L’Italia nel seicento
27 Gennaio 2019Il Gran Priorato giovannita di Capua
27 Gennaio 2019Il rinascimento per l’Italia è un’età di grande arte e letteratura, ma anche di tante guerre che sancirono l’occupazione del paese da parte di potenze straniere per secoli.
Quadro introduttivo
Il Rinascimento si colloca tra la fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna.
Nella storiografia Rinascimento” è un termine che designa il periodo storico e artistico e culturale che si sviluppò in Italia e si diffuse nel resto dell’Europa nei secoli XV e XVI, caratterizzato dall’affermarsi di un nuovo ideale di vita e dal rifiorire degli studi e delle arti.
In questo periodo la società frammentata di tipo feudale del Medioevo, basata soprattutto sull’economia agricola e su una vita intellettuale e culturale ispirata al pensiero religioso, si trasformò in una società fondata sulle istituzioni politiche centrali, che propugnavano un’economia commerciale di tipo urbano e sul patrocinio laico dell’arte e nella letteratura.
Il termine “Rinascimento” venne usato per la prima volta nel 1855 dallo storico francese Jules Michelet in riferimento alla “scoperta del mondo dell’uomo” nel XVI secolo.
A una visione di tipo teocentrico” (Dio al centro), che riconosce nella divinità il fine ultimo degli interessi umani e considera il destino dell’uomo come unicamente realizzabile nella vita ultraterrena, si sostituisce una visione antropocentrica”(uomo al centro), che colloca al centro dell’universo la persona umana in grado di controllare le forze della natura e di costruire da sé il proprio destino.
Nella scienza, nella letteratura, nell’arte, il Rinascimento iniziò con la riscoperta di classici latini, conservati nei monasteri e nelle biblioteche degli eruditi, e di quelli greci diffusi nell’Impero Bizantino.
Il Rinascimento fu un periodo di fermento intellettuale, che aprì nuove vie ai pensatori e agli scienziati del secolo successivo e che ha lasciato in eredità numerosi capolavori nel campo artistico. (fonte: wikipedia)
Dal punto di vista storico e culturale
Il Rinascimento, fu essenzialmente un fenomeno urbano, un prodotto cioè delle città che fiorirono nell’Italia centrale e settentrionale, quali Firenze, Ferrara, Milano e Venezia. Fu proprio la ricchezza di queste città, dovuta al periodo di grande espansione economica del XII e del XIII secolo, e l’espansione degli scambi e dei rapporti, ad alimentare le conquiste culturali del Rinascimento.
Gli storici del Rinascimento rifiutavano la divisione cristiana della storia che doveva avere inizio con la Creazione, seguita dall’Incarnazione di Gesù Cristo e dal Giudizio Finale ed esaltavano il mondo greco e romano. Condannavano il Medioevo come unera di barbari e proclamavano la nuova epoca come quella della luce e della rinascita del classicismo. Le opere degli storici del tempo, Leonardo Bruni, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini abbandonavano la visione degli storici medievali, legata a un concetto di tempo segnato dall’avvento di Cristo, per sviluppare un’analisi degli avvenimenti che ha origine da una concezione laica del tempo e dall’atteggiamento critico verso le fonti. Un elemento di rottura culturale con la tradizione medievale fu l’umanesimo. Gli studi umanistici vennero incoraggiati e sostenuti dai Medici di Firenze, gli Este di Ferrara, gli Sforza di Milano, i Gonzaga di Mantova , i duchi di Urbino, i nobili di Venezia e la Corte Papale.
(fonte: annagiordano.net)
Dal punto di vista della letteratura, dell’arte, della musica e dello sport
Emerge una vera e propria teoria dell’arte, il CLASSICISMO, che prende le mosse dall’ammirazione per gli antichi ma si sviluppa poi in modo autonomo e originale. La sua caratteristica basilare è la considerazione dei prodotti artistici greco-romani come modelli, il conseguente ideale dell’armonia, della bellezza e della proporzione come canone dell’operare artistico.
In letteratura si ha la ripresa di alcuni generi letterari dell’antichità, come la tragedia, la commedia, il poema epico che vengono rivisitati. L’arte, nelle sue diverse tipologie e generi, imita la natura, cioè la sua unità e il suo ordine.
La musica profana non solo ebbe piena dignità d’arte, ma acquistò un significato spirituale. Fu soprattutto musica di corte, legata ad una nuova aristocrazia ricca e colta. Per tutto il Rinascimento le corti italiane furono il centro della vita musicale e il punto d’incontro per tutti i musicisti d’Europa.
Durante il rinascimento grandiose feste equestri (caroselli) costituivano un elemento centrale nella cultura di corte. Nella signoria di Firenze si disputavano veri e propri tornei di pallone, il calcio fiorentino”, che ha avuto in questo periodo la sua fioritura e celebrazione. Presso Mantova, nel 1423, Vittorino da Feltre fondò, per ordine di Gianfrancesco Gonzaga, la cosiddetta Casa giocosa, in cui gli allievi, oltre che nelle lettere, venivano educati alla pratica dell’equitazione, dell’arco, della scherma e della lotta.
Dal punto di vista scientifico e tecnologico
Vennero realizzati notevoli progressi nel campo della medicina, dell’anatomia, e in campo tecnologico. L’invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo rivoluzionò la diffusione del sapere e l’impiego della polvere da sparo rivoluzionò le tattiche militari, favorendo lo sviluppo dell’artiglieria. L’idea rinascimentale secondo la quale l’uomo domina la natura accrebbe la fiducia nella scienza e nelle tecnologie moderne, aprendo la strada ai progressi del secolo successivo.
di Sabry
-
torna all’indice della Tesina Dal cinquecento al seicento, di Sabry, alunna di terza media