Le ipotesi sulla scomparsa di Ettore Majorana
18 Aprile 2023Michelangelo affresca la parete d’altare della Cappella Sistina
20 Aprile 2023Auschwitz-Birkenau 18 aprile 2023. Il capo dello Stato: “un immenso cimitero senza tombe”
Il presidente Sergio Mattarella visita il campo di concentramento di Auschwitz (definito “luogo di orrore”) nella seconda giornata della sua visita in Polonia. Il capo dello Stato, dopo aver visitato il museo di Auschwitz, parteciperà alla tradizionale Marcia dei vivi in ricordo delle vittime dell’Olocausto. In questa ricorrenza nel campo nazista sono presenti migliaia di studenti provenienti da ogni parte del mondo.
C’è anche una delegazione di tre scuole superiori italiane (Liceo Scientifico-Classico-Scienze umane “Leonardo da Vinci” di Terracina, Liceo Classico “Rinaldini” di Ancona e il Liceo “G.A. Pujati” di Sacile). Ai ragazzi il presidente ha chiesto di “trasmettere anche voi a vostra volta la memoria. Dovete trasmetterla anche voi a chi verrà dopo”. Poi il capo dello Stato rilascia una breve, intensa dichiarazione dopo aver visitato il Blocco 5: “Già studiarlo, e l’ho fatto molto a lungo, è impressionante ma vederlo è un’altra cosa. È già straziante leggere e vedere nei video le testimonianze ma vederlo è un’altra cosa, che dà la misura dell’inimmaginabile. Vedere quelle scarpe, vedere quelle scarpette dei bambini, dei neonati sono cose inimmaginabili e bisogna continuare a ricordare e bisogna ricordare che quello che vediamo è una piccola parte”.
Sergio Mattarella è accompagnato nella sua visita dalle sorelle Bucci, tra le poche testimoni ancora invita dell’orrore dell’Olocausto. Il presidente della Repubblica ha deposto una corona di fiori davanti al muro delle fucilazioni. Dopo qualche momento di raccoglimento, il capo dello Stato ha chiamato accanto a sé le sorelle Tatiana e Andra Bucci.
“Non pensavo che avrei pianto e invece vedere tutti questi ragazzi e anche dei bambini marciare ad Auschwitz per ricordare quel che è successo mi commuove” ha commentato Tatiana Bucci, una delle due sorelle sopravvissute all’Olocausto che accompagnano Mattarella. Non trattiene qualche lacrima, poi si riprende e torna a raccontare. “Sono stata qui dall’aprile 1944 alla fine della guerra. Qui eravamo in otto della mia famiglia e siamo sopravvissuti in quattro. Per questo per me venire qui è come per un’altra persona andare al cimitero” spiega. “Sono tornata quaranta volte ormai, la prima era negli anni ’90 perché prima io, come tanti altri sopravvissuti, non me la sentivo di raccontare quello che avevamo vissuto”.
“La presenza del presidente Mattarella è una scelta forte, un messaggio politico molto importante” ha commentato invece Noemi Di Segni, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane. “La marcia viene celebrata nel giorno in cui in Israele si ricorda l’Olocausto – ha aggiunto Di Segni – ed è emozionante vedere qui i discendenti di molti che sono sopravvissuti marciare per mantenere la memoria”.
Andra e Tatiana Bucci con il Presidente Mattarella ad Auschwitz
Mattarella a Birkenau: immenso cimitero senza tombe
“Un immenso cimitero senza tombe”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita al campo di sterminio di Birkenau.
“Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia conclusiva della ‘Marcia dei Vivi’, al termine della sua visita ad Auschwitz.
“Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ’30 del secolo scorso con l’infuriare dell’inumana aggressione russa all’Ucraina, la memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso” ha continuato Mattarella. “L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli”.
“Oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto. Ricordare è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere “persone umane”. Per ribadire “mai più” ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Birkenau.
“Non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, fondamento del nostro convivere pacifico” ha affermato Mattarella alla cerimonia conclusiva della marcia dei vivi ad Auschwitz.
“Tra l’autunno del 1943 e e gli ultimi mesi del 1944 anche migliaia di italiani furono deportati qui dall’Italia. Per la quasi totalità di loro fu un viaggio senza ritorno. Non a caso Polonia e Italia sono tra le nazioni europee più impegnate a conservare la memoria dell’Olocausto e a promuoverne la conoscenza tra i giovani” ha concluso Mattarella al campo di sterminio di Birkenau.