, in realtà non riuscì mai a raggiungere un controllo assoluto sulla società italiana. La presenza del re e del Vaticano limitava il potere di Mussolini. Un esempio significativo è il Concordato del 1929, con cui il regime stabilì un’alleanza con la Chiesa cattolica.
La Fascistizzazione della Società
Negli anni successivi, il fascismo intensificò i suoi sforzi per plasmare la società italiana secondo i propri ideali. I bambini e i giovani venivano indirizzati verso organizzazioni paramilitari come i Balilla o i Figli della Lupa , mentre la stampa subiva una rigida censura. Ogni forma di dissidenza veniva duramente repressa.
Le Relazioni Internazionali
Sul piano internazionale, l’Italia fascista inizialmente si allineò alle potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, l’invasione dell’Etiopia nel 1935 e le successive sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni spinsero Mussolini verso l’alleanza con la Germania nazista. Nel 1936-1937, l’Italia aderì al Patto Anti-Comintern, insieme al Giappone, e nel 1938 le leggi razziali promulgate da Hitler vennero estese anche agli ebrei italiani.
Verso la Catastrofe
L’Italia si trovò così intrappolata in un regime dispotico e antidemocratico, che la condusse inevitabilmente verso la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Il fascismo, nato come risposta alle disillusioni del dopoguerra, si trasformò in una macchina di oppressione e guerra, lasciando un’eredità di distruzione e sofferenza.
Riassumendo : Il fascismo italiano 🇮🇹 fu un regime autoritario che sfruttò le frustrazioni post-belliche per consolidare il proprio potere, reprimendo le libertà democratiche e plasmando la società a sua immagine. Un invito a riflettere sulle conseguenze devastanti dei regimi totalitari e sull’importanza della democrazia e dei diritti umani! 🌍❤️✨
dalla tesina multidisciplinare esame di stato 2005 di Federico Sorrenti: La psicoanalisi in rapporto alla cultura del novecento