In principio era Dylan
28 Dicembre 2019Purgatorio XXI vv. 130-136 e XXIV vv. 1-51
28 Dicembre 2019“Il gelsomino notturno” è una delle poesie più celebri di Giovanni Pascoli, pubblicata nella raccolta Canti di Castelvecchio nel 1903.
La poesia è caratterizzata dal tipico stile pascoliano, che mescola un linguaggio semplice e quotidiano a simboli profondi e allusivi, spesso legati alla natura e alla sfera intima della vita umana.
Testo della poesia
“Il gelsomino notturno”
E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da’ calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’alba: è l’alba? Non lo so.
Si dorme, si sogna, si muore:
un poco, ci si sveglia forse.
Chi sa cosa accade laggiù,
nell’ombra, nella notte, nel bosco.
E’ l’ora che penso ai miei cari.
Le farfalle crepuscolari
vibrano come misteriosi segni
che congiungono il presente al passato.
Analisi e Temi
1. Atmosfera notturna e natura La poesia si apre con l’immagine di fiori che si aprono di notte, un elemento tipico della poetica pascoliana in cui la natura diventa simbolo di stati d’animo profondi e riflessioni esistenziali. Il gelsomino notturno, che fiorisce solo di notte, rappresenta un mondo segreto e misterioso, legato alla dimensione del silenzio e dell’intimità.
Le farfalle crepuscolari sono un’immagine onirica, evocativa di un’energia che si manifesta in modo silenzioso e sottile, come il profumo dei fiori che si diffonde senza essere visto. In questo quadro, il lume che splende in una stanza lontana potrebbe richiamare la vita domestica, forse una festa di nozze, contrapposta alla solitudine e al silenzio della notte che il poeta vive.
2. Vita, amore e morte Il tema centrale della poesia è la riflessione sull’amore, sulla vita e sulla morte. Il gelsomino notturno diventa un simbolo della vita che fiorisce nell’ombra, come l’amore che si manifesta nell’intimità e nel segreto. Allo stesso tempo, la notte, con il suo silenzio e i suoi misteri, rappresenta la morte e l’ignoto.
Pascoli suggerisce che l’amore, come la vita stessa, si sviluppa nel silenzio, nel mistero della notte, ed è legato a un ciclo naturale che include anche la morte. L’immagine del fiore che si apre di notte diventa, quindi, un simbolo di una vita che sboccia in segreto, parallela alla vita visibile, quotidiana.
3. Simbolismo della notte e del matrimonio È stato spesso suggerito che il lume nella sala e l’ora notturna alludano a un matrimonio che si celebra o è appena stato consumato. Il riferimento ai cari e al pensiero del poeta verso di loro, in un contesto intimo e quasi sospeso, può suggerire che il poeta stia riflettendo su un momento di passaggio nella vita, un rito di passaggio che segna l’inizio di una nuova fase, non solo della vita amorosa, ma dell’esistenza stessa.
La notte in Pascoli non è solo oscurità o fine, ma è anche un momento di rigenerazione e di rivelazione. Così, l’amore e la vita nascono nel segreto della notte, ma al tempo stesso la notte è anche il momento in cui ci si interroga sui misteri dell’esistenza e sulla vicinanza della morte.
4. Il mistero dell’esistenza Il poeta si interroga sugli eventi che accadono “laggiù, nell’ombra, nella notte, nel bosco”, esprimendo un senso di mistero che avvolge la vita. L’uso delle domande e delle immagini incerte, come il “non lo so” in riferimento all’alba, suggerisce l’incapacità di comprendere pienamente il ciclo della vita, della morte e dell’amore.
Pascoli sembra voler suggerire che la vita stessa è un ciclo misterioso e inafferrabile, fatto di risvegli e sonni, di momenti di consapevolezza e di perdite. Il poeta non offre risposte definitive, ma lascia il lettore in un’atmosfera sospesa, dove la vita, l’amore e la morte si intrecciano senza una separazione netta.
Commento
“Il gelsomino notturno” è una poesia di straordinaria intimità e mistero, in cui Pascoli riesce a condensare le sue riflessioni sulla vita, l’amore e la morte in immagini delicate ma cariche di significato simbolico. La sua visione della natura è strettamente legata ai suoi sentimenti più profondi e alle sue riflessioni esistenziali: la fioritura notturna del gelsomino e il silenzioso volo delle farfalle crepuscolari non sono semplici descrizioni di un paesaggio naturale, ma metafore di stati d’animo e di esperienze universali.
L’atmosfera della notte, con il suo silenzio e le sue ombre, evoca il mistero della vita e della morte, ma anche la nascita e il rinnovamento. Il gelsomino, che fiorisce di notte, rappresenta la vitalità nascosta e il potere generativo dell’amore, un amore che, come la vita, è legato a un ciclo naturale di fioritura e decadimento.
Conclusione
“Il gelsomino notturno” è una delle espressioni più intense della poetica simbolista di Pascoli. In questo componimento, il poeta riesce a intrecciare la sua profonda riflessione sul mistero dell’esistenza con un linguaggio semplice e naturale, rendendo la poesia accessibile ma, allo stesso tempo, ricca di significati nascosti.