Il percorso umano e culturale di Stefan George
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22 Febbraio 2023Questa pièce, come la maggior parte delle creazioni del drammaturgo siciliano, è impregnata della filosofia del relativismo. Per Pirandello, infatti, non esiste la verità, o, almeno, una sola verità.
Ci sono, pertanto, due verità, in contrasto fra loro: una verità più profonda, che si nasconde dentro di noi, e un’altra che appare fuori.
La verità, insomma ha molte sfaccettature, con riflessi che oscillano tra realtà e illusione, portano all’inganno e all’autoinganno e provocano l’ilarità per il comportamento, tragico ma, in senso pirandelliano, “umoristico”, dei personaggi.
Comunque, pur attraverso questa molteplicità, emerge una verità umana che provoca compassione e conduce a un senso di catarsi. Così nella commedia la rivelazione dei personaggi è dolorosa, ma anche a lieto fine.
Tutto il fardello del “gioco dell’onestà” ricade su un personaggio, chiamato ad assumersi il compito di smascherare gli ipocriti e gli intriganti, e di comportarsi da persona veramente onesta.
Il Piacere dell’onestà
La commedia in tre atti, scritta dal grande autore siciliano nel 1917 e messa in scena nello stesso anno, è tratta dalla sua novella del 1905 Tirocinio.
Nella commedia, per sfuggire a una vita dissipata, il protagonista Baldovino accetta di sposare Agata che è incinta di Fabio, ma che non può sposarla perché già sposato. Baldovino costruisce così una facciata di onestà, vivendo da quel momento in poi come in una forma artificiale e costruita. Ma, proprio nel momento in cui Baldovino si rende conto di amare Agata, la maschera viene meno, e lui decide di andarsene. Nel frattempo Agata, innamoratasi di Baldovino, vuole seguirlo, così lui sceglie di restare. Pertanto crollano le false convenzioni e la Vita distrugge la Forma, e si crea una condizione nuova e migliore della precedente.