Il gelsomino notturno di Pascoli
28 Dicembre 2019Dante Paradiso XXXIII vv. 67-145
28 Dicembre 2019Quintiliano, nel suo trattato “Institutio Oratoria”, definisce il ruolo del maestro in termini molto elevati e profondamente etici e umani.
Egli paragona il maestro a un padre, attribuendogli non solo il compito di insegnare le competenze retoriche e letterarie, ma anche la responsabilità di formare il carattere e l’etica degli allievi.
Contestualizzazione dell’opera
L’“Institutio Oratoria” è un’opera monumentale scritta da Marco Fabio Quintiliano (circa 35-100 d.C.), un grande retore e insegnante di retorica dell’antica Roma. In questo trattato in dodici libri, Quintiliano espone il suo metodo di educazione per formare l’oratore perfetto, il quale deve essere non solo abile nell’arte del parlare, ma anche moralmente integro.
La sua idea dell’educazione non si limita alla semplice trasmissione di conoscenze tecniche: l’oratore ideale, per Quintiliano, deve essere anche un uomo di virtù, e il maestro gioca un ruolo fondamentale in questo processo formativo. È in questo contesto che viene sviluppata l’idea che il maestro debba comportarsi come un padre, il che implica una profonda attenzione per lo sviluppo personale ed etico dei suoi allievi.
Il maestro come un padre
Nel libro II dell’“Institutio Oratoria”, Quintiliano afferma chiaramente che l’insegnante deve agire con i suoi studenti come farebbe un padre con i propri figli:
Testo latino:
“Sed in primis huic proposito (de docendo) necessarius erit is, qui docet, vir talis, quales esse parentes velint. Nec vero fas est eum laudare, qui quamvis sit in doctrina probabilis, mores vero non optime componit.”
Traduzione:
“Ma soprattutto per questo proposito [l’insegnamento] è necessario che colui che insegna sia un uomo tale da essere come i genitori vorrebbero che fosse. E non è assolutamente lecito lodare chi, anche se può essere competente nell’insegnamento, non modella i costumi nel migliore dei modi.”
In questo passo, Quintiliano sottolinea come l’insegnante debba avere una moralità impeccabile e debba rappresentare un modello di comportamento per i propri studenti. È chiaro che il suo ruolo non si limita all’insegnamento di conoscenze tecniche, ma include anche la formazione del carattere e della morale. L’insegnante deve agire come una figura paterna, coltivando non solo l’intelletto, ma anche le virtù dei suoi allievi, affinché questi crescano come uomini completi e moralmente integri.
1. Il maestro come modello di virtù
L’idea di Quintiliano è che il maestro debba essere una guida morale per i suoi allievi. Proprio come un padre, deve avere una cura profonda per lo sviluppo complessivo dello studente. Non basta essere un abile retore o un eccellente insegnante di teoria: ciò che rende grande un maestro è la sua capacità di influenzare positivamente la condotta dei suoi allievi, aiutandoli a diventare uomini virtuosi.
L’insegnamento, quindi, non è solo un esercizio tecnico, ma è una missione di formazione umana e civica. Un maestro, secondo Quintiliano, ha il compito di formare non solo oratori, ma buoni cittadini, e questo richiede un’influenza paterna che si manifesti nella cura del comportamento e dell’etica.
2. L’amore e la dedizione del maestro
Proprio come un padre, il maestro deve essere dedito e paziente con i suoi studenti. Quintiliano insiste sul fatto che il maestro non deve essere severo in modo eccessivo, ma deve trattare i suoi allievi con amore e comprensione. La severità, se non equilibrata da una comprensione profonda, potrebbe spegnere il desiderio di imparare nei giovani. Questo approccio umano all’insegnamento riflette il desiderio di Quintiliano di vedere gli insegnanti non solo come figure autoritarie, ma come veri e propri educatori affettuosi, che comprendono le difficoltà e le sfide degli studenti.
3. Educazione continua: il maestro come guida per tutta la vita
Il parallelo con il padre implica anche una responsabilità a lungo termine. Come un padre segue la crescita dei propri figli fino alla loro maturità, così il maestro dovrebbe seguire i suoi allievi durante tutto il loro percorso formativo. L’insegnante ideale di Quintiliano non si limita a trasmettere informazioni, ma è una figura di riferimento costante, un punto fermo nel cammino educativo e umano dello studente.
Relazione tra genitori e insegnanti
Un altro aspetto importante è la relazione tra genitori e insegnanti. Quintiliano riconosce che i genitori desiderano il meglio per i propri figli e si aspetta che i maestri soddisfino tali aspettative. Ciò significa che i maestri devono essere tanto rigorosi nel fornire un’educazione morale quanto lo sarebbero i genitori, mantenendo sempre il benessere e la crescita degli allievi come priorità. In questa prospettiva, l’educazione è un compito condiviso tra genitori e insegnanti, che devono collaborare per formare giovani non solo istruiti, ma anche virtuosi.
Commento
Il concetto di maestro come padre che emerge dall’opera di Quintiliano rappresenta una visione idealizzata e altamente etica dell’insegnamento. Oltre alla competenza professionale, il maestro deve incarnare virtù morali e rappresentare un modello di comportamento. L’insegnamento è visto non solo come un lavoro, ma come una missione che richiede responsabilità, amore, pazienza e dedizione. Questa visione è profondamente umanistica e si oppone a un approccio puramente tecnico o autoritario all’educazione.
Questa idea di Quintiliano è di grande modernità e anticipa molte delle teorie pedagogiche contemporanee, che vedono nell’insegnante non solo un trasmettitore di sapere, ma una guida affettiva e morale per lo sviluppo integrale degli studenti.
Conclusione
Nell’“Institutio Oratoria”, Quintiliano delinea una visione nobile dell’insegnamento, in cui il maestro non è semplicemente una figura autoritaria o un tecnico, ma un vero e proprio mentore che, come un padre, si occupa della formazione morale e intellettuale dei suoi studenti. Questa concezione di maestro come padre è fondata su un senso di responsabilità profonda e su un impegno etico che trascende la semplice trasmissione di conoscenze, puntando alla formazione di uomini completi e virtuosi.