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17 Gennaio 2025Il Ministro Valditara sembra ignorare il divario tra la normativa e la realtà operativa delle scuole. Le Nuove Indicazioni Nazionali, basate sulla revisione dei programmi, rischiano di essere un intervento di facciata se non si affrontano le criticità organizzative che ostacolano l’attuazione dei principi fondamentali sanciti dalla legge, a partire dal 1974.
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e la Programmazione dell’azione educativa sono strumenti centrali per garantire coerenza e qualità nel processo formativo, ma la loro concreta applicazione è sistematicamente disattesa. La funzione di verifica dell’efficacia delle azioni didattiche, demandata al Collegio dei docenti, si scontra con una prassi che privilegia l’adempimento formale rispetto a una reale riflessione sul raggiungimento delle competenze previste.
Quali sono le cause di questa disfunzione? Il problema risiede nell’assenza di una cultura sistemica all’interno delle istituzioni scolastiche, dove prevale una visione frammentaria delle attività didattiche. Il Ministro dovrebbe interrogarsi su come vincolare le scuola al cambiamento culturale prescritto dalla legge, per restituire centralità alla progettazione collegiale e alla valutazione orientata ai risultati.
Riformare i programmi è inutile senza un sistema scolastico che funzioni come un organismo coordinato, in cui gli obiettivi siano condivisi e perseguiti in modo sinergico. Per riordinare la scuola è necessario disegnare l’organigramma del Collegio dei docenti. Si devono costituire almeno due commissioni, una per l’interdisciplinarità e la programmazione, l’altra per la valutazione dell’efficacia dell’attività didattica. Si deve poi predisporre una modulistica per raccogliere, intorno ad ogni capacità, le competenze che deve sviluppare l’insegnamento di ogni disciplina.