La Signorina Felicita di Guido Gozzano
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28 Dicembre 2019Il primo Novecento in letteratura è un periodo di grande innovazione e sperimentazione, caratterizzato da una rottura netta con le forme e i valori della tradizione letteraria ottocentesca.
Questo periodo, che si estende più o meno dal 1900 fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, vede l’emergere di movimenti e correnti che riflettono le grandi trasformazioni sociali, politiche e culturali in corso: l’industrializzazione, l’urbanizzazione, la crisi delle certezze positiviste, e il confronto con le profonde mutazioni portate dall’età contemporanea, in particolare con l’avvento della modernità. Il primo Novecento è segnato dalla pluralità di voci, stili e movimenti letterari, che spesso si contrappongono o dialogano tra di loro.
Caratteristiche principali del primo Novecento
- Rottura con la tradizione: Il primo Novecento si configura come un’epoca di crisi e di cambiamento. Gli autori del tempo rifiutano i modelli ottocenteschi, soprattutto il naturalismo e il realismo, che vengono considerati inadeguati a rappresentare la complessità e le contraddizioni del nuovo secolo.
- Crisi dell’io: Un tema centrale nella letteratura del primo Novecento è la crisi dell’identità e dell’io. La soggettività non è più intesa come un’unità stabile e coerente, ma come frammentata, inquieta, in perenne conflitto con se stessa e con il mondo esterno. Questa “crisi dell’io” è un tema chiave nella narrativa e nella poesia modernista.
- Innovazione formale: Gli autori del primo Novecento sperimentano nuove forme narrative e poetiche. L’uso del flusso di coscienza, la frammentazione narrativa, il monologo interiore, la discontinuità temporale e la ricerca di un linguaggio simbolico e allusivo sono alcuni degli elementi chiave di questa sperimentazione.
- Riflessione esistenziale: Molti scrittori del primo Novecento riflettono sulla condizione umana, spesso in modo pessimista. La letteratura del periodo esplora il senso di alienazione, solitudine e smarrimento degli individui in una società in rapida trasformazione, in cui si percepisce l’assenza di valori certi.
Correnti letterarie del primo Novecento
- Decadentismo: Il Decadentismo, che affonda le sue radici già nella seconda metà dell’Ottocento, continua a esercitare una forte influenza nei primi anni del secolo. Caratterizzato da un rifiuto della realtà concreta, dalla ricerca del bello assoluto e dall’esaltazione dell’arte come forma di evasione, il Decadentismo dà voce a un sentimento di decadenza e disfacimento della civiltà. Autori come Gabriele D’Annunzio in Italia e Oscar Wilde in Inghilterra ne sono i principali esponenti.
- Crepuscolarismo: I Crepuscolari rappresentano una reazione al Decadentismo e al vitalismo dannunziano. Essi abbandonano le grandi tematiche eroiche e vitali per concentrarsi su una poesia delle piccole cose, caratterizzata da un linguaggio semplice e dimesso, che esprime una profonda malinconia e rassegnazione. Tra i principali esponenti italiani troviamo Guido Gozzano, Sergio Corazzini e Marino Moretti.
- Futurismo: Fondato dal poeta Filippo Tommaso Marinetti con il Manifesto del Futurismo (1909), il Futurismo rappresenta una delle avanguardie più radicali e rivoluzionarie del primo Novecento. Esalta la velocità, la macchina, la guerra, e rifiuta completamente il passato e la tradizione. I futuristi cercarono di rompere con ogni forma di linguaggio convenzionale, sperimentando un linguaggio dinamico e onirico, che rifletteva il ritmo caotico della vita moderna.
- Simbolismo e Surrealismo: Il Simbolismo, nato alla fine dell’Ottocento in Francia, continua a influenzare il primo Novecento, con la sua ricerca di un linguaggio poetico capace di esprimere realtà nascoste e misteriose attraverso immagini e simboli. Il Surrealismo, movimento d’avanguardia nato ufficialmente con il Manifesto surrealista di André Breton nel 1924, porta questa ricerca all’estremo, esplorando il mondo dell’inconscio, dei sogni e della libertà assoluta della mente.
- Modernismo: Uno dei movimenti più importanti del primo Novecento, il Modernismo si afferma soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. È caratterizzato da una profonda sperimentazione formale e da una ricerca stilistica volta a rappresentare la complessità della realtà moderna. Tra gli autori modernisti più celebri ci sono James Joyce con il suo rivoluzionario “Ulisse”, Virginia Woolf con i suoi romanzi psicologici come “Mrs Dalloway” e “Gita al faro”, e Marcel Proust con “Alla ricerca del tempo perduto”. In poesia, il modernismo è rappresentato da figure come T.S. Eliot e Ezra Pound.
- Ermetismo: In Italia, negli anni ’20 e ’30, prende forma la corrente dell’Ermetismo, che si caratterizza per l’uso di un linguaggio concentrato, oscuro, allusivo, volto a esprimere verità profonde e nascoste. Tra i principali poeti ermetici troviamo Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo.
Autori significativi del primo Novecento
- Gabriele D’Annunzio: Figura centrale del Decadentismo italiano, D’Annunzio esprime nei suoi testi un vitalismo esasperato, il culto della bellezza e del superuomo, influenzato da Friedrich Nietzsche. Opere come “Il piacere”, “Le vergini delle rocce” e “Il fuoco” sono rappresentative della sua estetica.
- Luigi Pirandello: Tra i massimi autori italiani del primo Novecento, Pirandello esplora temi come l’inconoscibilità dell’io, la frammentazione dell’identità, il relativismo delle verità individuali. Tra le sue opere più famose ci sono il romanzo “Il fu Mattia Pascal” e i drammi teatrali come “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Enrico IV”.
- Italo Svevo: Con il romanzo “La coscienza di Zeno”, Svevo affronta in chiave modernista la crisi dell’identità, esplorando la psicologia del protagonista attraverso una narrazione innovativa e ironica.
- Marcel Proust: Il suo capolavoro “Alla ricerca del tempo perduto” è una monumentale indagine sulla memoria e sul passaggio del tempo, in cui l’autore esplora il concetto di tempo interiore.
- James Joyce: Con “Ulisse” (1922), Joyce rivoluziona la narrazione moderna, usando il flusso di coscienza, la scomposizione temporale e una sperimentazione linguistica estrema per raccontare un’unica giornata nella vita del suo protagonista, Leopold Bloom.
- Virginia Woolf: Con romanzi come “Gita al faro” e “Orlando”, Woolf esplora la condizione femminile, il tempo e la percezione soggettiva della realtà, attraverso uno stile modernista complesso e raffinato.
Conclusione
Il primo Novecento è un periodo di straordinaria fertilità letteraria e cambiamento radicale, in cui vengono messe in discussione le basi stesse della narrazione e della poesia. L’esplorazione della complessità della psiche umana, l’uso di nuove tecniche narrative e l’attenzione alla frammentazione della realtà sono alcuni dei tratti distintivi di questo periodo. La letteratura del primo Novecento rappresenta un fondamentale momento di passaggio verso la modernità e ha avuto un’influenza duratura sulle generazioni successive di scrittori e poeti.