Biografia di Karl Schmidt-Rottluff
14 Agosto 2023Una scuola a misura d’uomo
19 Agosto 2023Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha espresso preoccupazione per la scuola che sta diventando un progettificio. Una considerazione che deriva dall’osservazione di quanto avviene nelle aule scolastiche, non dallo spirito e dalla lettera della legge.
Le disposizioni sull’autonomia scolastica del 1999 siano d’esempio, norme che non hanno trovato sostanziale applicazione: il loro significato è stato travisato da una lettura frammentata.
Il relativo DPR recita: ”L’autonomia delle istituzioni scolastiche … si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”.
PROGETTAZIONE è la parola chiave: consiste nella definizione degli obiettivi, nei processi gestionali, nella capitalizzazione degli scostamenti attese-esiti.
La puntuale elencazione dei risultati è il momento qualificante: dettaglia l’orientamento delle attività scolastiche. Esso è tratteggiato dalla scheda ministeriale per la valutazione del colloquio dell’esame di Stato: l’accertamento delle capacità dei candidati.
La categoria “capacità” è lo spartiacque: si contrappone a “abilità”, cui mirano le scuole, in conformità alle indicazioni ministeriali.
Le capacità riguardano le potenzialità degli individui: sono lo spirito vitale della progettazione [D.L. 1/2020].
Le abilità sono il risultato di un processo, la conclusione di un’esperienza, l’espressione d’operatività.
Il potenziamento delle capacità è un traguardo che implica la visione sistemica e l’attività collegiale, “la sostanza della progettazione”, riguarda la crescita individuale.
Le abilità prefigurano un’organizzazione parcellizzata perché, normalmente, sono associate a specifici aspetti delle singole discipline. Struttura decisionale che confligge con le norme sull’autonomia.