BLAISE PASCAL – filosofia
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26 Marzo 2014Lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun nel suo libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” afferma”Un bambino non nasce razzista” .
Nella frase tratta dal suo libro lo scrittore Tahar Ben Jelloun ha voluto esprimere, a sua figlia, un pensiero abbastanza razionale. Non tutti sono consapevoli di questo, ma nessuno nasce razzista, si diventa così.
Ma cos’è il razzismo? E quando è nato?
E’ nato a causa della globalizzazione, dello sviluppo di alcune idee e di tanti altri elementi.
Il razzismo è quel fenomeno per cui molti uomini solo per essere ebrei o per professare una religione conformista, non erano accettati dalla società in cui vivevano. E’ quel fenomeno per cui gli uomini con la pelle scura venivano emarginati e non accettati nei luoghi pubblici.
Noi che oggi siamo nel ventunesimo secolo potremmo pensare che tutto questo non abbia più possibilità di accadere, ma , anche il semplice fatto della prevalenza dell’uomo sulla donna, ancora presenti in molte parti del mondo, é una piccola forma di razzismo.
Ma non basta, ci sono molte altre forme di razzismo verso i Paesi più poveri che grazie alla globalizzazione sono molto spesso sfruttati dalle grandi multinazionali,che per guadagnare di più aprono le loro industrie in paesi più poveri rispetto a quelli di origine e, a causa di ciò, gli operai vengono pagati di meno o costretti a lavorare gratuitamente.
Ma questi non sono che gli strascichi del razzismo dato che fino allo scorso secolo nel mondo trovavamo molti casi di razzismo a volte più gravi e più diffusi di quelli di oggi come il razzismo dei bianchi verso i neri che erano costretti a vivere in ghetti, o delle varie forme di antisemitismo che ha portato alla morte di milioni di ebrei innocenti sia nei campi di concentramento istituiti dai tedeschi sia nei ghetti russi, dove si poteva entrare indisturbati e massacrare la gente ebrea che ci abitava.
In questa maniera in passato sono stati giustificati gli atteggiamenti coloniali e le violenze degli eserciti delle nazioni bianche nei confronti delle popolazioni africane e asiatiche. Non va dimenticato lo sviluppo di alcuni movimenti come il Ku Klux Klan che basava le sue idee sul concetto infondato della prevalenza di una razza su un’altra.
Si parla di razzismo ogni volta che delle persone vengono emarginate, spesso però le persone non si rendono neanche conto di quel che fanno e non è neanche colpa loro. Delle volte si agisce per come si è abituati a pensare, ma molte volte il pensiero può essere sbagliato.
Sicuramente un bambino non nasce razzista, visto che in ogni bambino c’è innocenza , per cui non sa cosa accade davvero nel mondo.
Anche se ogni persona crescendo tende a subire dei cambiamenti e a fare delle scelte.
Queste scelte spesso sono condizionate sia in positivo sia in negativo.
Oggi spesso sentiamo dai telegiornali, atti di razzismo nelle forme più gravi e meno gravi che riescono comunque a causare danni e ad influenzare la vita di questi ragazzi che si stanno formando.
L`uguaglianza fra le persone è uno dei diritti, ancora, purtroppo non raggiunti. Ci sono persone che disprezzano altre per le loro caratteristiche fisiche e culturali.
I Paesi ricchi sfruttano i Paesi poveri, che purtroppo avendo spesso un governo dittatoriale, non lasciano libero il popolo di poter esprimere i propri pensieri, ed enunciandosi rischiano la pena di morte o comunque una pena molto dolorosa. Infatti molte merci vengono prodotte in questi paesi dove le condizioni di lavoro non sono molto favorevoli. Questa è una forma di razzismo in piena regola perché vengono sfruttati moltissimi uomini, donne e bambini (dai sei ai tredici anni) che oltre a non ricevere alcun tipo di istruzione sono costretti a vivere anche in condizioni pessime.
Il razzismo è ogni forma di rifiuto, dal più semplice al più complesso.
Esiste attualmente una discussione in atto fra scienziati e filosofi su quanto le capacità intellettive di una persona siano innate o meno; la maggior parte concorda sul fatto che le capacità mnemoniche e intellettive siano innate. Il resto come la conoscenza, il modo di vedere il mondo, e le idee che ci facciamo sono solo frutto dell’esperienza di vita e degli incontri che fa ognuno di noi ogni giorno. Dunque, l’idea di “razzismo” ci perviene dall’esperienza di una famiglia o un gruppo di amici tendenzialmente razzisti,oppure da un’esperienza personale, o anche dai TG che dicono spesso che gli asiatici rubano e si diventa razzisti, pensando che tutti gli asiatici si comportino in un certo mondo.
Quindi è sicuro che un bambino diventa razzista: a causa dell’ambiente in cui cresce e a causa dei messaggi che gli giungono e questo non vale solamente per il razzismo, ma anche per tutte le altre piccole cose.
Fortunatamente, però, non tutti i bambini vengono influenzati così facilmente. Alcuni riescono ad andare oltre i giudizi e ragionano con la propria testa , capendo che siamo tutti uguali e la suddivisone in razze non esiste
Un bambino non nasce razzista perché ogni essere umano ha la capacità di pensare con la propria testa.
Ci sono delle persone che pensano di essere superiori a causa del colore della pelle, ma senza il signor Gabineau che ha pensato di dare valore scientifico al razzismo, dando vita a sperimentazioni e dimostrazioni infondate, esso non si sarebbe diffuso cosi tanto nelle famiglie di tutto il mondo. Questa però non è l’unica forma di razzismo infatti in passato c’è stato l’apartheid, cioè un sistema di segregazione razziale messo in atto nella Repubblica Sudafricana dopo la seconda guerra mondiale.
A causa di questo, i neri erano costretti a vivere in condizioni disagiate in ghetti, senza usufruire dei diritti civili e politici fondamentali , inoltre non potevano avere un’istruzione, non potevano entrare nei luoghi riservati ai bianchi e non potevano salire sugli autobus dei bianchi.
Per poter risolvere questi problemi intervenne l’African National Congress, guidato da Nelson Mandela che nel 1964 fu incarcerato dove vi rimase per 27 anni a causa della sua posizione contro l’apartheid. Rimase in prigione fino al 1990, quando il governo sudafricano accettò di abolire le leggi razziali..
In seguito nel 1993 ottenne il premio Nobel per la pace e nel 1994, alle prime elezioni sudafricane in cui anche ai neri era stato riconosciuto il diritto di voto, Nelson Mandela fu eletto presidente della Repubblica Sudafricana.
Un bambino, nascendo nella società di oggi vedrebbe sin da subito le differenze che purtroppo per alcuni ci fanno sembrare “diversi” , quindi anche un piccolo e innocente bambino che non sa cosa significa razzismo potrebbe avvertire questo fenomeno e iniziare a condividerlo per i cattivi comportamenti che delle volte assumiamo nei confronti di altre persone.; per via di cattive persone che ci circondano alle volte anche adulte e quindi un bambino potrebbe imparare e fare suoi questi comportamenti.
Questo è impossibile perché un bambino anche assistendo a scene di razzismo non consapevole di quello che sta accadendo.
Il razzismo comincia con l’educazione,perché sono le persone adulte che aiutano i bambini durante la loro crescita insegnandogli cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Gli insegnanti, insieme ai genitori sono dei punti di riferimento a cui i bambini si affidano durante la crescita, poiché devono dargli degli strumenti per capire la bellezza della diversità.
Anche se alla lunga potrebbe acquisire ideali che lo portino , da grande, ad avere atteggiamenti da razzista.
Il razzismo,fortunatamente,non è molto diffuso come un tempo, ma le cicatrici di un passato orrendo sono ancora presenti, un passato che ha segnato il male e il terrore. Ora c’è l’abitudine di parlare del razzismo come qualcosa che non ci riguarda: tutti noi sosteniamo che è ingiusto, ma non facciamo niente di concreto per combatterlo. E’ facile scrivere belle frasi , ma bisogna vedere come ognuno di noi reagirebbe in una situazione che lo riguarda in prima persona. Ciò si potrà realizzare solo se tutti noi riuscissimo a eliminare ogni forma di razzismo anche dal gesto più banale. Ma ciò si può avverare solo con il contributo della nazione e di ogni singolo cittadino.
Oggi che siamo nel ventunesimo secolo , possiamo affermare che questo fenomeno è “quasi” scomparso, ma non del tutto. A volte non ci rendiamo conto che i nostri atteggiamenti possano ferire qualcuno, discriminandolo o escludendolo. Infatti è difficile porre fine a questa discriminazione perché in una classe di alunni ci sono ragazzi che hanno degli atteggiamenti da superiori,quindi razzisti rispetto ad altri ragazzi. Questi atteggiamenti di superiorità si possono risolvere attraverso la buona educazione sia da parte della famiglia sia della scuola, quindi bisogna anche conoscere tutte le circostanze storiche ed economiche che portato a una teoria e a un’azione come questa.
Perciò si può contrastare il razzismo attraverso la società in modo da diffondere e valorizzare l’uguaglianza tra i diversi popoli pubblicizzando forme contro il razzismo. Inoltre non bisogna minimizzare la gravità di questi episodi nazisti, perché causano la morte di migliaia di persone partendo dal gesto più pericoloso a quello meno, perciò bisognerebbe avere leggi più severe a sfavore dei razzisti e a favore delle persone con diverse caratteristiche fisiche e culturali, che purtroppo ancora oggi vengono emarginati nella società: bisogna ricordarsi che valutare una “razza” inferiore ad un’altra non è solo un’opinione, ma un vero e proprio reato.
Dobbiamo promettere tutti insieme che ci impegneremo a fare qualcosa di molto pratico affinché il “termine” non si debba sentire più, o meglio, lo si possa trovare soltanto nei libri di storia in modo da non dimenticare per non commettere lo stesso errore.
I ragazzi della classe terza sez. A dell’IC “GALLO” 2° Circolo di Noci (Ba)
A.S.2013/2014
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