
Odisseo e Tersite
28 Dicembre 2019
Proemio dell’Iliade + Crise ed Agamennone (Iliade I vv. 1-56)
28 Dicembre 2019Il tempo narrativo è un concetto fondamentale della narratologia che riguarda il modo in cui il tempo viene gestito all’interno di un racconto.
Si distingue dal tempo della storia, che è il tempo reale degli eventi narrati.
Ecco le principali categorie e modalità del tempo narrativo:
1. Tempo della storia vs. Tempo del discorso
- Tempo della storia: corrisponde alla durata cronologica degli eventi raccontati, ovvero il tempo in cui si svolgono nella realtà della narrazione.
- Tempo del discorso: è il tempo della narrazione, cioè il modo in cui il narratore dispone e presenta gli eventi al lettore.
Un romanzo può raccontare una storia che dura anni in poche pagine, o viceversa dedicare molte pagine a pochi minuti di azione.
2. Le relazioni temporali: Ordine, Durata e Frequenza
A. Ordine (anacronie)
L’ordine degli eventi può non seguire la sequenza cronologica naturale. Quando questo accade, si parla di anacronie, che si dividono in:
- Analessi (flashback): interruzione della linea temporale per raccontare eventi del passato.
- Prolessi (flashforward): anticipazione di eventi futuri rispetto alla linea narrativa principale.
Esempi:
- In Cien años de soledad di Gabriel García Márquez, la narrazione inizia in medias res e poi torna indietro con analessi.
- In Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati troviamo molte prolessi che anticipano il destino del protagonista.
B. Durata
Il rapporto tra il tempo della storia e il tempo del discorso può variare, dando origine a diverse tecniche narrative:
- Ellissi: una parte del tempo della storia viene omessa nella narrazione (esempio: “Dieci anni dopo…”).
- Sommario: una porzione di tempo è raccontata in modo sintetico (esempio: “Passarono mesi senza novità”).
- Scena: il tempo del discorso e il tempo della storia coincidono, spesso attraverso dialoghi diretti.
- Pausa: la narrazione si interrompe per descrizioni o riflessioni, rallentando il tempo della storia.
- Dilatazione: il tempo del discorso è maggiore del tempo della storia, come nei flussi di coscienza (esempio: Ulisse di James Joyce).
C. Frequenza
Indica quante volte un evento viene narrato rispetto a quante volte è accaduto nella storia:
- Singolativa: un evento accade una volta e viene raccontato una volta.
- Iterativa: un evento accade molte volte e viene raccontato una sola volta (esempio: “Ogni mattina si svegliava alle sei”).
- Ripetitiva: un evento accade una volta ma viene narrato più volte da punti di vista diversi.
3. Tempo e ritmo narrativo
La gestione del tempo influisce sul ritmo del racconto:
- Un uso frequente di ellissi e sommari crea un ritmo veloce.
- Scene dettagliate e pause descrittive rallentano la narrazione.
- Il ritmo può variare a seconda dell’intensità emotiva della scena.
Conclusione
Il tempo narrativo è uno strumento fondamentale per costruire l’efficacia del racconto. Attraverso l’ordine, la durata e la frequenza degli eventi, gli scrittori possono manipolare la percezione del tempo per creare suspense, enfatizzare emozioni o sviluppare i personaggi. 😊