I riflessi dell’inconscio
27 Gennaio 2019BottomFrame
27 Gennaio 2019dalla tesina Il Simbolismo di Marina Esposito
In pittura i simbolisti che reagirono allimpressionismo si raggrupparono intorno al grande pittore Paul Gauguin che si era ritirato a dipingere nella Bretagna. A imitazione del maestro,vollero ritrarre il mondo delle sensazioni con un nuovo stile,basato su colori puri, non accostati con rapide pennellate di toni complementari (azzurro e giallo,rosso e verde)come avevano fatto gli impressionisti, ma distesi a zone piatte,senza chiaroscuro e senza fonderli insieme(erano di mode le stampe cinesi e giapponesi).
Gustave Moreau(1826-1898)
Gustave Moreau (nato e morto a Parigi) assume,nel panorama artistico francese della seconda metà dell’ottocento,una collocazione assolutamente nuova e personalissima. Dopo i primi esordi ancora legati alle tematiche classicheggianti, egli incomincia a maturare uno stile del tutto autonomo che,pur prendendo le mosse dal figurativismo accademico,finirà dopo gli anni Ottanta- per avvicinarsi alle tematiche del SIMBOLISMO. Questo nuovo movimento artistico e letterario,formatosi attorno al manifesto che lo scrittore e poeta Jean Moreas (1856-1910) pubblica a Parigi nel 1886, rinnega definitivamente la sensibilità e la cultura ottocentesche,ancora cariche di realismo, prefigurando forme artistiche più libere e fantasiose,legate all’universo misterioso dei simboli,del sogno e delle allegorie. Alla base del gusto simbolista vi è il netto rifiuto dell’impressionismo e di ogni altra forma di pittura naturalistica, in quanto l’arte viene intesa come espressione astratta,frutto della fantasiosa fusione di esperienze sensibili e di stati d’animo interiori. Infatti Moreau,la cui pittura risente fortemente delle suggestioni romantiche,crepuscolari e decadenti,usa i colori con insuperata maestria,riuscendo a creare atmosfere favolose,nella quali sogno e realtà diventano tutt’uno. I temi prediletti dall’artista sono di derivazione mitologica e biblica, ma in entrambi i casi il dato emergente è quello onirico(relativo ai sogni) e fantastico. Quindi laccanito naturalismo della tecnica pittorica fin dall’ora utilizzata è contraddetto dall’astrattezza dell’insieme e dall’assenza di qualsiasi riferimento temporale(non c’è più denuncia al presente ,ambientazioni o elementi presenti nella sua epoca). La pittura quindi è raffinata,ricca di simbologie e si propone di esplorare quelle suggestive regioni della coscienza umana che fino ad allora erano rimaste sempre escluse da qualsiasi indagine artistica.
Quadro: Giovane Tracia recante la testa di Orfeo
Orfeo primo poeta e musicista della storia, è uno dei personaggi più affascinanti della mitologia greca. Innamoratissimo della bella Euridice,ebbe la sventura di perderla il giorno stesso delle nozze,quando ella fu morsa da un serpente velenoso. Quasi impazzito dal dolore il giovane sposo scese risolutamente negli inferi e con la sua musica e i suoi versi dolcissimi commosse a tal punto tutte le divinità e i demoni dell’oltretomba da ottenere il prodigio di riportare in vita la sua amata. L’unico obbligo impostogli era quello di non voltarsi mai a guardarla fino a che non fossero ritornati sulla terra. Per l’impazienza di rivedere in volto Euridice,però,Orfeo non riesce a trattenersi, cosicché si volta disubbidendo al volere degli dei. Per punizione il giovane muore per la seconda volta e definitivamente. Disperato e inconsolabile,il povero Orfeo si aggira per il mondo suonando e cantando il suo amore perduto e rifiutandosi di toccare qualunque altra donna vivente. Proprio a causa di ciò,le donne della Tracia, sdegnate per questo suo disinteresse nei loro confronti,assalgono il malcapitato e lo dilaniano selvaggiamente,gettando i suoi resti in un fiume. Nella tavola di Moreau una giovane Tracia – dalla complessa acconciatura e dallornatissima veste – reca su una cetra la testa mozzata di Orfeo. Questa viene rappresentata come se formasse un tutt’uno con lo strumento musicale,quasi una sorta di prezioso cammeo splendidamente incastonato. Alla puntigliosa chiarezza descrittiva dei personaggi fa riscontro la trasognata irrealtà del paesaggio, le cui impossibili rocce ricordano certe incantate ambientazioni leonardesche. Il significato del dipinto,poi,travalica simbolicamente la stessa narrazione mitologica. Il senso del sorriso che si disegna sul volto di Orfeo ci fa dimentica l’orrenda mutilazione che ha subito e ci rimanda all’immortalità dell’arte,che ha il dono divino di vivere nei secoli,al di là della vita stessa di chi l’ha materialmente prodotta,rendendo gli artisti grandi e immortali al pari degli dei.
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