L’inserimento dell’anziano nella famiglia d’oggi
27 Gennaio 2019Luisa Zaccarelli
27 Gennaio 2019utilizzo creativo di strumenti musicali e oggetti sonori
Approfondimento disciplinare di musica di Maria Paola Viale
Laffascinante mondo dei suoni, da sempre, ha avuto un ruolo primario nella vita del bambino. Già nella culla egli percepisce i rumori ed i suoni del suo ambiente e sperimenta le possibilità della sua voce: sono i suoi primi tentativi di comunicare con il mondo circostante . Perciò, come inizia ad andare a scuola, il bambino ha già acquisito delle proprie esperienze sonore. Con la scuola Primaria, sarebbe opportuno non fornire un modello di programmazione rigido, uguale per ciascun educatore e ciascun bambino ma una progettazione” propria, cominciando ad individuare un percorso personalizzato e finalizzato. Infatti, l’educazione musicale ha lo scopo di iniziare il bambino alla musica, nonché di contribuire all’educazione integrale potenziando anche quelle che sono le attitudini musicali naturali. Le attività didattiche nella scuola primaria devono necessariamente partire dall’esplorazione e manipolazione” del suono perciò sarà necessario riportare il suono al centro dell’attenzione , sia il suono naturale” e ambientale sia la musica vera e propria.
Affinché l’approccio con la musica sia gratificante e stimolante è bene iniziare l’attività facendo familiarizzare” con i suoni attraverso l’utilizzo dello strumentario Orff .
Lo strumentario Orff, che prende il nome dal suo ideatore, Carl Orff (Monaco, 1895- 1982), possiede uno strumentario originale, composto da una serie di xilofoni, metallofoni, glockenspiele e da percussioni non intonate, che consente immediatezza d’uso e contatto fisico. Il bambino che viene a contatto con questi strumenti è incuriosito e ben presto si attiva per esplorarli autonomamente.
Accanto allo strumentario Orff esiste una ricchissima varietà di strumenti musicali, altrettanto attraenti, che appartengono a varie tradizioni etniche. Stimola la curiosità, anche, provare il suono delle calebasse, dei cestini sonori, delle cavigliere, della zanza o dei pali della pioggia.
Dopo che i bambini hanno sperimentato la varietà di suono con lo strumentario suddetto, saranno invitati alla realizzazione di un loro strumento musicale” attraverso l’utilizzo di materiali da riciclo”.
Nell’attività didattica musicale quotidiana, però, deve poter rientrare nello strumentario musicale di classe anche tutta una serie di oggetti diversi con precise caratteristiche sonore: oggetti naturali (foglie secche, semi, pigne, bastoncini, conchiglie, bottiglie d’acqua, pietre, sabbia, ghiaia, ecc.), oggetti di uso comune (setacci, barattoli, palline, giocattoli, stoffe, bottoni, carta, pasta, cucchiai, ecc.) ed oggetti inconsueti (catenelle, bulloni e rondelle di metallo, piastrelle in cotto, molle, ecc.).
Alcuni strumenti musicali potranno caratterizzare l’angolo sonoro: ogni bambino potrà decidere spontaneamente di utilizzarli. Altri strumenti verranno impiegati in precisi percorsi di attività sonoro-musicale, per mantenere le dimensioni della seduzione, del desiderio, dell’attrazione, del piacere e del gioco. All’interno dello spazio euristico un armadio potrà assumere il ruolo di Custode della Musica, e sorveglierà soltanto quegli oggetti che i bambini avranno precedentemente riconosciuto come produttori di bel suono”.
Un’altra attività importante, che permette una migliore familiarità con la musica ed i suoi strumenti, è il gioco dell’immaginazione nel quale si apprendono concetti difficili da verbalizzare. Proprio attraverso il gioco è possibile sperimentare” situazioni sonore di diverse difficoltà , creando ed inventando un suono nuovo”, contrapposto al silenzio, con tutte le caratteristiche e le sue variazioni”.
Un’altra attività, per esempio è quella dove i bambini stanno seduti, in cerchio, con il proprio strumento. L’insegnante propone una pulsazione regolare che, ad un segnale concordato da tutti, viene sottolineata da tutto il gruppo. Si possono costruire flussi sonori regolari intervallati da silenzi. Ogni bambino segue attentamente le consegne non verbali del direttore” e le interpreta con il proprio suono prodotto dal proprio strumento.
Sarà, tuttavia, cura dell’insegnante osservare, coordinare ed orientare le proposte del gruppo, lasciando ai bambini stessi la ricerca di nuove modalità di produzione del suono.