Fabrizia Di Pietro
27 Gennaio 2019Divertiti col quizzone
27 Gennaio 2019Il medioevo è, etimologicamente, una età di mezzo, ma più lo si studia, più si capiscano peculiarità e curiosità che lo rendono unico, non un’età vuota, ma piena di sorprese.
Schema concettuale di Elisabetta
Il termine indica un periodo compreso tra altri due: l’età antica e quella moderna. Coniato dall’umanista Flavio Biondo nelle Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades, opera scritta per indicare il periodo di barbarie, di stasi, di oscurantismo che, secondo l’autore, aveva fatto seguito agli splendori della classicità e al quale ora il movimento dell’Umanesimo poneva termine per dare avvio a una nuova era di alta civiltà. Proprio gli Umanisti hanno fissato per convenzione la sua data d’inizio nel 476, anno in cui venne deposto Romolo Augustolo, ultimo sovrano dell’impero romano d’Occidente, e la fine con la scoperta” dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. Mentre verso il XIX secolo, con il Romanticismo, il Medioevo fu rivalutato pienamente, poiché diversi popoli europei lottavano per l’indipendenza e ricercavano le proprie origini nazionali, che affondavano le radici in quel periodo, in cui appunto si erano costituite le identità nazionali. Oggi gli storici, come Jacques Le Goff, hanno messo in luce gli aspetti positivi, e inoltre il Medioevo è stato definito come il periodo in cui si sono costituite le basi per la società moderna. Gli storici suddividono il Medioevo in Alto, fino all’anno Mille, e in Basso.
Giustizia
Durante il Medioevo, e soprattutto nell’Alto, si perse il concetto di legge come principio unico e uguale per tutti. Inoltre i latifondisti avevano diritto ad esercitare la legge sui loro subordinati. Mentre rimase l’imposta fondiaria, che pesava solo sulla popolazione romana, in quanto clero e Germani ne fossero esenti
Città e campagna
il mondo altomedievale fu soprattutto rurale, essendo, infatti, le città poco sicure, per le epidemie e le invasioni, la maggior parte della popolazione si rifugiò a nelle campagne. I grandi latifondisti, che avevano un’autorità pubblica suddivisero i loro ampi territori in curtis:
1. pars dominica: terre, corvées gestite da persone di fiducia del padrone
2. pars massaricia: terre, dette mansi, affidate a famiglie contadine, i quali dovevano versare parte del raccolto al padrone e lavorare gratuitamente nelle corvées
Le tecniche agricole erano molto rudimentali e si coltivavano grano, segale, orzo, avena. Più tardi si introdusse lerpice, che apportò un miglioramento, ripulendo il campo dalle erbe nocive, e il mulino ad acqua. Venne adottato il sistema germanico di rotazione delle colture: la rotazione triennale, in cui il terreno veniva diviso in tre campi, per ridurre i rischi del cattivo raccolto:
1. cereale invernale
2. cereale primaverile o estivo
3. maggese = a riposo
La società
Essendoci un’economia agraria, le classi sociali erano determinate dalle proprietà terriere e dalla famiglia:
1. i grandi proprietari terrieri
2. l’alto clero
3. servi della gleba e basso clero
Le vie di comunicazione
le grandi vie romane andarono in rovina e le strade erano poco sicure. I re viaggiavano a cavallo, i proprietari terrieri si spostavano dalle loro terre, i pellegrini che affrontavano lunghi viaggi per arrivare nei santuari.
Lingua
il latino rimase la lingua parlata:
1. classico: nelle scuole, nei tribunali, nei discorsi ufficiali
2. colto: nobiltà e intellettuali
3. volgare: classi popolari, che arricchirono il loro lessico, con parole germaniche, tanto che divenne difficile scrivere nel latino classico. Solo i chierici, gli intellettuali, che venivano considerati bilingui, riuscivano a scrivere in latino corretto, e parlare il volgare, mentre le classi popolari diventavano analfabeta
Cultura
la cultura medievale, è una cultura in evoluzione, dalle basi di una cultura classica, pagana, comincia a nascere la cultura cristiana, e proprio perché in continuità, la religiosità cristiana popolare, per un lungo periodo fu un sincretismo con le credenze pagane e spesso anche con i culti germanici. Soprattutto da parte dei contadini , che temendo le stagioni infauste, cercavano di propiziarsi la dea Cerere, con dei sacrifici. La Chiesa per risolvere il problema cercò di favorire il culto dei santi, che divennero i protettori. La Chiesa svolse un ruolo fondamentale nella conservazione del sapere classico, grazie anche al lavoro dei monaci, e proprio presso i monasteri furono create delle scholae, suddivise in due livelli di istruzione, il primo prevedeva l’insegnamento della scrittura, lettura e dei conti, l’altro era organizzato in sette discipline, divise in due gruppi:
1. trivio: grammatica, retorica, dialettica
2. quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia, musica
I libri erano rari e costosi, si studiava quasi tutto a memoria, tuttavia ampiamente diffusa era la letteratura religiosa, specialmente l’agiografia, cioè sulla vita dei santi.
Audio Lezioni, ascolta il podcast di Letteratura delle origini, duecento e trecento del prof. Gaudio
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