L’inserimento dell’anziano nella famiglia d’oggi
27 Gennaio 2019Luisa Zaccarelli
27 Gennaio 2019Classificazione secondo la specie
Comune:
quando indica una persona, un animale, una cosa senza distinguerli dalla specie cui appartengono.
Proprio:
quando indica una sola persona. un solo animale, una sola cosa, distinguendolo/a da tutte le altre della stessa specie.
Es. Carlo, Italia, Novara
Collettivo:
è un insieme di cose, animali, di animali, e di persone.
Es. Branco, folla, pineta.
Astratto:
Quando indica sentimenti, idee, qualità,
entità non esistenti in sé, ma come concezioni del nostro pensiero.
Es. virtù, bontà, valore.
Concreto:
quando indica persone, animali, cose che possono esser visti, toccati sentiti e che comunque esistono.
Es. bambino, cane, città.
Classificazione secondo la forma
Primitivo:
quando non deriva da altre parole ed è formato unicamente dalla radice e dalla desinenza.
Es. monte, mare, paese.
Derivato:
quando deriva da altra parola ed è formato perciò dalla radice, dalla desinenza e da uno o più prefissi o da uno o più suffissi.
Es. montagna,paesaggio, marina.
Alterato:
quando si modifica il suo significato primitivo con l’aggiunta di particolari suffissi che gli danno un’idea di grandezza, di piccolezza, di simpatia, di disprezzo.
ES. paesone, paesino, paesaccio e paesuccio.
Classificazione secondo il genere
Maschile:
quando indica persone, animali, cose di sesso maschile
Es. maestro, papà, bue.
Femminile:
quando indica persone, animali, cose di sesso femminile.
Es. maestra, mamma, mucca.
Promiscuo:
quando indica un animale e si può riferire sia a un maschio che a una femmina.
Es. leopardo.
Classificazione secondo il numero
Singolare:
quando indica una sola persona, un solo animale, una sola cosa.
Es. operaio, corvo. sedia.
Plurale:
quando indica più persone, più animali, più cose.
Es. operai, corvi, sedie Difettivo: quando manca del singolare
Es. calzoni, mutande,.
O del plurale.
Es. prole, fame, sete.
Sovrabbondante:
quando ha due plurali: uno maschile con la desinenza i e uno femminile con la desinenza in a ( le due forme hanno significato diverso. Es. bracci, braccia.